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  • Liborio Safina

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    問題一覧

  • 1

    Come viene organizzata la traduzione o il trasferimento di detenuti di uomini e donne?

    Il regolamento sui servizi di traduzione dei detenuti (cd modello organizzativo) prevede che uomini e donne vengano separati.

  • 2

    Quali sono, tra gli altri, gli elementi di cui deve tener conto il giudice ai sensi dell'art 133 cp?

    Le condizioni di vita individuale, sociale e familiare del reo.

  • 3

    Qual è la differenza in materia di imputabilità dei minori contenute nel vecchio Codice Zanardelli e quello attuale Codice Rocco?

    Il Codice Zanardelli considerava non imputabili i minori di nove anni e poi prevedeva delle fasce di età per le quali l'imputabilità era subordinata alla prova del discernimento; il Codice Rocco prevede il limite della non imputabilità assoluta fino a 14 anni mentre per i minori tra i quattordici e i diciotto anni l'imputabilità deve essere accertata da un giudice.

  • 4

    Dal punto di vista terminologico il legislatore penale, come distingue il maschile dal femminile?

    Individua con il termine "chiunque" l'autore del reato ma differenzia la vittima di un reato soprattutto se è una donna o un bambino (uxoricidio, infanticidio, femminicidio....)

  • 5

    Qual è la differenza tra traduzione e trasferimento?

    I trasferimenti sono disposti per gravi e comprovati motivi di sicurezza, per esigenze dell'istituto, per motivi di giustizia, di salute, di studio e familiari; le traduzioni sono tutte le attività di accompagnamento coattivo, da un luogo ad un altro, di soggetti detenuti, internati, fermati, arrestati o comunque in condizione di restrizione della libertà personale.

  • 6

    Cosa prevede l'art. 59 L. 354/1975?

    Distingue varie tipologie di istituti per adulti

  • 7

    La legge 354/1975 è stata emanata:

    Prima del codice di procedura penale Vassalli

  • 8

    L'art 14 della legge 354/1975 distingue tra gli altri:

    La separazione degli adulti, dai giovani al di sotto dei 25 anni

  • 9

    L'art 96 disp. Att. C.p.p. prevede in relazione ai computati:

    L'obbligo di separazione se prescritto dal giudice e ove lo consentano le possibilità dell'istituto

  • 10

    Secondo la previsione normative sul processo minorile nell'esecuzione di provvedimenti limitativa della libertà personale:

    Che i maggiorenni che non hanno compiuto il ventunesimo anno di età, che devono espiare condanne relative a fatti commessi da minorenni, possono essere assegnati negli istituti penitenziari per minorenni.

  • 11

    Qual è la prassi penitenziaria per i condannati?

    Estensione dell'art. 123 cpp, nella presentazione di atti, istanze, dichiarazioni prevista per gli imputati e per gli internati

  • 12

    L'art. 123 cpp in tema di richieste dei soggetti reclusi si riferisce

    All'imputato detenuto

  • 13

    Chi sono i condannati?

    Coloro nei cui confronti la responsabilità penale è stata accertata con sentenza

  • 14

    Cosa prevede l'art. 60 cpp?

    Definisce la qualità di imputato

  • 15

    Cosa prevede l'art. 61 cpp in tema di diritti e garanzie?

    I diritti e le garanzie dell'imputato si estendono alla persona sottoposta alle indagini preliminari.

  • 16

    Cos'è una sezione?

    E' l'unità elementare di un reparto detentivo

  • 17

    Cosa sono le ICAM?

    Istituti a custodia attenuata per detenute madri

  • 18

    Come si concilia l'adozione delle misure cautelari detentive con l'art. 27 della Cost. relativamente al'enunciazione: L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.[.....])?

    Sono adottati dal giudice, valutando gli indizi di colpevolezza, nonché le esigenze cautelari

  • 19

    Quale modifica apporta l'art. 1 L. 62/2011 all'art. 275 comma 4?

    Fa divieto di applicare la custodia cautelare in carcere, salve esigenze cautelari di eccezionale rilevanza, per la donna incinta o madre con prole convivente; innalzando l'età della prole convivente da tre a sei anni.

  • 20

    Come interviene il legislatore con le detenute, madri di figli minori?

    Con la L. 62/2011, riformando alcuni istituti della L. 354/1975 e del cpp

  • 21

    Chi sono i detenuti intemperanti?

    Sono tutti quei detenuti che non riescono a moderare e controllare il proprio comportamento e temperamento.

  • 22

    Il capo IV della legge 354/1975 che disciplina il regime penitenziario, cosa sancisce nell'art. 32?

    I detenuti e gli internati che arrecano danno alle cose mobili o immobili dell'amministrazione penitenziaria sono tenuti a risarcirlo.

  • 23

    Qual è la funzione delle sanzioni in ambito penitenziario?

    Pedagogica

  • 24

    Qual è una possibile incongruenza di cui al punto 1) art. 77 DPR in tema di pulizia delle camere o dei detenuti?

    E' sanzionato chi provoca un danno materiale al compagno di cella durante le pulizie ma non chi provoca una lesione al compagno di cella

  • 25

    cosa si riferisce il punto 2 dell'art. 77 dpr 230/2000 con la locuzione "abbandono ingiustificato del posto assegnato"

    Non ha un riferimento specifico, avendo portata generale

  • 26

    Gli oggetti ritirati:

    Sono custoditi in appositi magazzini e consegnati ai detenuti e agli internati all'atto della loro dimissione, salvo che non costituiscano corpi di reato

  • 27

    L'art. 14 DPR 230/2000:

    Disciplina l'uso e il possesso di oggetti o generi alimentari consentiti per il detenuto e la quantità utilizzabile

  • 28

    Cos'è il peculio?

    E' denaro di cui dispone il detenuto e viene depositato presso la direzione dell'istituto

  • 29

    E' consentito ai detenuti l'acquisto, di generi alimentari e di comporto?

    Sì, a proprie spese ed entro i limiti fissati dal regolamento, in appositi spacci

  • 30

    Qual è un possibile obiettivo che intendono raggiungere i detenuti che lavorano simulando una malattia?

    Ottenere con il compagno che lo sostituisce, una doppia retribuzione e incrementare i generi di sopravvitto

  • 31

    I detenuti possono ricevere telefonate dall'esterno?

    Solo se la chiamata proviene da congiunto o convivente anch'esso detenuto. Negli altri casi all'interessato viene comunicato solo il nome di chi ha chiamato

  • 32

    Le comunicazioni telefoniche sono consentiti ai detenuti e nel caso da chi vengono autorizzati?

    Si. I condannati e gli internati possono essere autorizzati dal direttore dell'istituto, gli imputati dall'autorità giudiziaria procedente

  • 33

    La corrispondenza in busta chiusa è sottoposta a controlli?

    Si ma l'ispezione deve avvenire con modalità tali da garantire l'assenza di controlli sullo scritto

  • 34

    L'art. 77 DPR 230/2000 al punto 9 punisce:

    e comunicazioni fraudolente con l'esterno o all'interno dei detenuti in isolamento per motivi giudiziari e disciplinari.

  • 35

    Il detenuto può comunicare con l'esterno?

    Sì ai sensi dell'art. 18 L. 354/1975, attraverso colloqui, corrispondenza e informazione e ai sensi dell'art. 38-39 DPR 230/2000, mediante corrispondenza epistolare, telegrafica e telefonica

  • 36

    La Circolare DAP del 1998 estende tra l'altro i colloqui con i detenuti:

    Ai parenti e affini entro il quarto grado

  • 37

    La concreta attuazione del principio trattamentale dei rapporti con l'esterno è stata assicurata:

    Mediante l'emanazione di una circolare, la n. 3478/5928 dell' 8.7.1998, che tiene conto dell'evoluzione del concetto di famiglia in termini più sociologici

  • 38

    Ai detenuti sottoposti al circuito dell' Alta Sicurezza o al regime di cui all'art. 41 bis dell'ordinamento penitenziario sono consentiti i colloqui con i familiari?

    Sì ma solo ai parenti e affini fino al terzo grado

  • 39

    Quali sono le differenze per il legislatore penitenziario tra "familiari e "congiunti"

    Nessuna ed ogni dubbio interpretativo è stato superato da una direttiva dipartimentale che esplicita la locuzione " prossimi congiunti"

  • 40

    I rapporti dei detenuti, con i loro familiari attraverso i colloqui

    Rientrano tra gli elementi del trattamento ai sensi dell'art. 15 L. 354/1975

  • 41

    Qual è la durata massima della sorveglianza particolare ai sensi dell'art. 14 bis L. 354/1975?

    La durata massima non può essere superiore a sei mesi, ed è prorogabile anche più volte in misura non superiore, ogni volta, a tre mesi.

  • 42

    Qual è la finalità del regime di sorveglianza particolare?

    Salvaguardare l'ordine e la sicurezza interna degli istituti di pena

  • 43

    Chi può essere sottoposto a regime di sorveglianza particolare?

    tutti i reclusi (condannati, imputati, internati) in presenza dei presupposti espressamente previsti dalla legge identificabili principalmente nella compromissione della sicurezza interna, ostacolo ai compagni nella partecipazione all'attività trattamentale, esercizio di uno stato di soggezione a danno degli altri ristretti

  • 44

    Cosa disciplina l'art 14 bis della legge penitenziaria?

    Il regime di sorveglianza particolare

  • 45

    Da chi viene emesso il provvedimento relativo al regime di sorveglianza particolare?

    Dall'amministrazione penitenziaria all'esito di una istruttoria che si avvale del parere qualificato del consiglio di disciplina integrato da due esperti

  • 46

    Cosa introduce la L. 14 luglio 2017 n. 110

    Ha riformato il codice penale introducendo i reati di tortura e istigazione alla tortura

  • 47

    Quando è possibile il trasferimento del detenuto?

    Per gravi e comprovati motivi di sicurezza, per esigenze dell'istituto, per motivi di giustizia, di salute di studio e familiari.

  • 48

    Quali sono gli strumenti di cui dispone l'amministrazione penitenziaria per far fronte alla gestione di detenuti che richiedono particolari cautele custodiali?

    Trasferire o assegnare il detenuto ad appositi istituti o sezioni

  • 49

    Gli operatori penitenziari commettono reato di tortura ai sensi dell'art. 613 bis c.p.

    Quando commettono più atti di violenza o di minaccia, nei confronti delle persone private della libertà personale

  • 50

    L'art. 14 quater l. 354/1975, tra i contenuti del regime di sorveglianza particolare prevede:

    Il visto di controllo sulla corrispondenza, previa autorizzazione motivata dell'autorità giudiziaria competente

  • 51

    Qual è la differenza tra oggetti vietati e oggetti non consentiti?

    Gli oggetti vietati sono tutti quelli il cui uso è vietato dalla legge, gli oggetti non consentiti sono tutti quegli oggetti che non sono espressamente vietati dalla legge ma il cui uso non è consentito ai detenuti per esigenze di ordine e sicurezza

  • 52

    L'uso del cellulare all'interno del carcere rientra tra gli oggetti vietati o non consentiti?

    Rientra tra gli oggetti non consentiti

  • 53

    Gli oggetti non consentiti possono limitare alcuni diritti del detenuto?

    Solo alcuni oggetti come l'impossibilità di usare il cellulare per chi non ha altro modo di contattare la propria violando il diritto al colloquio

  • 54

    La mera detenzione del cellulare da parte dei detenuti è elemento sufficiente ad individuare rischi per l'ordine e la sicurezza all'interno di un istituto?

    Talvolta ma occorre una valutazione ponderata dei fatti e delle responsabilità

  • 55

    Gli oggetti non consentiti sono strumentali alla commissione di un reato?

    Non necessariamente

  • 56

    Le limitazioni poste dall'amministrazione penitenziaria per i soggetti intemperanti devono avvenire nel rispetto all'art. 13 Cost.?

    E' legittimo il potere amministrativo di limitazione della libertà

  • 57

    L'art. 14 bis L. 354/1975 rispetto alle previsioni Costituzionali di cui agli artt art. 13 e 27

    Impone un uso ponderato dello strumento peraltro suscettibile di reclamo

  • 58

    Cosa rende un istituto più idoneo rispetto a un altro nel regime di sorveglianza particolare?

    La differenza di contesto rispetto a dove sono avvenuti i fatti posti a fondamento del regime

  • 59

    Da chi vengono disposti i trasferimenti dei detenuti in regime di sorveglianza particolare?

    Dall'amministrazione penitenziaria con provvedimento motivato

  • 60

    Il visto di controllo sulla corrispondenza ai sensi dell'art. 33 dpr 230/2000 è funzionale al regime di sorveglianza particolare?

    La norma appare anacronistica nell'era dei cellulari

  • 61

    Qual è la destinazione dei prodotti del lavoro dei detenuti?

    Vengono venduti a un prezzo pari o inferiore al loro costo previa autorizzazione del Ministro di Grazia e Giustizia

  • 62

    I detenuti e gli internati che mostrano attitudini a un mestiere:

    Possono essere esonerati dal lavoro ordinario ed essere ammessi ad esercitare per loro conto attività artigianali, intellettuali o artistiche.

  • 63

    Come viene distribuito il lavoro tra i detenuti?

    Sulla base di apposite graduatorie che privilegiano i disoccupati e chi ha maggiori carichi familiari

  • 64

    I sottoposti alle misure di sicurezza della casa di cura e di custodia e dell'ospedale psichiatrico giudiziario possono:

    Essere assegnati a lavoro quando questo risponda a finalità terapeutiche

  • 65

    Differenza della nozione di lavoro per il Costituente e per il legislatore penitenziario

    Per il costituente il lavoro è un diritto e un dovere, per l'ordinamento penitenziario il lavoro ha carattere di obbligatorietà

  • 66

    r il legislatore penitenziario c'è differenza tra lavoro e mestiere?

    Sì e viene evidenziato nell'art. 20 comma 15 L. 354/1975

  • 67

    Il lavoro ai sensi dell'art. 15 L 354/1975

    E' un elemento del trattamento

  • 68

    Qual è la caratteristica del carcere di Bollate?

    Di aver impiegato un'alta percentuale di detenuti in lavori innovativi quali call center e di aver dato loro un'alta professionalità e formazione, facendo diminuire così le recidive e impiegando pochi agenti per il presidio dei detenuti

  • 69

    Il lavoro ha carattere

    Non afflittivo

  • 70

    Il lavoro è obbligatorio

    Per i condannati e per i sottoposti alle misure di sicurezza della colonia agricola e della casa di lavoro

  • 71

    In cosa consiste il regime di semiliberta?

    Nella concessione al detenuto di trascorrere parte del giorno fuori dall'istituto per partecipare ad attività lavorative istruttive utili al reinserimento sociale

  • 72

    Il lavoro a domicilio all'interno del carcere

    E' possibile per il detenuto in possesso di attitudini artigianali, intellettuali o artistiche

  • 73

    Come viene organizzato il lavoro esterno del detenuto?

    Con apposite convenzioni da parte dell'amministrazione con soggetti pubblici, privati e cooperative

  • 74

    Come possono essere svolte le attività artigianali, intellettuali e artistiche da parte dei detenuti?

    Possono essere svolte fuori delle ore destinate al lavoro ordinario, in appositi locali o, in casi particolari, nelle camere, se ciò non comporti l'uso di attrezzi ingombranti o pericolosi o non arrechi molestia

  • 75

    Chi autorizza un detenuto al lavoro esterno?

    Il magistrato di sorveglianza previa proposta della direzione penitenziaria

  • 76

    L'organizzazione e i metodi del lavoro penitenziario devono:

    Riflettere quelli del lavoro e della società libera al fine di far acquisire professionalità adeguata ai detenuti e agevolare il loro reinserimento sociale

  • 77

    Nell'ambito lavorativo è possibile una gerarchia di poteri tra i detenuti?

    No ai sensi dell'art. 32 comma 3 l. 354/1975 il quale sancisce che nessun detenuto può avere nei confronti degli altri un potere che si traduca in una situazione di preminenza.

  • 78

    Il lavoro nella Costituzione

    E' un diritto e un dovere

  • 79

    La retribuzione nella Costituzione

    E' proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto

  • 80

    Il lavoro dei detenuti in riferimento all'art. 27 Cost.

    Rieduca il condannato

  • 81

    Le attrezzature per lo svolgimento delle attività lavorative

    Sono sottoposte a controllo per la sicurezza all'interno dell'istituto

  • 82

    Nel carcere devono essere rispettate le norme previste in materia di lavoro nella società libera?

    Sì, sono applicabili tutte le norme compreso il T.U. in materia di igiene salute e sicurezza sul lavoro previsto dal d.lg.vo 81/08

  • 83

    Il servizio di vigilanza e osservazione negli istituti penitenziari influisce sul lavoro del detenuto

    Sì perché impedisce il detenuto di svolgere attività diverse da quelle che svolgono da reclusi

  • 84

    Quali difficoltà si incontrano negli istituti penitenziari nell'impiegare i detenuti nel lavoro?

    Conciliare la sicurezza nel carcere con il trattamento del condannato, oltre la eterogeneità dei detenuti

  • 85

    Qual'era la concezione storica del lavoro per i detenuti?

    I detenuti dovevano lavorare per mantenersi e per rendere la struttura efficiente

  • 86

    Come incide il lavoro con la possibilità di accedere ai permessi?

    Sono un "valore aggiunto" da spendere nella presentazione dell'istanza di permesso.

  • 87

    La recidiva e il lavoro

    Il detenuto che lavora è meno recidivante

  • 88

    L'organizzazione del lavoro negli istituti penitenziari rispecchia quello della società esterna?

    Le due realtà non possono sempre coincidere perché il carcere ha una struttura organizzativa limitata e risponde a una finalità diversa da quella della società esterna

  • 89

    I detenuti in permesso

    Possono reiterare condotte criminose

  • 90

    Come viene vissuto dal mondo esterno il lavoro dei detenuti?

    Come un'usurpazione del lavoro

  • 91

    La remunerazione per un detenuto

    Corrisponde all'effettivo lavoro prestato

  • 92

    Le strutture penitenziarie

    Non sempre rispondono alle esigenze trattamentali del lavoro a causa delle esigenze di sicurezza e giustizia

  • 93

    L'art. 36 Cost. nel garantire un'esistenza libera e dignitosa è applicabile anche ai detenuti?

    Il dettato costituzionale dell'art. 36 incontra i limiti di cui all'art. 14 Dpr 230/2000 che i generi e gli oggetti di cui è consentito il possesso, l'acquisto e la ricezione per i detenuti.

  • 94

    Qual è la differenza tra un soggetto libero e un detenuto che non vogliono lavorare?

    Il soggetto libero che non vuole lavorare non va incontro a sanzioni, il detenuto è penalizzato in termini di accesso alle misure alternative

  • 95

    I detenuti lavoratori hanno diritto

    Alla remunerazione e agli assegni familiari

  • 96

    Il lavoro all'esterno

    E' ammesso dalla legge penitenziaria

  • 97

    Il lavoro in ambito carcerario:

    E' remunerato

  • 98

    La formazione professionale per i detenuti:

    E' prevista insieme al lavoro dalla legge penitenziaria

  • 99

    L'attività svolte dai detenuti:

    Ha finalità rieducativa

  • 100

    Dove possono lavorare i detenuti?

    Sia all'interno che all'esterno dell'istituto penitenziario