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問題一覧
1
Ogni nostra visione delle cose ha bisogno, da parte degli altri, di:
conferma
2
Nella scuola,il compitò dell’insegnamento è sempre:
l’educazione
3
L’approccio pedagogico alla diversità ha portato alla considerazione di ciò che v’è nell’altro-diverso di:
positivo
4
Le aree di deficit delle funzioni intellettive sono in tutto:
tre
5
Il processo formativo, al giorno d’oggi, segue linee evolutive sempre meno:
lineari
6
G. Bollea ha fondato
la neuropsichiatria infantile
7
Nel sistema educativo italiano, la possibilità per gli studenti portatori di disabilità di usufruire di tirocini e stage è:
limitata
8
Istruzione e insegnamento:
non riguardano soltanto la scuola
9
La disuguaglianza è conseguenza tragica della incapacità di accogliere la diversità come:
valore
10
La differenza ha sul piano sociale toni e forme molto:
variegati
11
L’educazione costituisce l’insieme degli strumenti necessari per garantire la trasmissione della:
cultura
12
La pedagogia speciale, a livello accademico, nasce in Italia nel:
1964
13
E’ una misura di sostegno alla relazione, alla comprensione e al pensiero”. Si tratta:
della comunicazione aumentativa alternativa
14
Per garantire, ai soggetti portatori di disabilità, una vantaggiosa vita scolastica:
non si deve ignorare la vita scolastica
15
Tra i tratti essenziali dell’apprendimento, NON rientra:
valutazione delle proprie competenze funzionali
16
La didattica è una scienza che si colloca all’interno del più ampio settore delle scienze:
pedagogiche
17
Nei contesti didattici è importante capire:
perché si comunica
18
Che appellativo venne riconosciuto a Victor?
“ragazzo selvaggio”
19
La costituzione delle classi differenziali, parallele a quelle comuni, fu giustificata da un intervento, sul deficit, di tipo prettamente:
tecnico-sanitario
20
Il problema della diversità in pedagogia si affronta:
valorizzando le potenzialità presenti
21
Gli apprendimenti e le pratiche didattiche, ispirati dalla pedagogia speciale, possono generare nelle classi delle azioni di tipo:
inclusivo
22
Fino alla fine degli anni Settanta del secolo scorso, la convinzione generale era che l'allievo in situazione di disabilità dovesse essere inserito in gruppi di coetanei:
con deficit simili
23
Favorirono la creazione di un ambiente scolastico inclusivo. Si sta parlando delle classi:
aperte
24
La pedagogia interculturale si sforza di riconoscere il valore delle:
differenze
25
La specificità del discorso didattico deriva dalla sua imprescindibile esigenza di assumere l’apprendimento in correlazione:
all’insegnamento
26
La legge n. 517/1977 stabilisce la garanzia dell’apprendimento anche per gli alunni:
portatori di disabilità
27
Il percorso formativo della persona è costantemente:
in divenire
28
La prospettiva inclusiva scaturisce da un cammino iniziato:
negli anni Settanta del secolo scorso
29
Per quanto riguarda l'integrazione scolastica, la legge n. 194/1992 ha fissato le basi, per l’allievo portatore di disabilità, di un progetto al tempo stesso:
globale e individualizzato
30
La legge n. 104/1992 si è occupata dei bisogni educativi speciali:
no
31
La pedagogia è un ragionare sui fatti che hanno a che fare con:
l’educazione
32
La legge che introduce la figura dell’insegnante di sostegno è la legge:
n.517 del 1977
33
Interrogarsi sull’apprendimento significa ricercare il senso del processo per il quale l’uomo costruisce il suo:
comportamento
34
Parlare di integralità significa porre l’accento sulla totalità delle esigenze:
di sviluppo della persona
35
La parola deficit identifica una mancanza:
oggettiva e verificabile
36
d’Alonzo (2017) sottolinea come la scuola italiana non riesca a dare risposta di valore:
a molti suoi alunni
37
G. Bollea sosteneva che, se si vuole aiutare un minore in difficoltà, bisogna prima di tutto aiutare:
la sua famiglia
38
domini interessati dalla disabilità intellettiva sono in tutto:
tre
39
L’inclusione, per potersi realizzare, richiede azioni:
di sistema
40
Si insiste sulla parola “integrazione” a partire dalla legge:
n. 517 del 1977
41
Il processo formativo verte soprattutto su scelte:
interiori
42
E’ piuttosto riduttivo considerare l’intervento educativo soltanto come:
socializzazione
43
Affrontare il tema dell’inclusione richiede sempre uno sguardo:
ampio
44
Il clima organizzativo:
influenza tutti gli aspetti della vita di un’organizzazione
45
La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità introduce il concetto di:
inclusione
46
L’educazione e l’istruzione divengono una chiave di accesso essenziale, per le persone con disabilità, nel raggiungere una cittadinanza:
attiva
47
“Azione che promuove lo sviluppo umano a più livelli”. La definizione si riferisce al termine:
educazione
48
La pedagogia speciale in Italia ha una storia lunga circa:
quaranta anni
49
I desideri appaiono collegati:
ai vissuti
50
La legge che sancisce l’ingresso della parola integrazione all’interno del lessico, non soltanto scolastico, è la:
n. 104 del 1992
51
Il concetto di “speciale normalità” si può attribuire a:
D.Janes
52
Nella disabilità intellettiva, la compressione delle abilità psichiche si manifesta durante il periodo:
evolutivo
53
Le occasioni di interazione tra soggetto ed ambiente devono risultare sempre ricche:
di stimolazioni
54
In tutte le interazioni comunicative in primo piano vi è:
l’identità di chi parla e di chi ascolta
55
La competenza comunicativa si sviluppa:
sin da neonati
56
Il più delle volte la diversità viene vista come:
un ostacolo
57
L’educazione può definirsi come una esperienza:
diffusa
58
La disabilità può essere di tipo:
transitorio o permanente
59
La legge n. 517 del 1977 parla dello svantaggio socioculturale:
in nessuna sua parte
60
La diversità è dovuta ad una molteplicità di:
variabili
61
Secondo Leang, i fenomeni di assimilazione alla propria o all’altrui cultura non sono, di per sé:
educativi
62
La legge n. 517 è stata emanata nel:
1977
63
Con la globalizzazione della comunicazione e delle conoscenze, non si può più far riferimento a parametri:
monoculturali
64
La legge n. 118 del 30 marzo 1971, all’art.28, riconobbe agli allievi in situazione di disabilità il diritto all’educazione:
in classe comune
65
Secondo Rivoltella, la fruizione delle tecnologie multimediali all’interno del setting didattico viene scandita dalle attività di:
rappresentazione, comunicazione, condivisione e costruzione
66
La comunicazione aumentativa alternativa NON è costituita da:
link
67
La necessità di individualizzare gli interventi sottende, al suo interno, una logica:
personalistica
68
La lettura ipertestuale rende l’apprendimento:
attivi e dinamico
69
Attualmente, i gruppi classe appaiono sempre meno disposti:
all’ascolto
70
In educazione è improduttivo:
polarizzare
71
La legge n. 118 del 1971 sancì che l'istruzione dell'obbligo per i soggetti portatori di disabilità doveva avvenire nelle classi normali:
della scuola pubblica
72
L’insegnamento del programma PECS prevede un percorso articolato in:
6 fasi
73
Secondo la pedagogia emendativa, il soggetto considerato “anormale” va:
corretto
74
Per favorire il diritto allo studio occorre che la scuola elabori risposte:
individualizzate e personalizzate
75
La dichiarazione di Salamanca venne stilata nell’anno:
1994
76
La legislazione italiana circa la disabilità è tra le più avanzate:
nel mondo
77
L’educazione pone necessariamente le sue basi nella:
tradizione
78
Le strategie di gestione della classe risultano ormai:
assodate e validate dalla ricerca
79
I bisogni educativi presenti in classe oggi sono tra di loro:
eterogenei
80
Le scuole speciali in Italia:
sono state abolite
81
I problemi del vantaggio e dello svantaggio socio economico:
sono di pertinenza della pedagogia speciale
82
“A questa legge si riconosce l’aver introdotto la parola “inserimento”, per sancire il processo di accoglienza, all’interno delle mura scolastiche, degli allievi con disabilità”. Si tratta della legge:
n.118 del 1971
83
La formazione è sviluppo del soggetto nella sua:
umanità
84
Quando disadattamento e devianza si manifestano all’interno della scuola, vanno trattati:
pedagogicamente
85
La comunicazione si motiva e si struttura nel rapporto:
Io-altro
86
Una scuola inclusiva pianifica avendo presente la necessità di dare risposte in primo luogo:
a tutti i suoi allievi
87
La didattica speciale per una scuola inclusiva inizia necessariamente dal concetto di gestione:
della classe
88
Secondo R. Caldin, se oggi dovessimo indicare che cosa è manchevole nell’integrazione/ inclusione in Italia, essa sarebbe relativa all’area:
della garanzia dell’apprendimento
89
L’educazione è per un verso volta alla conservazione e per un altro verso al:
rinnovamento
90
In una scuola inclusiva il soggetto in difficoltà non deve avere la percezione di essere:
un corpo estraneo
91
La pedagogia speciale è parte della:
pedagogia generale
92
A seguito dell’abolizione delle classi differenziali, l’inserimento dei portatori di disabilità nelle classi normali venne da alcuni definito come:
selvaggio
93
A partire dalla legge n. 104/1992 un ruolo sempre più attivo viene attribuito
alla famiglia
94
I nuovi media suggeriscono all’agire didattico nuovi compiti che sono in tutto:
3
95
Il più importante prerequisito per intraprendere un intervento di CAA è la effettiva presenza di:
concrete opportunità di comunicazione
96
Itard contribuì allo sviluppo di un primo approccio, alla persona con disabilità, di tipo:
globale
97
La logica della identificazione tende alla:
omologazione
98
Del passato bisogna:
fare una utilizzazione saggia
99
L’autonomia della scuola deve oggi farsi carico delle istanze pedagogiche della:
differenza
100
Educazione e formazione, nel linguaggio comune, vengono talvolta usati senza una chiara:
differenziazione