問題一覧
1
Quando su un mercato vi sono alcuni gruppi di consumatori con esigenze particolari è da escludere che un’impresa possa implementare con profitto una STRATEGIA DI SEGMENTAZIONE INDIFFERENZIATA
vero
2
Nell’ambito della QUOTA DI MERCATO A LIVELLO CONSUMER, un BASSO TASSO DI INTENSITà indica che rispetto al cliente medio della categoria i clienti dell’impresa acquistano di meno:
falso
3
Uno dei principali svantaggi del franchising per il franchisor è che non consente di beneficiare di rilevanti
falso
4
Una strategia distributiva MULTICANALE prevede che molteplici canali coesistano, condividono tra loro informazioni utili per ottimizzare l’esperienza complessiva del cliente
falso
5
La CAPACITÀ DISCRIMINANTE che devono avere i SEGMENTI DI MERCATO consiste nel fatto che essi devono consentire di formulare determinate ipotesi sul per cui ciascun segmento si comporta in un modo specifico e diverso rispetto agli altri:
falso
6
Il caso Nutella è un esempio tipico di strategia di MICROSEGMENTAZIONE INDIFFERENZIATA, nella fattispecie del mercato delle creme spalmabili al cioccolato:
vero
7
I PRESCRITTORI sono tipiche figure di intermediari commerciali:
vero
8
Il VALUE IN USE PRICE è uno dei PREZZI INTERNI
falso
9
Esselunga” è un RETAIL BRAND
vero
10
Nell’ambito del processo di INNOVAZIONE DI PRODOTTO, la primissima attività da realizzare è quella dei TEST DI MERCATO
falso
11
La STRATEGIA DI SPECIALIZZAZIONE SU SEGMENTI MULTIPLI equivale alla STRATEGIA DI SEGMENTAZIONE CONCENTRATA
falso
12
La forza di vendita di tipo diretto è retribuita soprattutto su base variabile, ossia con provvigioni
falso
13
L’allungamento di linea consiste nell’aggiunta di varianti agli attuali prodotti in assortimento sulla base di specifici criteri (es. gusto, confezione, formato)
falso
14
Il concetto di CUSTOMER VALUE PROPOSITION ha a che fare con il VALORE PROGETTATO più che con il VALORE TRASFERITO
vero
15
Nell’ambito delle politiche di prezzo, il PRICE BUNDLING consiste nel mettere bene in evidenza il prezzo di ogni specifico prodotto offerto al consumatore
falso
16
La politica dei “PRODOTTI CIVETTA” prevede che l’impresa fissi il prezzo di un prodotto particolarmente segnaletico all’interno della propria gamma a un livello molto più alto degli altri per incrementare il valore percepito dell’intero assortimento:
falso
17
Il THROUGHOUT TIME è il tempo che intercorre tra acquisizione di un ordine(?) e il suo soddisfacimento
falso
18
Se un/a marketing manager dichiara “Pensiamo ad una configurazione distributiva in cui il cliente possa cercare un prodotto, acquistarlo ed effettuare l’eventuale reso indifferentemente in un touchpoint (o canale) offline o online”, sta pensando a un assetto multicanale più che omnicanale
falso
19
La componente percettiva della marca riguarda la rete di significati costruita dall’impresa attorno al brand name
vero
20
La SPERIMENTAZIONE è una classica tecnica di ricerche di mercato utilizzata per misurare l’ELASTICITA’ DELLA DOMANDA al prezzo di un nuovo prodotto in fase di lancio
vero
21
Nell’ambito della COPY STRATEGY, il TONO indica il tipo di vincoli a cui è necessario attenersi nella costruzione del messaggio:
falso
22
Nell’ambito della COPY STRATEGY, il TONO indica il tipo di vincoli a cui è necessario attenersi nella costruzione del messaggio:
falso
23
Nel tormentone dell’estate 2021 “Mille”, la canzone cantata da Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro, la presenza del brand “Coca-Cola”, che viene menzionate nel ritornello, è un chiaro esempio di PUBBLICHE RELAZIONI:
falso
24
Il valore dei clienti (o customer equity) è condizionato dai seguenti fattori: la durata del rapporto con i clienti, la possibilità di incrementare gli acquisti del cliente e la pressione competitive
falso
25
Nell’ambito della VALUE PROPOSITION, gli “ELEMENTI DI PARITÀ” sono le caratteristiche del prodotto considerate essenziali dal consumatore:
vero
26
Il MARKETING TRANSAZIONALE ha generalmente obiettivi di breve termine:
vero
27
La figura organizzativa del product manager viene utilizzata quando l’impresa si trova a gestire prodotti molto numerosi e diversi tra loro, fortemente innovativi o tecnologicamente complessi
vero
28
Nell’ ambito di innovazioni di prodotto le innovazioni COMPETENCE ENHANCING sfruttano la base di conoscenza attuale dell’impresa perseguendo miglioramenti incrementali
vero
29
Il modello comunicazionale “INTERRUPTION AND REPEAT” è tipico della comunicazione sul web e in particolare sui social network:
vero
30
La strategia di SEGMENTAZIONE DIFFERENZIATA è definita anche “DI CONTROSEGMENTAZIONE”:
falso
31
Uno smartphone è un tipico esempio di “EXPERIENCE GOOD”:
falso
32
Nell’ambito delle RICERCHE DI MERCATO, l’INIZIATORE corrisponde alla figura dell’ACCOUNT dell’istituto di ricerca coinvolto nell’indagine:
falso
33
La fase del CICLO DI VITA del prodotto dove più probabilmente può essere messa in atto una STRATEGIA DI POSIZIONAMENTO DI AFFIANCAMENTO è quella di SVILUPPO:
falso
34
Per un BRAND DEL TUTTO NUOVO introdotto sul mercato da parte di una START- UP il primissimo obiettivo dovrà essere quello di lavorare sulla SFERA DEI COMPORTAMENTI del consumatore.
vero
35
La rivoluzione digitale e il marketing automation ampliano le distanze tra il marketing strategico e il marketing operative
vero
36
Nell’ambito delle politiche di prodotto, il “restyling” è un classico intervento di “mantenimento”
falso
37
Il corporate branding è una tipica strategia multimarca
falso
38
La prima fase del processo di creazione e gestione di una campagna pubblicitaria consiste nella scelta dei mezzi e veicoli di comunicazione
falso
39
Rispetto al CRITERIO DESCRITTIVO la BENEFIT SEGMENTATION presenta il vantaggio di una netta FACILITÀ DI MISURAZIONE dei segmenti:
vero
40
Il TRADE MARKETING è l’insieme delle politiche di marketing indirizzate al consumatore finale:
falso
41
Le strategie di microsegmentazione concentrate consistono nel selezionare un segment di consumatori principale, ma configurando l’offerta in modo tale da risultare interessante anche per altri segmenti
vero
42
Un brand di prodotti alimentari che punta, fra gli altri, sul microsegmento dei single adotta con tutta evidenza una microsegmentazione di tipo comportamentale
falso
43
Il Trade Marketing è l’insieme delle scelte di marketing che verranno assunte da parte dei retailer
vero
44
Nell’ambito dell’analisi della quota di mercato a livello retail, la quota nei clienti trattanti misura la quantità venduta dai distributori dell’impresa rispetto alle vendite totali di prodotti di tutti i potenziali distributori della categoria
falso
45
Il caso Nutella è un esempio tipico di strategia di microsegmentazione concentrata, nella fattispecie del mercato delle creme spalmabili al cioccolato
falso
46
La PUBLICITY è un particolare tipo di PRODUCT PLACEMENT:
falso
47
Nello STADIO PERCETTIVO il consumatore identifica e valuta le alternative d’offerta, che andranno a costituire l’insieme evocato
falso
48
Il grado di FEDELTÀ ALLA MARCA è una tipica variabile PSICOGRAFICA di MICROSEGMENTAZIONE del mercato:
falso
49
Il concetto del MARKETING AUTOMATION rimanda ad un marketing fortemente managerializzato e tecnico più che IMPRENDITORIALE:
vero
50
Il processo di creazione del valore inizia con la ricerca del valore
vero
51
Nel mese di gennaio 2021 Bauli ha lanciato una nuova linea di merendine senza glutine e senza lattosio, rivolgendosi in modo specifico, per la distribuzione, al canale delle farmacie. Chiaramente, nel frattempo Bauli ha continuato a vendere le proprie merendine tradizionali nei canonici punti vendita della grande distribuzione organizzata e nei negozi di prossimità. In termini di posizionamento, siamo di fronte ad una strategia di SPOSTAMENTO DELLE PREFERENZE:
falso
52
La strategia di posizionamento di affiancamento hanno l’obiettivo principale di modificare la percezione che i consumatori hanno di una data marca
falso
53
Le COMPETENZE DISTINTIVE MARKET-BASED riguardano in principale misura la messa a punto dei processi di produzione e della logistica:
falso
54
Nel mercato degli OROLOGI DA POLSO DI LUSSO è sicuramente possibile escludere un ORIENTAMENTO ALLA PRODUZIONE
vero
55
Le ricerche di mercato per identificare i brand che hanno maggiore notorietà sono generalmente di tipo qualitative
falso
56
I CASH & CARRY sono un tipo di grossista a SERVIZIO COMPLETO
falso
57
Nell’ambito delle politiche di prodotto, il “run out” è l’unica soluzione possibile per eliminare un prodotto non più performante dalla gamma quando le sue perdite sono talmente elevate da rendere improponibile qualunque tentativo di prolungarne la vita sul mercato
falso
58
Il prezzo di un’automobile è un elemento che può rientrare nel suo sistema di prodotto
vero
59
L’analisi dei BIG DATA può avere un enorme impatto sul MARKETING OPERATIVO, ma non tocca il MARKETING STRATEGICO, come la segmentazione e la profilazione della clientele
falso
60
Quando Ferrero ha introdotto nel proprio assortimento i gelati a marchio Kinder ha incrementato la PROFONDITÀ DELLA PROPRIA GAMMA
vero
61
È corretto affermare che l’AMPIEZZA DELLA GAMMA degli IPERMERCATI è Maggiore rispetto a quella dei SUPERMERCATI:
falso
62
I CREDENCE GOODS sono beni ad elevato contenuto intangibile, difficili da valutare anche dopo il loro utilizzo
vero
63
Nel tormentone dell’estate 2021 “Mille”, la canzone cantata da Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro, la presenza del brand “Coca Cola”, che viene menzionata nel ritornello, è un chiaro esempio di MARKETING DIRETTO:
falso
64
Il nuovo prodotto della Orogel (brand specializzato sulle verdure surgelate) che vedi nell’immagine qui riportata, è un mix di verdure surgelate già abbinate e insaporite, da mettere direttamente in padella assieme a un ingrediente principale (pasta, riso, pesce, carne, ecc) scelto e aggiunto dal consumatore. In questo modo, la promessa è che in pochi minuti il consumatore possa creare un piatto pronto da mangiare, che non sia standardizzato (a differenza dei classici “4 Salti in Padella”, per intenderci). Qui, infatti, il consumatore può miscelare gli ingredienti a piacimento, creando un piatto sempre diverso e con un "tocco personale". Si tratta di un evidente caso di “innovazione competence destroying”:
falso
65
La ristorazione stellata è un classico ambito di mercato dove prevalgono orientamenti manageriali al prodotto
vero
66
Le imprese ORIENTATE AL PRODOTTO basano la loro condotta e le loro strategie di mercato su considerazioni prevalentemente di natura interna:
vero
67
Nell’ambito dei modelli di PRICING, l’opzione “A la carte” è particolarmente adatta nei periodi di CRISI ECONOMICA:
vero
68
Il posizionamento si definisce “appuntito” quando differenti gruppi di consumatori attribuiscono alla marca connotazioni differenti
falso
69
Nell’ambito delle politiche di prodotto, il “FACE LIFTING” è un classico intervento di “ADEGUAMENTO”:
vero
70
Nell’ambito del valore generato per il consumatore, i SACRIFICI DI APPRENDIMENTO sono frutto di ansia e insicurezza derivanti dall’acquisto di un certo prodotto-brand a determinate condizioni:
falso
71
Se venisse lanciata una birra a marchio Coca Cola verrebbe operata (da CocaCola appunto) una strategia di posizionamento di MODIFICA DELLE BASI:
falso
72
Negli STATI DELLA CONCORRENZA COLLUSIVI, gli oligopolisti si pongono l’obiettivo di mantenere le proprie quote di mercato, ma il grado di sfruttamento delle loro posizioni dominanti resta limitato:
vero
73
Un’impresa specializzata nell’INTERNET OF THINGS non potrà essere orientata né alla produzione né alla vendita
falso
74
Una marca che punti tutto o molto, in termini di attrattività verso il consumatore, su INCENTIVI E PREMI, tenderà a esercitare una forma di COERCIZIONE nei confronti del consumatore:
falso
75
Nel sistema verticale di marketing di tipo “aziendale” il canale si configura come un sistema di imprese indipendenti, collocate a diversi stadi, che cooperano sulla base di un contratto che le lega per un certo periodo di tempo
falso
76
La segmentazione inversa del mercato è basta su una logica top-down (bottom up)
falso
77
Nell’ambito delle politiche di prezzo, il price budling è finalizzato a facilitare i calcoli di convenienza da parte del consumatore
vero
78
La PRATICABILITA’ DI UN MICROSEGMENTO è riferita alla possibilità di differenziazione dell’impresa su quel segmento:
vero
79
Il metodo dell’OBIETTIVO-COMPITO per la definizione del BUDGET PUBBLICITARIO può essere l’opzione ottimale nel caso si voglia procedere con il RIPOSIZIONAMENTO del brand
falso
80
Nell’ambito del PROCESSO DI COMUNICAZIONE, il FEEDBACK può essere ottenuto secondo tecniche di indagine di mercato di tipo QUALITATIVO
falso
81
In ambito pubblicitario, il reach indica la percentuale dei destinatari-target dell’impresa che potrà essere raggiunta puntando su uno o più veicoli specifici (in base all’audience di questi ultimi)
vero
82
La comunicazione commerciale è volta ad influenzare le percezioni di molteplici pubblici (interni e esterni) circa l’impresa nel suo complesso, i suoi valori e la sua mission
falso
83
È più probabile riscontrare la presenza del MARKETING INTEGRATO all’interno di imprese produttrici di BENI rispetto a IMPRESE DI SERVIZI:
falso
84
La segmentazione strategica definisce l’ampiezza orizzontale del business dell’azienda (mentre la profondità in verticale)
vero
85
Il primo stadio del processo di acquisto è quello dell’apprendimento
falso
86
La guerra dei prezzi si verifica quando una delle imprese (importanti) in un mercato procede a una riduzione del prezzo dei propri prodotti e il più diretto competitor reagisce con un incremento del prezzo dei propri prodotti
falso
87
Una marca che punti tutto o molto, in termini di attrattività verso il consumatore, su INCENTIVI E PREMI, tenderà a esercitare una forma di COERCIZIONE nei confronti del consumatore:
falso
88
Il TRADE MARKETING è l’insieme delle politiche di marketing indirizzate al consumatore finale
falso
89
La prima attività da svolgere nell’ambito di una RICERCA DI MARKETING è del piano di ricercar
falso
90
In termini di STRATEGIE DI PREZZO, quella di BARILLA nel mercato della pasta è un tipico caso di SCREMATURA:
falso
91
Il GROSS RATING POINT può essere ottenuto moltiplicando REACH e OPPORTUNITY TO SEE
vero
92
La strategia di segmentazione indifferenziata consiste sostanzialmente nella rinuncia ad analizzare i segmenti di consumatori esistenti nel mercato
falso
93
L’opzione del cosiddetto “family branding” rientra nella strategia di marca multi prodotto
vero
94
Lego è un caso tipico di POSIZIONAMENTO APPUNTITO
vero
95
Se un/a marketing manager dichiara “Pensiamo ad una configurazione distributiva in cui il cliente possa cercare un prodotto, acquistarlo ed effettuare l’eventuale reso indifferentemente in un touchpoint (o canale) offline o online”. Sta pensando a un assetto multicanale più che omnicanale:
falso
96
L’approccio tradizionale alla gestione della forza di vendita prevede che la politica commerciale sia differenziata per area, per venditore e per cliente
falso
97
Considera i “COFANETTI WEEK-END” (es: Smart Box), che ad esempio prevedono un pernottamento con colazione presso una serie di strutture ricettive selezionate a un prezzo predeterminato (es: 49 o 59€ ). In questo caso, possiamo aspettarci, in termini di COPERTURA DISTRIBUTIVA, una scelta di tipo ESCLUSIVO:
falso
98
La VENDITA ABBINATA ostacola il CROSS-SELLING:
falso
99
Per la pasta, la capacità di TENERE LA COTTURA è tendenzialmente un ELEMENTO DI PARITÀ nell’ambito del POSIZIONAMENTO:
vero
100
Il real time marketing è una specifica tecnica di ricerca di mercato di tipo qualitativo
falso