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  • Annamaria Ursini

  • 問題数 100 • 8/30/2024

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    問題一覧

  • 1

    La differenza tra il mondo dei fatti è il mondo delle norme sta nella circostanza che:

    i fatti riguardano degli accadimenti esterni e seguono le regole causali, mentre le norme imprimono ai fatti un modo di essere, pretendendo la conformazione dei cittadini

  • 2

    Il principio di frammentarietà significa che:

    il ricorso allo strumento penale deve essere improntato alle extrema Ratio, cioè devono essere puniti solo quei comportamenti che provocano un grave danno o pericolo per un determinato bene meritevole di tutela.

  • 3

    Il principio di sussidiarietà significa che:

    si può ricorrere alle norme penali solo quando esse sono indispensabili poiché altri tipi di intervento sarebbero inefficaci per tutelare un determinato bene.

  • 4

    l'Illuminismo giuridico:

    poneva al centro del sistema penale l'esigenza che sia i fatti che le pene fossero predeterminate.

  • 5

    La legiferazione mediante decreto legislativo in materia penale:

    è ammessa in quanto il Parlamento detta al governo le linee guida (legge delega) per poter disciplinare determinate materie del diritto penale che richiedono un alto grado di tecnicismo.

  • 6

    I regolamenti comunitari in materia penale:

    vincolano il giudice interno, il quale in caso di contrasto dovrà disapplicare la norma interna a favore di quella comunitaria.

  • 7

    Le norme penali in bianco:

    soddisfano il principio di legalità in quanto il pregitto viene disciplinato dal legislatore, mentre un atto di fote secondaria particolareggia il contenuto del precetto già individuato.

  • 8

    Il principio di legalità in materia penale espresso dagli articoli 25 cost e 2 c.p.:

    prevede che sia i fatti penalmente rilevanti che le pene devono essere espressamente e previamente previste dalla legge

  • 9

    Il principio di legalità:

    subordina alla legge l'esercizio del potere.

  • 10

    Il principio di tassatività:

    riguarda il momento di interpretazione della norma penale

  • 11

    L'articolo 27 comma 1 cost punto sancisce che:

    le responsabilità penale è personale

  • 12

    Le fonti comunitarie in materia penale :

    in forza dell'articolo 10 cost. sono efficaci anche per il diritto interno

  • 13

    La norma penale ha ad oggetto:

    la tutela di un valore di interesse pubblico

  • 14

    Enorme penali incriminatrici sono a distretta interpretazione e quindi:

    non vi spazio per interpretazioni analogiche

  • 15

    In ossequio al principio di tassatività il giudice:

    deve verificare che il fatto astratto previsto dalla norma incriminatrice sia identico al fatto concretamente realizzato

  • 16

    Il principio di determinatezza:

    si ricava dall'articolo 1 c.p. nella parte in cui afferma che parla di "fatto espressamente preveduto dalla legge come reato"

  • 17

    Il principio di determinatezza costituisce un corollario del principio di legalità:

    poiché chiede che la legge nel prevedere un reato deve descrivere un fatto storico suscettibile di accadimento esteriore

  • 18

    Il principio di determinatezza si rivolge al:

    al legislatore, il quale nel legiferare in materia penale deve disciplinare dei fatti concreti di verificazione esterna e non meri propositi

  • 19

    L'analogia in bonam parte in materia penale:

    è ammessa solo con riferimento alle norme permissive che vanno a favore del reo

  • 20

    Il nostro codice penale aderisce:

    alla concezione formale del reato

  • 21

    In diritto penale, con riferimento alle norme incriminatrici, l'analogia:

    è sempre vietata

  • 22

    L'utilizzo dei decreti legge in materia penale:

    è consentito nella misura in cui ricorrano gli estremi dell'urgenza di cui all'articolo 77 cost. e gli stessi perdono efficacia quando non vengono convertiti in legge

  • 23

    Nel rispetto del principio di offensività:

    il legislatore deve individuare all'interno del catalogo costituzionale i beni oggetto di tutela e dunque disporre delle incriminazioni che effettivamente ledono o mettono in pericolo tali beni

  • 24

    La riserva di legge in materia penale:

    è assoluta, nel senso che solo il Parlamento può emanare norme in materia penale

  • 25

    Con riferimento all'enorme penali più favorevoli al reo, il principio di irretroattività in materia penale:

    in deroga a tale principio si applica la sopravvenuta e più favorevole disposizione

  • 26

    Coloro che sono contrari all'analogia in bonam partem in materia penale sostengono che:

    essa non può mai trovare applicazione poste che si rischierebbe di disapplicare in modo arbitrario le norme incriminatrici in violazione del principio della certezza del diritto

  • 27

    L'irretroattività in materia penale:

    rappresenta un principio corollario di quello di legalità, in quanto garantisce il reo che può essere punito da una legge penale solo per fatti successivi

  • 28

    Ai sensi dell'articolo 14 prel., in materia penale l'analogia:

    è vietata

  • 29

    Per alcuni autori l'analogia in bonam partem:

    è ammessa con riferimento alle norme penali che sono favorevoli al reo

  • 30

    Il principio di materialità non trova applicazione:

    con riferimento all'applicazione delle misure di sicurezza in ordine alle ipotesi di cui agli articoli 49 E 115 c.p.

  • 31

    il bene giuridico oggetto di tutela penale:

    deve avere un referente esplicito ed implicito nella costituzione, fuggendo così da limite per il legislatore

  • 32

    Il principio di materialità presuppone che:

    si possano incriminare solo fatti percepibili dai sensi

  • 33

    Con la sentenza 42/1965 La corte Costituzionale ha affermato che:

    ai fini della responsabilità penale non è sufficiente il mero nesso causale tra fatto e autore ma occorre anche un legame di natura psichica tra la condotta e le sue conseguenze

  • 34

    L'articolo 27 comma 1 cost. Sancisce che:

    La responsabilità penale è personale

  • 35

    La responsabilità oggettiva è:

    una delle forme di imputazione della responsabilità penale previste dal nostro codice e consiste nel mero legame causale tra il fatto realizzato e l'autore dello stesso

  • 36

    Ai sensi dell'articolo 27 comma 3 cost. la pena deve essere finalizzata a:

    alla rieducazione del reo

  • 37

    Con le sentenze 364/1988 e 1085/1988 la corte Costituzionale affermò:

    il principio della responsabilità personale e colpevole, per cui oltre al legame causale occorre che vi sia anche un legame psicologico, individuato quantomeno nella colpa, tra il fatto è l'autore del reato

  • 38

    La legge penale abrogata:

    continua ad esplicare i propri effetti limitatamente ai fatti commessi durante la sua esigenza se è più favorevole al reo

  • 39

    L'articolo 2 comma 4 c.p. stabilisce che:

    se la legge del tempo in cui fu commesso il reato e le posteriori sono diverse, si applica quella le cui disposizioni sono più favorevoli al reo, Salvo che sia stata pronunciata sentenza irrevocabile

  • 40

    L'abolitio criminis riguarda:

    l'ipotesi in cui un fatto prima preveduto dalla legge penale come reato, non viene più previsto come tale da una legge posteriore

  • 41

    Ai sensi dell'Art 2 comma 1 c.p.:

    nessuno può essere punito per un fatto che secondo la legge del tempo in cui fu commesso non costituiva reato

  • 42

    La legge penale è entrata in vigore e successivamente alla commissione del fatto illecito:

    si applica anche ai fatti puniti da una precedente legge penale segue quest'ultima risulta più sfavorevole al reo e non vi è stata sentenza di condanna definitiva

  • 43

    In caso di abolizione della legge penale:

    se precedentemente vi è stata condanna, necessitano gli effetti anche laddove vi sia stata sentenza passata in giudicato

  • 44

    In caso di modifica della legge penale:

    la sua applicazione trova un limite nel passaggio in giudicato della sentenza

  • 45

    La modifica delle leggi penali interpretative:

    soggiace al regime della successione delle leggi penali nel tempo in quanto si tratta di norme che producono effetti penali

  • 46

    In tema di successione di leggi processuali penali:

    si applica la disciplina del temus regit actum, cioè quella della legge vigente al momento di applicazione della norma

  • 47

    L'articolo 133 c.p. riguarda:

    individuazione dei criteri cui il giudice deve tener conto nella commisurazione della pena, una volta accertata alla sussistenza di un fatto di reato

  • 48

    L'istituto dell'estradizione:

    mira ad assicurare la presenza del reo nel territorio dello stato che intende procedere penalmente contro di lui

  • 49

    Il mandato di arresto europeo consiste:

    in una decisione giudiziaria emessa da una autorità di uno stato membro dell'Unione Europea, denominato stato membro di emissione, in vista dell'arresto e della consegna di una persona da parte di un altro stato membro (denominato stato membro di esecuzione) al fine dell'esercizio di azioni giudiziarie in materia penale o dell'esecuzione di una pena o misura sicurezza privativa della libertà personale

  • 50

    L'estradazione è esclusa:

    per i delitti politici nei confronti del cittadino o di chi gode lo status di rifugiato, ovvero quando vi è il rischio di applicazione della pena di morte

  • 51

    Ai sensi dell'art.6 c.p. il reato si considera commesso nel territorio dello stato quando:

    l'azione o la missione che lo costituisce è ivi avvenuta in tutto o in parte ovvero si è ivi verificato l'evento che è la conseguenza dell'azione od omissione

  • 52

    Il momento consumativo del reato coincide con:

    con il luogo dove l'azione o la missione che lo costituisce è avvenuta in tutto o in parte ovvero si è il luogo dove si è verificato l'evento che è la conseguenza dell'azione od omissione

  • 53

    Le norme incriminatrici sono quelle norme che:

    istituiscono un obbligo, la cui violazione determina la commissione dell'illecito da cui deriva la necessaria risposta da parte dello stato, la pena

  • 54

    Quando non è in grado di ricondurre un fatto ad una norma penale, il giudice:

    deve assolvere l'imputato perché il fatto non è previsto dalla legge come reato

  • 55

    Durante l'interpretazione della legge penale, il giudice:

    deve verificare l'esatta identità tra il fatto descritto dalla norma e quello realizzato dall'imputato

  • 56

    L'ignoranza della legge penale è inevitabile quando:

    Quando il soggetto per circostanze di natura oggettiva era impossibilitato a conoscere il contenuto della norma

  • 57

    Le norme penali incriminatrici:

    stabiliscono un precetto

  • 58

    L'articolo 56 c.p. rappresenta:

    una norma incriminatrice, la cui entità viene data dalla combinazione di due elementi, contenuti in due disposizioni diverse del codice

  • 59

    Ai sensi dell'articolo 5 c.p., l'ignoranza della legge penale:

    non scusa Salvo che si tratti di ignoranza inevitabile

  • 60

    Nel giudizio di tipicità il giudice:

    valuta l'esatta rispondenza tra il fatto concretamente realizzato e quello astrattamente descritto dalla norma incriminatrice

  • 61

    Nelle norme incriminatrici a forma libera la condotta vietata :

    può essere di qualsiasi tipo, basti che sia causalmente idonea a cagionare l'evento tipico

  • 62

    Nelle norme incriminatrici a forma vincolata :

    il legislatore individua specificamente le condotte che intende perseguire

  • 63

    L'articolo 132- bis c.p. disciplina:

    la non punibilità per ipotesi di particolare tenuità del fatto

  • 64

    Nelle norme interpretative e suppletive:

    il legislatore indica il percorso interpretativo da seguire nell'interpretare la norma

  • 65

    Nelle norme di interpretazione autentica:

    è il legislatore che diffidando di possibili errori interpretativi ne dà il significato autentico ad una disposizione

  • 66

    Con riferimento alle cause di giustificazione, l'analogia in bonam partem è problematica:

    sì, poiché c'è il rischio di minare il principio di tassatività, posto che la loro funzione è quella di disapplicare le norme penali

  • 67

    L'articolo 14 delle preleggi stabilisce:

    il divieto di analogia in materia penale

  • 68

    L'analogia in bonam partem riguarda:

    la possibilità di ricorrere all'analogia con riferimento alle norme penali che vanno a favore del reo

  • 69

    Con riferimento alle persone non imputabili che hanno commesso un reato, la pericolosità sociale :

    deve essere accertata caso per caso

  • 70

    La distinzione tra delitti e contravvenzioni:

    si ricava avendo riguardo alle conseguenze giuridiche previste dal legislatore per il singolo reato

  • 71

    Lo scopo del diritto penale è:

    il contrasto al male sociale (il reato), in un'ottica di prevenzione generale e non mera punizione del trasgressore (prevenzione speciale)

  • 72

    Per la legge italiana, il minore di anni 14:

    è sempre considerato incapace di intendere e di volere

  • 73

    L'imputabilità sussiste:

    se vi è sia la capacità di intendere che di volere

  • 74

    L'imputabilità è un concetto:

    normativo, cioè disciplinato dalla legge è che non sempre coincide con quello naturalistico

  • 75

    L'imputabilità riguarda:

    la capacità di intendere e di volere del reo

  • 76

    La pericolosità sociale si fonda:

    in un giudizio prognostico circa la probabilità che il soggetto possa compiere altri reati

  • 77

    La definizione di reato:

    è di natura formale e giuridica

  • 78

    Le misure di sicurezza si applicano:

    ad un soggetto che abbia commesso un reato e che sia al contempo pericoloso

  • 79

    L'ubriachezza o l'intossicazione, quando sono croniche:

    escludono l'imputabilità, ma al reo possono applicarsi le misure di sicurezza laddove si tratti di un soggetto pericoloso

  • 80

    Ai sensi dell'articolo 90 c.p., gli stati emotivi e passionali che escludono di fatto la capacità di intendere e di volere:

    non rilevano ai fini dell'esclusione e dell'imputabilità

  • 81

    L'imputabilità del maggiore di 14 anni ma minore di 18:

    viene stabilita caso per caso

  • 82

    L'infermità mentale:

    esclude l'imputabilità se vi è una totale incapacità di intendere e di volere

  • 83

    L'imputabilità del minore di anni 14 :

    è sempre esclusa, nel senso che vi è una presunzione di legge in merito alla sua incapacità di intendere e di volere

  • 84

    L'infermità totale è dovuta all'assunzione di sostanze stupefacenti o ubriachezza:

    non esclude l'imputabilità, se albo che si tratti di stato di necessità o forza maggiore

  • 85

    La differenza tra imputabilità e capacità processuale sta nel fatto che:

    la prima attiene alla capacità del reo nel momento della realizzazione del fatto mentre la seconda al momento dello svolgimento del processo

  • 86

    La capacità a delinquere:

    va valutata con riferimento al fatto commesso dal reo, nonché alla sua capacità di realizzare nuovi reati nel futuro

  • 87

    Ai fini della configurazione di un reato occorre:

    che sussista un fatto, antigiuridico e colpevole

  • 88

    L'antigiuridicità attiene:

    al conflitto tra un fatto è una norma che lo vieta

  • 89

    Gli elementi essenziali del reato sono:

    il fatto, l'assenza di cause che escludono l'antigiuridicità e la colpevolezza

  • 90

    Il fatto:

    riguarda un accadimento storico

  • 91

    Con il termine struttura del reato si intende:

    l'insieme degli elementi essenziali per la configurazione del reato stesso

  • 92

    L'elemento oggettivo del reato è composto da:

    condotta, nesso causale ed evento (nonché l'assenza di elementi di esclusione dell'antigiuridicità, per i sostenitori della teoria bipartita)

  • 93

    Per la teoria tripartita, l'antigiuridicità:

    rappresenta un elemento assestante nella struttura del reato

  • 94

    Per la teoria bipartita, l'antigiuridicità:

    rappresenta l'insieme degli elementi negativi che non devono sussistere ai fini della configurazione del reato

  • 95

    Ai sensi dell'articolo 40 c.p.:

    deve sussistere un rapporto di causalità tra l'evento e la condotta

  • 96

    Il nesso causale rappresenta:

    il rapporto di causa ed effetto tra la condotta e l'evento

  • 97

    Nei reati a forma libera:

    è tipica quella condotta idonea a produrre l'evento

  • 98

    Ai sensi dell'articolo 40 comma 2 c.p., nei reati omissivi impropri la fonte dell'obbligo di attivarsi:

    in qualsiasi atto giuridico (legge, regolamento, contratto ecc.)

  • 99

    La condotta penalmente rilevante consiste:

    in un fare o un non fare (in un'azione o un omissione)

  • 100

    Nei reati o missili, l'obbligo di tenere una determinata condotta:

    deve essere individuato in qualsiasi Fonte giuridica