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Marketing 2
  • Linda Fortin

  • 問題数 94 • 11/13/2023

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    問題一覧

  • 1

    Nell’ambito delle politiche di prezzo, il PRICE BUNDLING consiste nel mettere bene in evidenza il prezzo di ogni specifico prodotto offerto al consumatore:

    falso

  • 2

    La PUBLICITY è un particolare tipo di PRODUCT PLACEMENT:

    falso

  • 3

    Il caso Nutella è un esempio tipico di strategia di MICROSEGMENTAZIONE INDIFFERENZIATA, nella fattispecie del mercato delle creme spalmabili al cioccolato:

    vero

  • 4

    Se un/a marketing manager dichiara “Pensiamo ad una configurazione distributiva in cui il cliente possa cercare un prodotto, acquistarlo ed effettuare l’eventuale reso indifferentemente in un touchpoint (o canale) offline o online”, sta pensando a un assetto multicanale più che omnicanale:

    falso

  • 5

    Nell’ambito della VALUE PROPOSITION, gli “ELEMENTI DI PARITÀ” sono le caratteristiche del prodotto considerate essenziali dal consumatore:

    vero

  • 6

    La politica dei “PRODOTTI CIVETTA” prevede che l’impresa fissi il prezzo di un prodotto particolarmente segnaletico all’interno della propria gamma a un livello molto più alto degli altri per incrementare il valore percepito dell’intero assortimento:

    falso

  • 7

    Nell’ambito della COPY STRATEGY, il TONO indica il tipo di vincoli a cui è necessario attenersi nella costruzione del messaggio:

    falso

  • 8

    Il modello comunicazionale “INTERRUPTION AND REPEAT” è tipico della comunicazione sul web e in particolare sui social network:

    falso

  • 9

    Considera i “COFANETTI WEEK-END” (es: Smart Box), che ad esempio prevedono un pernottamento con colazione presso una serie di strutture ricettive selezionate a un prezzo predeterminato (es: 49 o 59€). In questo caso, possiamo aspettarci, in termini di COPERTURA DISTRIBUTIVA, una scelta di tipo ESCLUSIVO:

    falso

  • 10

    Il grado di FEDELTÀ ALLA MARCA è una tipica variabile PSICOGRAFICA di MICROSEGMENTAZIONE del mercato:

    falso

  • 11

    Nell’ambito del valore generato per il consumatore, i SACRIFICI DI APPRENDIMENTO sono frutto di ansia e insicurezza derivanti dall’acquisto di un certo prodotto-brand a determinate condizioni:

    falso

  • 12

    La VENDITA ABBINATA ostacola il CROSS-SELLING:

    falso

  • 13

    Lego è un caso tipico di POSIZIONAMENTO APPUNTITO:

    falso

  • 14

    È corretto affermare che l’AMPIEZZA DELLA GAMMA degli IPERMERCATI è maggiore rispetto a quella dei SUPERMERCATI:

    vero

  • 15

    Per la pasta, la capacità di TENERE LA COTTURA è tendenzialmente un ELEMENTO DI PARITÀ nell’ambito del POSIZIONAMENTO:

    vero

  • 16

    Il nuovo prodotto della Orogel (brand specializzato sulle verdure surgelate) che vedi nell’immagine qui riportata, è un mix di verdure surgelate già abbinate e insaporite, da mettere direttamente in padella assieme a un ingrediente principale (pasta, riso, pesce, carne, ecc) scelto e aggiunto dal consumatore. In questo modo, la promessa è che in pochi minuti il consumatore possa creare un piatto pronto da mangiare, che non sia standardizzato (a differenza dei classici “4 Salti in Padella”, per intenderci). Qui, infatti, il consumatore può miscelare gli ingredienti a piacimento, creando un piatto sempre diverso e con un "tocco personale". Si tratta di un evidente caso di “innovazione competence destroying”:

    vero

  • 17

    Nello STADIO PERCETTIVO il consumatore identifica e valuta le alternative d’offerta, che andranno a costituire l’insieme evocato:

    vero

  • 18

    La STRATEGIA DI SPECIALIZZAZIONE SU SEGMENTI MULTIPLI equivale alla STRATEGIA DI SEGMENTAZIONE CONCENTRATA:

    falso

  • 19

    Il corporate branding è una tipica strategia multimarca:

    falso

  • 20

    Negli STATI DELLA CONCORRENZA COLLUSIVI, gli oligopolisti si pongono l’obiettivo di mantenere le proprie quote di mercato, ma il grado di sfruttamento delle loro posizioni dominanti resta limitato:

    falso

  • 21

    Il GROSS RATING POINT può essere ottenuto moltiplicando REACH e OPPORTUNITY TO SEE:

    vero

  • 22

    La fase del CICLO DI VITA del prodotto dove più probabilmente può essere messa in atto una STRATEGIA DI POSIZIONAMENTO DI AFFIANCAMENTO è quella di SVILUPPO:

    vero

  • 23

    Il valore dei clienti (o customer equity) è condizionato dai seguenti fattori: la durata del rapporto con i clienti, la possibilità di incrementare gli acquisti del cliente e la pressione competitiva

    vero

  • 24

    Nel sistema verticale di marketing di tipo “aziendale” il canale si configura come un sistema di imprese indipendenti, collocate a diversi stadi, che cooperano sulla base di un contratto che le lega per un certo periodo di tempo

    falso

  • 25

    Una strategia distributiva MULTICANALE prevede che molteplici canali coesistano, condividono tra loro informazioni utili per ottimizzare l’esperienza complessiva del cliente

    vero

  • 26

    La rivoluzione digitale e il marketing automation ampliano le distanze tra il marketing strategico e il marketing operativo

    falso

  • 27

    Il metodo dell’OBIETTIVO-COMPITO per la definizione del BUDGET PUBBLICITARIO può essere l’opzione ottimale nel caso si voglia procedere con il RIPOSIZIONAMENTO del brand

    vero

  • 28

    Il Trade Marketing è l’insieme delle scelte di marketing che verranno assunte da parte dei retailer

    falso

  • 29

    La guerra dei prezzi si verifica quando una delle imprese (importanti) in un mercato procede a una riduzione del prezzo dei propri prodotti e il più diretto competitor reagisce con un incremento del prezzo dei propri prodotti

    falso

  • 30

    La figura organizzativa del product manager viene utilizzata quando l’impresa si trova a gestire prodotti molto numerosi e diversi tra loro, fortemente innovativi o tecnologicamente complessi

    vero

  • 31

    Uno dei principali svantaggi del franchising per il franchisor è che non consente di beneficiare di rilevanti economie di scala

    falso

  • 32

    Nell’ambito del PROCESSO DI COMUNICAZIONE, il FEEDBACK può essere ottenuto secondo tecniche di indagine di mercato di tipo QUALITATIVO

    vero

  • 33

    La forza di vendita di tipo diretto è retribuita soprattutto su base variabile, ossia con provvigioni

    vero

  • 34

    La SPERIMENTAZIONE è una classica tecnica di ricerche di mercato utilizzata per misurare l’ELASTICITA’ DELLA DOMANDA al prezzo di un nuovo prodotto in fase di lancio

    falso

  • 35

    La segmentazione inversa del mercato è basta su una logica top-down (bottom up)

    falso

  • 36

    Nel mercato degli OROLOGI DA POLSO DI LUSSO è sicuramente possibile escludere un ORIENTAMENTO ALLA PRODUZIONE

    vero

  • 37

    Nell’ambito delle politiche di prezzo, il price budling è finalizzato a facilitare i calcoli di convenienza da parte del consumatore

    falso

  • 38

    Il processo di creazione del valore inizia con la ricerca del valore

    vero

  • 39

    Quando su un mercato vi sono alcuni gruppi di consumatori con esigenze particolari è da escludere che un’impresa possa implementare con profitto una STRATEGIA DI SEGMENTAZIONE INDIFFERENZIATA

    vero

  • 40

    Le ricerche di mercato per identificare i brand che hanno maggiore notorietà sono generalmente di tipo qualitativo

    falso

  • 41

    L’opzione del cosiddetto “family branding” rientra nella strategia di marca multi- prodotto

    vero

  • 42

    Le strategie di microsegmentazione concentrate consistono nel selezionare un segmento di consumatori principale, ma configurando l’offerta in modo tale da risultare interessante anche per altri segmenti

    falso

  • 43

    I CREDENCE GOODS sono beni ad elevato contenuto intangibile, difficili da valutare anche dopo il loro utilizzo

    vero

  • 44

    Nell’ambito del processo di INNOVAZIONE DI PRODOTTO, la primissima attività da realizzare è quella dei TEST DI MERCATO

    falso

  • 45

    La prima fase del processo di creazione e gestione di una campagna pubblicitaria consiste nella scelta dei mezzi e veicoli di comunicazione

    falso

  • 46

    Il primo stadio del processo di acquisto è quello dell’apprendimento

    vero

  • 47

    Il real time marketing è una specifica tecnica di ricerca di mercato di tipo qualitativo

    falso

  • 48

    La comunicazione commerciale è volta ad influenzare le percezioni di molteplici pubblici (interni e esterni) circa l’impresa nel suo complesso, i suoi valori e la sua mission

    vero

  • 49

    Il sistema CATI ....... FOCUS group di successo

    falso

  • 50

    Un brand di prodotti alimentari che punta, fra gli altri, sul microsegmento dei single adotta con tutta evidenza una microsegmentazione di tipo comportamentale

    vero

  • 51

    La componente percettiva della marca riguarda la rete di significati costruita dall’impresa attorno al brand name

    vero

  • 52

    La ristorazione stellata è un classico ambito di mercato dove prevalgono orientamenti manageriali al prodotto

    vero

  • 53

    La prima attività da svolgere nell’ambito di una RICERCA DI MARKETING è lo sviluppo del piano di ricerca

    vero

  • 54

    La segmentazione strategica definisce l’ampiezza orizzontale del business dell’azienda (mentre la profondità in verticale)

    falso

  • 55

    Il posizionamento si definisce “appuntito” quando differenti gruppi di consumatori attribuiscono alla marca connotazioni differenti

    falso

  • 56

    Nell’ambito delle politiche di prodotto, il “restyling” è un classico intervento di “mantenimento”

    falso

  • 57

    Il caso Nutella è un esempio tipico di strategia di microsegmentazione concentrata, nella fattispecie del mercato delle creme spalmabili al cioccolato

    falso

  • 58

    La strategia di posizionamento di affiancamento hanno l’obiettivo principale di modificare la percezione che i consumatori hanno di una data marca

    falso

  • 59

    Un’impresa specializzata nell’INTERNET OF THINGS non potrà essere orientata né alla produzione né alla vendita

    falso

  • 60

    Nell’ambito dell’analisi della quota di mercato a livello retail, la quota nei clienti trattanti misura la quantità venduta dai distributori dell’impresa rispetto alle vendite totali di prodotti di tutti i potenziali distributori della categoria

    falso

  • 61

    L’analisi dei BIG DATA può avere un enorme impatto sul MARKETING OPERATIVO, ma non tocca il MARKETING STRATEGICO, come la segmentazione e la profilazione della clientela

    falso

  • 62

    Nell’ambito delle politiche di prodotto, il “run out” è l’unica soluzione possibile per eliminare un prodotto non più performante dalla gamma quando le sue perdite sono talmente elevate da rendere improponibile qualunque tentativo di prolungarne la vita sul mercato

    falso

  • 63

    In ambito pubblicitario, il reach indica la percentuale dei destinatari-target dell’impresa che potrà essere raggiunta puntando su uno o più veicoli specifici (in base all’audience di questi ultimi)

    falso

  • 64

    Il prezzo di un’automobile è un elemento che può rientrare nel suo sistema di prodotto

    vero

  • 65

    Con l’up-selling si offre al cliente un prodotto B, complementare o funzionale a un prodotto A, offrendo un beneficio maggiore o un vantaggio quasi irrinunciabile (spesso di prezzo)

    vero

  • 66

    Quando la Ferrero ha introdotto nel proprio assortimento i gelati a marchio Kinder ha operato un ampliamento della propria gamma

    vero

  • 67

    Nell’organizzazione della forza di vendita, il criterio geografico è il più utilizzato

    vero

  • 68

    Esselunga” è un retail brand

    vero

  • 69

    L’ipermercato si caratterizza per una superficie distributiva maggiore rispetto al supermercato

    vero

  • 70

    La cannibalizzazione è uno dei rischi tipici delle operazioni di line extension

    vero

  • 71

    Le marche con posizionamenti premium price tendono a ottenere maggiori ritorni dalle promozioni di convenienza rispetto alle marche con maggiori quote di mercato ma a livelli qualitativi (percepiti) dell’offerta più bassi

    falso

  • 72

    La “fedeltà spuria” del consumatore prevede un atteggiamento molto fedele ma bassa fedeltà comportamentale

    falso

  • 73

    In presenza di beni di lusso è possibile escludere un canale distributivo indiretto lungo

    falso

  • 74

    Nell’ambito del valore generato per il consumatore, i benefici esperienziali derivano dal fatto che l’acquisto e l’utilizzo di un dato prodotto-brand può concorrere alla sua autorealizzazione

    vero

  • 75

    L’advergaming è un tipico strumento di pubbliche relazioni

    falso

  • 76

    Quello di Giovanni Rana nel mercato della pasta ripiena industriale (es: tortellini) è un classico caso di product line extension

    vero

  • 77

    Nell’ambito del PIANO DI MARKETING i programmi operativi vengono collocati immediatamente dopo al conto economico

    falso

  • 78

    Un’impresa orientata alle vendite tenderà ad adottare un approccio tradizionale nella gestione della forza di vendita

    vero

  • 79

    Nell’ambito dei “prezzi interni”, il “prezzo target” è il prezzo giudicato “adeguato” dal consumatore- obiettivo dell’impresa

    falso

  • 80

    La politica dei “prodotti civetta” è finalizzata a ridurre il sacrificio di prezzo percepito dal consumatore- obiettivo

    vero

  • 81

    Un’impresa che produce BARATTOLI DI LATTA per conserve alimentari sarà molto probabilmente ORIENTATA AL PRODOTTO (prima lezione, prodotto standard=orientamento alla produzione)

    vero

  • 82

    Nel caso in cui i servizi post-vendita offerti alla clientela siano un rilevante fattore critico di successo in un certo mercato, è meglio ricorrere a una rete di vendita diretta e non indiretta

    vero

  • 83

    Il drop-shipping è una modalità per fare e-Commerce anche senza disporre di un proprio magazzino

    vero

  • 84

    Per i retailer il category management è lo strumento principe per fare upselling

    vero

  • 85

    In linea di principio, la forza di vendita diretta può essere motivata con minore difficoltà

    vero

  • 86

    L’impresa X ha messo a punto un chewing gum innovativo, che è stato espressamente pensato per tutti coloro che vogliono rimanere svegli il più a lungo possibile. Tutto questo risponde a logiche di segmentazione del mercato di tipo DESCRITTIVO

    falso

  • 87

    L’osservazione richiede un rigoroso piano di campionamento per poter risultare affidabile

    vero

  • 88

    Nel sistema verticale di marketing di tipo “amministrato” il canale si configura come un sistema di imprese indipendenti, collocate a diversi stadi, che cooperano sulla base di un contratto che le lega per un certo periodo di tempo

    falso

  • 89

    Nell’ambito dei processi di comunicazione, la “risposta” indica le reazioni dei destinatari che l’emittente è in grado di misurare

    vero

  • 90

    Nell’ambito delle politiche di prezzo, con la strategia di scrematura l’impresa si pone l’obiettivo di incrementare sensibilmente e velocemente i propri volumi di vendita

    falso

  • 91

    Per misurare il livello di soddisfazione della clientela di una banca l’intervista in profondità può essere considerata una tecnica d’indagine adatta

    vero

  • 92

    La quota di mercato a valore della marca X viene calcolata nel seguente modo (1 punto): (quantità di prodotto della marca X acquistata complessivamente nel mercato in un dato anno/ quantità della categoria di prodotto in questione acquistata complessivamente nel mercato in un dato anno) X100

    falso

  • 93

    Ikea è un caso tipico di vertical branding

    falso

  • 94

    In ambito pubblicitario, l’opportunity to see (OTS) indica la percentuale dei destinatari-target dell’impresa che potrà essere raggiunta puntando su uno o più veicoli specifici (in base all’audience di questi ultimi)

    falso