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問題一覧
1
La specificità del discorso didattico deriva dalla sua imprescindibile esigenza di assumere l’apprendimento in correlazione:
all’insegnamento
2
La didattica è una scienza che si colloca all’interno del più ampio settore delle scienze:
pedagogiche
3
Interrogarsi sull’apprendimento significa ricercare il senso del processo per il quale l’uomo costruisce il suo:
comportamento
4
Nella scuola,il compitò dell’insegnamento è sempre:
l’educazione
5
Istruzione e insegnamento:
non riguardano soltanto la scuola
6
L’educazione pone necessariamente le sue basi nella:
tradizione
7
“Azione che promuove lo sviluppo umano a più livelli”. La definizione si riferisce al termine:
educazione
8
La pedagogia è un ragionare sui fatti che hanno a che fare con:
l’educazione
9
Il percorso formativo della persona è costantemente:
in divenire
10
Il processo formativo verte soprattutto su scelte:
interiori
11
Il processo formativo, al giorno d’oggi, segue linee evolutive sempre meno:
lineari
12
La formazione è sviluppo del soggetto nella sua:
umanità
13
L’educazione può definirsi come una esperienza:
diffusa
14
Educazione e formazione, nel linguaggio comune, vengono talvolta usati senza una chiara:
differenziazione
15
Parlare di integralità significa porre l’accento sulla totalità delle esigenze:
di sviluppo della persona
16
Del passato bisogna:
fare una utilizzazione saggia
17
L’educazione costituisce l’insieme degli strumenti necessari per garantire la trasmissione della:
cultura
18
E’ piuttosto riduttivo considerare l’intervento educativo soltanto come:
socializzazione
19
Secondo Leang, i fenomeni di assimilazione alla propria o all’altrui cultura non sono, di per sé:
educativi
20
L’educazione è per un verso volta alla conservazione e per un altro verso al:
rinnovamento
21
Tra i tratti essenziali dell’apprendimento, NON rientra:
valutazione delle proprie competenze funzionali
22
Le occasioni di interazione tra soggetto ed ambiente devono risultare sempre ricche:
di stimolazioni
23
L’autonomia della scuola deve oggi farsi carico delle istanze pedagogiche della:
differenza
24
Itard contribuì allo sviluppo di un primo approccio, alla persona con disabilità, di tipo:
globale
25
Che appellativo venne riconosciuto a Victor?
“ragazzo selvaggio”
26
La pedagogia speciale è parte della:
pedagogia generale
27
G. Bollea ha fondato
la neuropsichiatria infantile
28
G. Bollea sosteneva che, se si vuole aiutare un minore in difficoltà, bisogna prima di tutto aiutare:
la sua famiglia
29
La pedagogia speciale, a livello accademico, nasce in Italia nel:
1964
30
Secondo la pedagogia emendativa, il soggetto considerato “anormale” va:
corretto
31
Le scuole speciali in Italia:
sono state abolite
32
Gli apprendimenti e le pratiche didattiche, ispirati dalla pedagogia speciale, possono generare nelle classi delle azioni di tipo:
inclusivo
33
Quando disadattamento e devianza si manifestano all’interno della scuola, vanno trattati:
pedagogicamente
34
La pedagogia interculturale si sforza di riconoscere il valore delle:
differenze
35
Con la globalizzazione della comunicazione e delle conoscenze, non si può più far riferimento a parametri:
monoculturali
36
La differenza ha sul piano sociale toni e forme molto:
variegati
37
La disabilità può essere di tipo:
transitorio o permanente
38
La parola deficit identifica una mancanza:
oggettiva e verificabile
39
La pedagogia speciale in Italia ha una storia lunga circa:
quaranta anni
40
La legge n. 517/1977 stabilisce la garanzia dell’apprendimento anche per gli alunni:
portatori di disabilità
41
L’educazione e l’istruzione divengono una chiave di accesso essenziale, per le persone con disabilità, nel raggiungere una cittadinanza:
attiva
42
L’inclusione, per potersi realizzare, richiede azioni:
di sistema
43
Affrontare il tema dell’inclusione richiede sempre uno sguardo:
ampio
44
Secondo R. Caldin, se oggi dovessimo indicare che cosa è manchevole nell’integrazione/ inclusione in Italia, essa sarebbe relativa all’area:
della garanzia dell’apprendimento
45
La legge n. 517 è stata emanata nel:
1977
46
Nel sistema educativo italiano, la possibilità per gli studenti portatori di disabilità di usufruire di tirocini e stage è:
limitata
47
La legislazione italiana circa la disabilità è tra le più avanzate:
nel mondo
48
La disuguaglianza è conseguenza tragica della incapacità di accogliere la diversità come:
valore
49
La diversità è dovuta ad una molteplicità di:
variabili
50
Il più delle volte la diversità viene vista come:
un ostacolo
51
La logica della identificazione tende alla:
omologazione
52
In educazione è improduttivo:
polarizzare
53
I problemi del vantaggio e dello svantaggio socio economico:
sono di pertinenza della pedagogia speciale
54
Il problema della diversità in pedagogia si affronta:
valorizzando le potenzialità presenti
55
L’approccio pedagogico alla diversità ha portato alla considerazione di ciò che v’è nell’altro-diverso di:
positivo
56
I bisogni educativi presenti in classe oggi sono tra di loro:
eterogenei
57
Il concetto di “speciale normalità” si può attribuire a:
D.Janes
58
Per garantire, ai soggetti portatori di disabilità, una vantaggiosa vita scolastica:
non si deve ignorare la vita scolastica
59
I desideri appaiono collegati:
ai vissuti
60
In tutte le interazioni comunicative in primo piano vi è:
l’identità di chi parla e di chi ascolta
61
Nei contesti didattici è importante capire:
perché si comunica
62
La comunicazione si motiva e si struttura nel rapporto:
Io-altro
63
Ogni nostra visione delle cose ha bisogno, da parte degli altri, di:
conferma
64
La competenza comunicativa si sviluppa:
sin da neonati
65
Il clima organizzativo:
influenza tutti gli aspetti della vita di un’organizzazione
66
Secondo Rivoltella, la fruizione delle tecnologie multimediali all’interno del setting didattico viene scandita dalle attività di:
rappresentazione, comunicazione, condivisione e costruzione
67
I nuovi media suggeriscono all’agire didattico nuovi compiti che sono in tutto:
3
68
La lettura ipertestuale rende l’apprendimento:
attivi e dinamico
69
Il più importante prerequisito per intraprendere un intervento di CAA è la effettiva presenza di:
concrete opportunità di comunicazione
70
La comunicazione aumentativa alternativa NON è costituita da:
link
71
E’ una misura di sostegno alla relazione, alla comprensione e al pensiero”. Si tratta:
della comunicazione aumentativa alternativa
72
L’insegnamento del programma PECS prevede un percorso articolato in:
6 fasi
73
Fino alla fine degli anni Settanta del secolo scorso, la convinzione generale era che l'allievo in situazione di disabilità dovesse essere inserito in gruppi di coetanei:
con deficit simili
74
La costituzione delle classi differenziali, parallele a quelle comuni, fu giustificata da un intervento, sul deficit, di tipo prettamente:
tecnico-sanitario
75
La legge n. 118 del 30 marzo 1971, all’art.28, riconobbe agli allievi in situazione di disabilità il diritto all’educazione:
in classe comune
76
La necessità di individualizzare gli interventi sottende, al suo interno, una logica:
personalistica
77
Favorirono la creazione di un ambiente scolastico inclusivo. Si sta parlando delle classi:
aperte
78
La legge che introduce la figura dell’insegnante di sostegno è la legge:
n.517 del 1977
79
La legge n. 517 del 1977 parla dello svantaggio socioculturale:
in nessuna sua parte
80
Si insiste sulla parola “integrazione” a partire dalla legge:
n. 517 del 1977
81
Per quanto riguarda l'integrazione scolastica, la legge n. 194/1992 ha fissato le basi, per l’allievo portatore di disabilità, di un progetto al tempo stesso:
globale e individualizzato
82
La dichiarazione di Salamanca venne stilata nell’anno:
1994
83
La legge n. 104/1992 si è occupata dei bisogni educativi speciali:
no
84
A partire dalla legge n. 104/1992 un ruolo sempre più attivo viene attribuito
alla famiglia
85
La legge che sancisce l’ingresso della parola integrazione all’interno del lessico, non soltanto scolastico, è la:
n. 104 del 1992
86
A seguito dell’abolizione delle classi differenziali, l’inserimento dei portatori di disabilità nelle classi normali venne da alcuni definito come:
selvaggio
87
La legge n. 118 del 1971 sancì che l'istruzione dell'obbligo per i soggetti portatori di disabilità doveva avvenire nelle classi normali:
della scuola pubblica
88
“A questa legge si riconosce l’aver introdotto la parola “inserimento”, per sancire il processo di accoglienza, all’interno delle mura scolastiche, degli allievi con disabilità”. Si tratta della legge:
n.118 del 1971
89
La prospettiva inclusiva scaturisce da un cammino iniziato:
negli anni Settanta del secolo scorso
90
La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità introduce il concetto di:
inclusione
91
Per favorire il diritto allo studio occorre che la scuola elabori risposte:
individualizzate e personalizzate
92
d’Alonzo (2017) sottolinea come la scuola italiana non riesca a dare risposta di valore:
a molti suoi alunni
93
Attualmente, i gruppi classe appaiono sempre meno disposti:
all’ascolto
94
Una scuola inclusiva pianifica avendo presente la necessità di dare risposte in primo luogo:
a tutti i suoi allievi
95
Le strategie di gestione della classe risultano ormai:
assodate e validate dalla ricerca
96
In una scuola inclusiva il soggetto in difficoltà non deve avere la percezione di essere:
un corpo estraneo
97
La didattica speciale per una scuola inclusiva inizia necessariamente dal concetto di gestione:
della classe
98
Nella disabilità intellettiva, la compressione delle abilità psichiche si manifesta durante il periodo:
evolutivo
99
domini interessati dalla disabilità intellettiva sono in tutto:
tre
100
Le aree di deficit delle funzioni intellettive sono in tutto:
tre