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Marketing gruppo II
  • Linda Fortin

  • 問題数 100 • 2/6/2024

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    問題一覧

  • 1

    Quando su un mercato vi sono alcuni gruppi di consumatori con esigenze particolari è da escludere che un’impresa possa implementare con profitto una STRATEGIA DI SEGMENTAZIONE INDIFFERENZIATA

    vero

  • 2

    Nell’ambito della QUOTA DI MERCATO A LIVELLO CONSUMER, un BASSO TASSO DI INTENSITà indica che rispetto al cliente medio della categoria i clienti dell’impresa acquistano di meno:

    falso

  • 3

    Uno dei principali svantaggi del franchising per il franchisor è che non consente di beneficiare di rilevanti

    falso

  • 4

    Una strategia distributiva MULTICANALE prevede che molteplici canali coesistano, condividono tra loro informazioni utili per ottimizzare l’esperienza complessiva del cliente

    falso

  • 5

    La CAPACITÀ DISCRIMINANTE che devono avere i SEGMENTI DI MERCATO consiste nel fatto che essi devono consentire di formulare determinate ipotesi sul per cui ciascun segmento si comporta in un modo specifico e diverso rispetto agli altri:

    falso

  • 6

    Il caso Nutella è un esempio tipico di strategia di MICROSEGMENTAZIONE INDIFFERENZIATA, nella fattispecie del mercato delle creme spalmabili al cioccolato:

    vero

  • 7

    I PRESCRITTORI sono tipiche figure di intermediari commerciali:

    vero

  • 8

    Il VALUE IN USE PRICE è uno dei PREZZI INTERNI

    falso

  • 9

    Esselunga” è un RETAIL BRAND

    vero

  • 10

    Nell’ambito del processo di INNOVAZIONE DI PRODOTTO, la primissima attività da realizzare è quella dei TEST DI MERCATO

    falso

  • 11

    La STRATEGIA DI SPECIALIZZAZIONE SU SEGMENTI MULTIPLI equivale alla STRATEGIA DI SEGMENTAZIONE CONCENTRATA

    falso

  • 12

    La forza di vendita di tipo diretto è retribuita soprattutto su base variabile, ossia con provvigioni

    falso

  • 13

    L’allungamento di linea consiste nell’aggiunta di varianti agli attuali prodotti in assortimento sulla base di specifici criteri (es. gusto, confezione, formato)

    falso

  • 14

    Il concetto di CUSTOMER VALUE PROPOSITION ha a che fare con il VALORE PROGETTATO più che con il VALORE TRASFERITO

    vero

  • 15

    Nell’ambito delle politiche di prezzo, il PRICE BUNDLING consiste nel mettere bene in evidenza il prezzo di ogni specifico prodotto offerto al consumatore

    falso

  • 16

    La politica dei “PRODOTTI CIVETTA” prevede che l’impresa fissi il prezzo di un prodotto particolarmente segnaletico all’interno della propria gamma a un livello molto più alto degli altri per incrementare il valore percepito dell’intero assortimento:

    falso

  • 17

    Il THROUGHOUT TIME è il tempo che intercorre tra acquisizione di un ordine(?) e il suo soddisfacimento

    falso

  • 18

    Se un/a marketing manager dichiara “Pensiamo ad una configurazione distributiva in cui il cliente possa cercare un prodotto, acquistarlo ed effettuare l’eventuale reso indifferentemente in un touchpoint (o canale) offline o online”, sta pensando a un assetto multicanale più che omnicanale

    falso

  • 19

    La componente percettiva della marca riguarda la rete di significati costruita dall’impresa attorno al brand name

    vero

  • 20

    La SPERIMENTAZIONE è una classica tecnica di ricerche di mercato utilizzata per misurare l’ELASTICITA’ DELLA DOMANDA al prezzo di un nuovo prodotto in fase di lancio

    vero

  • 21

    Nell’ambito della COPY STRATEGY, il TONO indica il tipo di vincoli a cui è necessario attenersi nella costruzione del messaggio:

    falso

  • 22

    Nell’ambito della COPY STRATEGY, il TONO indica il tipo di vincoli a cui è necessario attenersi nella costruzione del messaggio:

    falso

  • 23

    Nel tormentone dell’estate 2021 “Mille”, la canzone cantata da Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro, la presenza del brand “Coca-Cola”, che viene menzionate nel ritornello, è un chiaro esempio di PUBBLICHE RELAZIONI:

    falso

  • 24

    Il valore dei clienti (o customer equity) è condizionato dai seguenti fattori: la durata del rapporto con i clienti, la possibilità di incrementare gli acquisti del cliente e la pressione competitive

    falso

  • 25

    Nell’ambito della VALUE PROPOSITION, gli “ELEMENTI DI PARITÀ” sono le caratteristiche del prodotto considerate essenziali dal consumatore:

    vero

  • 26

    Il MARKETING TRANSAZIONALE ha generalmente obiettivi di breve termine:

    vero

  • 27

    La figura organizzativa del product manager viene utilizzata quando l’impresa si trova a gestire prodotti molto numerosi e diversi tra loro, fortemente innovativi o tecnologicamente complessi

    vero

  • 28

    Nell’ ambito di innovazioni di prodotto le innovazioni COMPETENCE ENHANCING sfruttano la base di conoscenza attuale dell’impresa perseguendo miglioramenti incrementali

    vero

  • 29

    Il modello comunicazionale “INTERRUPTION AND REPEAT” è tipico della comunicazione sul web e in particolare sui social network:

    vero

  • 30

    La strategia di SEGMENTAZIONE DIFFERENZIATA è definita anche “DI CONTROSEGMENTAZIONE”:

    falso

  • 31

    Uno smartphone è un tipico esempio di “EXPERIENCE GOOD”:

    falso

  • 32

    Nell’ambito delle RICERCHE DI MERCATO, l’INIZIATORE corrisponde alla figura dell’ACCOUNT dell’istituto di ricerca coinvolto nell’indagine:

    falso

  • 33

    La fase del CICLO DI VITA del prodotto dove più probabilmente può essere messa in atto una STRATEGIA DI POSIZIONAMENTO DI AFFIANCAMENTO è quella di SVILUPPO:

    falso

  • 34

    Per un BRAND DEL TUTTO NUOVO introdotto sul mercato da parte di una START- UP il primissimo obiettivo dovrà essere quello di lavorare sulla SFERA DEI COMPORTAMENTI del consumatore.

    vero

  • 35

    La rivoluzione digitale e il marketing automation ampliano le distanze tra il marketing strategico e il marketing operative

    vero

  • 36

    Nell’ambito delle politiche di prodotto, il “restyling” è un classico intervento di “mantenimento”

    falso

  • 37

    Il corporate branding è una tipica strategia multimarca

    falso

  • 38

    La prima fase del processo di creazione e gestione di una campagna pubblicitaria consiste nella scelta dei mezzi e veicoli di comunicazione

    falso

  • 39

    Rispetto al CRITERIO DESCRITTIVO la BENEFIT SEGMENTATION presenta il vantaggio di una netta FACILITÀ DI MISURAZIONE dei segmenti:

    vero

  • 40

    Il TRADE MARKETING è l’insieme delle politiche di marketing indirizzate al consumatore finale:

    falso

  • 41

    Le strategie di microsegmentazione concentrate consistono nel selezionare un segment di consumatori principale, ma configurando l’offerta in modo tale da risultare interessante anche per altri segmenti

    vero

  • 42

    Un brand di prodotti alimentari che punta, fra gli altri, sul microsegmento dei single adotta con tutta evidenza una microsegmentazione di tipo comportamentale

    falso

  • 43

    Il Trade Marketing è l’insieme delle scelte di marketing che verranno assunte da parte dei retailer

    vero

  • 44

    Nell’ambito dell’analisi della quota di mercato a livello retail, la quota nei clienti trattanti misura la quantità venduta dai distributori dell’impresa rispetto alle vendite totali di prodotti di tutti i potenziali distributori della categoria

    falso

  • 45

    Il caso Nutella è un esempio tipico di strategia di microsegmentazione concentrata, nella fattispecie del mercato delle creme spalmabili al cioccolato

    falso

  • 46

    La PUBLICITY è un particolare tipo di PRODUCT PLACEMENT:

    falso

  • 47

    Nello STADIO PERCETTIVO il consumatore identifica e valuta le alternative d’offerta, che andranno a costituire l’insieme evocato

    falso

  • 48

    Il grado di FEDELTÀ ALLA MARCA è una tipica variabile PSICOGRAFICA di MICROSEGMENTAZIONE del mercato:

    falso

  • 49

    Il concetto del MARKETING AUTOMATION rimanda ad un marketing fortemente managerializzato e tecnico più che IMPRENDITORIALE:

    vero

  • 50

    Il processo di creazione del valore inizia con la ricerca del valore

    vero

  • 51

    Nel mese di gennaio 2021 Bauli ha lanciato una nuova linea di merendine senza glutine e senza lattosio, rivolgendosi in modo specifico, per la distribuzione, al canale delle farmacie. Chiaramente, nel frattempo Bauli ha continuato a vendere le proprie merendine tradizionali nei canonici punti vendita della grande distribuzione organizzata e nei negozi di prossimità. In termini di posizionamento, siamo di fronte ad una strategia di SPOSTAMENTO DELLE PREFERENZE:

    falso

  • 52

    La strategia di posizionamento di affiancamento hanno l’obiettivo principale di modificare la percezione che i consumatori hanno di una data marca

    falso

  • 53

    Le COMPETENZE DISTINTIVE MARKET-BASED riguardano in principale misura la messa a punto dei processi di produzione e della logistica:

    falso

  • 54

    Nel mercato degli OROLOGI DA POLSO DI LUSSO è sicuramente possibile escludere un ORIENTAMENTO ALLA PRODUZIONE

    vero

  • 55

    Le ricerche di mercato per identificare i brand che hanno maggiore notorietà sono generalmente di tipo qualitative

    falso

  • 56

    I CASH & CARRY sono un tipo di grossista a SERVIZIO COMPLETO

    falso

  • 57

    Nell’ambito delle politiche di prodotto, il “run out” è l’unica soluzione possibile per eliminare un prodotto non più performante dalla gamma quando le sue perdite sono talmente elevate da rendere improponibile qualunque tentativo di prolungarne la vita sul mercato

    falso

  • 58

    Il prezzo di un’automobile è un elemento che può rientrare nel suo sistema di prodotto

    vero

  • 59

    L’analisi dei BIG DATA può avere un enorme impatto sul MARKETING OPERATIVO, ma non tocca il MARKETING STRATEGICO, come la segmentazione e la profilazione della clientele

    falso

  • 60

    Quando Ferrero ha introdotto nel proprio assortimento i gelati a marchio Kinder ha incrementato la PROFONDITÀ DELLA PROPRIA GAMMA

    vero

  • 61

    È corretto affermare che l’AMPIEZZA DELLA GAMMA degli IPERMERCATI è Maggiore rispetto a quella dei SUPERMERCATI:

    falso

  • 62

    I CREDENCE GOODS sono beni ad elevato contenuto intangibile, difficili da valutare anche dopo il loro utilizzo

    vero

  • 63

    Nel tormentone dell’estate 2021 “Mille”, la canzone cantata da Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro, la presenza del brand “Coca Cola”, che viene menzionata nel ritornello, è un chiaro esempio di MARKETING DIRETTO:

    falso

  • 64

    Il nuovo prodotto della Orogel (brand specializzato sulle verdure surgelate) che vedi nell’immagine qui riportata, è un mix di verdure surgelate già abbinate e insaporite, da mettere direttamente in padella assieme a un ingrediente principale (pasta, riso, pesce, carne, ecc) scelto e aggiunto dal consumatore. In questo modo, la promessa è che in pochi minuti il consumatore possa creare un piatto pronto da mangiare, che non sia standardizzato (a differenza dei classici “4 Salti in Padella”, per intenderci). Qui, infatti, il consumatore può miscelare gli ingredienti a piacimento, creando un piatto sempre diverso e con un "tocco personale". Si tratta di un evidente caso di “innovazione competence destroying”:

    falso

  • 65

    La ristorazione stellata è un classico ambito di mercato dove prevalgono orientamenti manageriali al prodotto

    vero

  • 66

    Le imprese ORIENTATE AL PRODOTTO basano la loro condotta e le loro strategie di mercato su considerazioni prevalentemente di natura interna:

    vero

  • 67

    Nell’ambito dei modelli di PRICING, l’opzione “A la carte” è particolarmente adatta nei periodi di CRISI ECONOMICA:

    vero

  • 68

    Il posizionamento si definisce “appuntito” quando differenti gruppi di consumatori attribuiscono alla marca connotazioni differenti

    falso

  • 69

    Nell’ambito delle politiche di prodotto, il “FACE LIFTING” è un classico intervento di “ADEGUAMENTO”:

    vero

  • 70

    Nell’ambito del valore generato per il consumatore, i SACRIFICI DI APPRENDIMENTO sono frutto di ansia e insicurezza derivanti dall’acquisto di un certo prodotto-brand a determinate condizioni:

    falso

  • 71

    Se venisse lanciata una birra a marchio Coca Cola verrebbe operata (da CocaCola appunto) una strategia di posizionamento di MODIFICA DELLE BASI:

    falso

  • 72

    Negli STATI DELLA CONCORRENZA COLLUSIVI, gli oligopolisti si pongono l’obiettivo di mantenere le proprie quote di mercato, ma il grado di sfruttamento delle loro posizioni dominanti resta limitato:

    vero

  • 73

    Un’impresa specializzata nell’INTERNET OF THINGS non potrà essere orientata né alla produzione né alla vendita

    falso

  • 74

    Una marca che punti tutto o molto, in termini di attrattività verso il consumatore, su INCENTIVI E PREMI, tenderà a esercitare una forma di COERCIZIONE nei confronti del consumatore:

    falso

  • 75

    Nel sistema verticale di marketing di tipo “aziendale” il canale si configura come un sistema di imprese indipendenti, collocate a diversi stadi, che cooperano sulla base di un contratto che le lega per un certo periodo di tempo

    falso

  • 76

    La segmentazione inversa del mercato è basta su una logica top-down (bottom up)

    falso

  • 77

    Nell’ambito delle politiche di prezzo, il price budling è finalizzato a facilitare i calcoli di convenienza da parte del consumatore

    vero

  • 78

    La PRATICABILITA’ DI UN MICROSEGMENTO è riferita alla possibilità di differenziazione dell’impresa su quel segmento:

    vero

  • 79

    Il metodo dell’OBIETTIVO-COMPITO per la definizione del BUDGET PUBBLICITARIO può essere l’opzione ottimale nel caso si voglia procedere con il RIPOSIZIONAMENTO del brand

    falso

  • 80

    Nell’ambito del PROCESSO DI COMUNICAZIONE, il FEEDBACK può essere ottenuto secondo tecniche di indagine di mercato di tipo QUALITATIVO

    falso

  • 81

    In ambito pubblicitario, il reach indica la percentuale dei destinatari-target dell’impresa che potrà essere raggiunta puntando su uno o più veicoli specifici (in base all’audience di questi ultimi)

    vero

  • 82

    La comunicazione commerciale è volta ad influenzare le percezioni di molteplici pubblici (interni e esterni) circa l’impresa nel suo complesso, i suoi valori e la sua mission

    falso

  • 83

    È più probabile riscontrare la presenza del MARKETING INTEGRATO all’interno di imprese produttrici di BENI rispetto a IMPRESE DI SERVIZI:

    falso

  • 84

    La segmentazione strategica definisce l’ampiezza orizzontale del business dell’azienda (mentre la profondità in verticale)

    vero

  • 85

    Il primo stadio del processo di acquisto è quello dell’apprendimento

    falso

  • 86

    La guerra dei prezzi si verifica quando una delle imprese (importanti) in un mercato procede a una riduzione del prezzo dei propri prodotti e il più diretto competitor reagisce con un incremento del prezzo dei propri prodotti

    falso

  • 87

    Una marca che punti tutto o molto, in termini di attrattività verso il consumatore, su INCENTIVI E PREMI, tenderà a esercitare una forma di COERCIZIONE nei confronti del consumatore:

    falso

  • 88

    Il TRADE MARKETING è l’insieme delle politiche di marketing indirizzate al consumatore finale

    falso

  • 89

    La prima attività da svolgere nell’ambito di una RICERCA DI MARKETING è del piano di ricercar

    falso

  • 90

    In termini di STRATEGIE DI PREZZO, quella di BARILLA nel mercato della pasta è un tipico caso di SCREMATURA:

    falso

  • 91

    Il GROSS RATING POINT può essere ottenuto moltiplicando REACH e OPPORTUNITY TO SEE

    vero

  • 92

    La strategia di segmentazione indifferenziata consiste sostanzialmente nella rinuncia ad analizzare i segmenti di consumatori esistenti nel mercato

    falso

  • 93

    L’opzione del cosiddetto “family branding” rientra nella strategia di marca multi prodotto

    vero

  • 94

    Lego è un caso tipico di POSIZIONAMENTO APPUNTITO

    vero

  • 95

    Se un/a marketing manager dichiara “Pensiamo ad una configurazione distributiva in cui il cliente possa cercare un prodotto, acquistarlo ed effettuare l’eventuale reso indifferentemente in un touchpoint (o canale) offline o online”. Sta pensando a un assetto multicanale più che omnicanale:

    falso

  • 96

    L’approccio tradizionale alla gestione della forza di vendita prevede che la politica commerciale sia differenziata per area, per venditore e per cliente

    falso

  • 97

    Considera i “COFANETTI WEEK-END” (es: Smart Box), che ad esempio prevedono un pernottamento con colazione presso una serie di strutture ricettive selezionate a un prezzo predeterminato (es: 49 o 59€ ). In questo caso, possiamo aspettarci, in termini di COPERTURA DISTRIBUTIVA, una scelta di tipo ESCLUSIVO:

    falso

  • 98

    La VENDITA ABBINATA ostacola il CROSS-SELLING:

    falso

  • 99

    Per la pasta, la capacità di TENERE LA COTTURA è tendenzialmente un ELEMENTO DI PARITÀ nell’ambito del POSIZIONAMENTO:

    vero

  • 100

    Il real time marketing è una specifica tecnica di ricerca di mercato di tipo qualitativo

    falso