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問題一覧
1
2.1 01. Quale valore ha una convenzione dell'OIL
Ha la natura di trattato internazionale e necessita perciò di ratifica da parte degli Stati membri
2
2.2 La Convenzione europea dei diritti dell'uomo
È stata redatta nell'ambito del Consiglio d'Europa
3
2.3 Il contratto collettivo di diritto comune
Non costituisce in senso stretto fonte del diritto
4
2.4 Gli usi aziendali
Consistono nella reiterazione di un certo comportamento del datore di lavoro
5
2.5 Quali sono le fonti del diritto nel diritto del lavoro
Fonti di diritto internazionale; Fonti di diritto europeo; Costituzione; Legge ordinaria e atti equiparati; Regolamenti; Legge regionale; Gli usi normativi
6
Trova il proprio fondamento nell'art. 39 Cost.
7
Trova il proprio fondamento normativo nell'art. 15 Stat. lav
8
3.3 Il criterio teleologico per individuare il carattere sindacale
Implica che l’organizzazione deve avere quale fine la tutela di un interesse collettivo di lavoro che è di per sé antagonista rispetto a quello della controparte
9
3.4 Gli appartenenti alla Polizia di Stato
Possono iscriversi solo a sindacati di categoria che possono rappresentare solo appartenenti alla Polizia di Stato
10
3.5 Le fonti della libertà sindacale
È tutelata sia a livello internazionale, sia a livello europeo, sia nella Costituzione
11
4.1 Gli statuti del sindacato
Devono prevedere un ordinamento interno su base democratica ai sensi dell'art. 39, seconda parte, Cost.
12
4.2 Il sindacato
È, solitamente, un'associazione di diritto privato non riconosciuta
13
4.3 Il sindacato di categoria
È la forma più diffusa di sindacalismo e aggrega in base alla categoria merceologica di svolgimento dell’attività
14
4.4 Il sindacato di mestiere
Si sviluppa per meglio difendere gli interessi degli appartenenti alla medesima categoria professionale
15
4.5 Il sistema di finanziamento dei sindacati si basa
Su quote associative, quote di servizi, altre entrate
16
5.1 I consigli di fabbrica
Per volontà di CGIL, CISL e UIL, dopo l'entrata in vigore dello Statuto dei lavoratori, corrispondono alle RSA di cui all'art.19 Stat. lav.
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5.2 Il sindacalismo dei datori di lavoro
Non si suddivide più di tanto per la posizione ideologica perseguita, ma secondo altri criteri
18
5.3 La struttura orizzontale del sindacato
È basata su tre livelli: provinciale o comprensoriale; regionale; nazionale
19
5.4 La struttura verticale del sindacato
È basata su quattro livelli: le strutture presenti nei luoghi di lavoro; livello territoriale; livello regionale; livello nazionale
20
5.5 Gli enti bilaterali
Sono associazioni non riconosciute a composizione paritetica e costituiscono sedi privilegiate per la regolazione del mercato del lavoro
21
6.1 La maggiore rappresentatività del sindacato
È data, secondo dottrina e giurisprudenza, da 1) equilibrata presenza in un ampio novero di categorie professionali; 2) diffusione sull’intero territorio nazionale; 3) esercizio continuativo dell’attività di autotutela di interessi collettivi nei confronti di diversi interlocutori; 4) effettiva capacità di influenza sull’assetto economico e sociale del Paese.
22
6.2 La rappresentatività sindacale ai fini della negoziazione collettiva
Si basa sulla media semplice di due criteri: il criterio associativo, ricavato dai dati associativi riferiti alle deleghe relative ai contributi sindacali conferite dai lavoratori; Il criterio elettivo, ricavato dai dati elettorali ottenuti (voti espressi) in occasione delle elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie
23
6.3 La sentenza 231/2013 della Corte costituzionale
Ha dichiarato la illegittimità costituzionale dell'art. 19, comma 1, lett. b), l. n. 300/1970, nella parte in cui non prevede che la rappresentanza sindacale aziendale possa essere costituita anche nell’ambito di associazioni sindacali che, pur non firmatarie dei contratti collettivi applicati nell’unità produttiva, abbiano comunque partecipato alla
24
6.4 La rappresentatività sindacale nell'art. 19, l. n. 300/1970
Costituisce criterio selettivo per la costituzione delle RSA e l’accesso ai diritti sindacali del titolo III
25
6.5 La rappresentatività sindacale
Indica la capacità del sindacato di rappresentare e tutelare l’interesse collettivo di un’ampia categoria di lavoratori senza distinzione tra iscritti e non iscritti
26
7.1 La rappresentanza sindacale unitaria
È un organismo che viene costituito sulla base di un’elezione a suffragio universale tra tutti i lavoratori dell’azienda
27
7.2 La rappresentanza sindacale aziendale
Può essere costituita ai sensi dell'art. 19, l. n. 300/1970 ad iniziativa dei lavoratori in ogni unità produttiva, nell'ambito delle associazioni sindacali che siano firmatarie di contratti collettivi di lavoro applicati nell'unità produttiva o che abbiano partecipato alle relative trattative pur non sottoscrivendo il contra
28
7.3 Ai fini della costituzione di una rappresentanza sindacale aziendale in una unità produttiva
Non rileva il consenso per la costituzione delle organizzazioni sindacali nel cui ambito vengono costituite le RSA, ben potendo il dirigente di RSA non essere iscritto al sindacato e appartenere a categorie professionali non rappresentate dal sindacato
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7.4 Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
È una figura disciplinata dagli artt. 47-50 del d.lgs. N. 81/2008, c.d. TU della salute e sicurezza sul lavoro e dall'art. 9, Stat. lav., oltre che dalla contrattazione collettiva, presente a livello territoriale o di comparto, aziendale o di sito produttivo
30
7.5 Le dimissioni dei componenti della RSU
Se avvengono in numero superiore al 50% del totale dei componenti stessi comportano la decadenza della RSU
31
9.1 I sindacati di comodo
Sono vietati dall'art. 17, Stat. lav., ma risultano protetti come associazione non sindacale dall'art. 18 Cost.
32
9.2 Il divieto di concessione di trattamenti economici discriminatori di cui all'art. 16 Stat. lav.
Vieta i trattamenti economici aventi carattere discriminatorio ai sensi dell'art. 15, Stat. lav., anche qualora costituiscano altre utilità economicamente valutabili
33
9.3 Il divieto di comportamenti discriminatori di cui all'art. 15 Stat. lav
Presenta una fattispecie strutturalmente aperta e solo teleologicamente determinata, individuando alcuni atti tipici, ma lasciando aperta la possibilità di ricomprendere anche altri atti o patti discriminatori non predeterminati
34
9.4 Il principio di libertà di attività sindacale riconosciuto dall'art. 14 Stat. lav.
Incontra il limite della salvaguardia del normale svolgimento dell'attività aziendale, che seppur non esplicitato, è ricavabile in via interpretativa dall'art. 26, l. n. 300/1970
35
9.5 Il titolo II dello Statuto dei lavoratori
Ribadisce l'operatività del principio di libertà sindacale anche nei luoghi di lavoro
36
10.1 Il diritto di assemblea
Può essere convocata, singolarmente o collettivamente, dalla RSA, dalla RSU e dai singoli componenti della RSU
37
10.2 Il referendum
Può essere indetto dalle RSA congiuntamente o dalle RSU all’interno dei luoghi di lavoro, ma fuori dall’orario di lavoro
38
10.3 I permessi sindacali
Se retribuiti vanno richiesti in forma scritta al datore di lavoro almeno 24 ore prima
39
10.4 Il diritto ai locali
Consiste, tra l'altro, nella messa a disposizione in maniera permanente nelle imprese con più di 200 dipendenti di un idoneo locale comune
40
10.5 Il diritto di affissione
Consente l'affissione in appositi spazi presenti nei luoghi di lavoro pubblicazioni, testi e comunicati inerenti a materie di interesse sindacale e del lavoro
41
11.1 Il decreto emanato dal giudice ai sensi dell'art. 28 Stat. lav.
Ha un duplice contenuto: ordina al datore di lavoro di cessare la condotta e di rimuoverne gli effetti
42
11.2 Il procedimento per condotta antisindacale ex art. 28 Stat. lav.
Ha carattere di urgenza e a una prima fase a cognizione sommaria, alterna una seconda fase a cognizione piena
43
11.3 La condotta antisindacale
Rileva in modo oggettivo, alla luce della sua potenziale idoneità a ledere i beni protetti, a prescindere da indagini circa l’elemento soggettivo, doloso o colposo, o la sussistenza di un animus antisindacale
44
11.4 Il procedimento per condotta antisindacale ex art. 28 Stat. lav.
È posto solo a tutela della libertà sindacale, dell'attività sindacale e del diritto di sciopero
45
11.5 La condotta antisindacale
Può essere attuata dal datore di lavoro o da dirigenti o preposti del datore di lavoro, che agiscono per conto di quest’ultimo esercitando in sua vece il potere imprenditoriale
46
12.1 Lo sciopero virtuale
Consiste in una forma di protesta attuata svolgendo normalmente la prestazione lavorativa, ma con la differenza che la retribuzione percepita nelle giornate di sciopero verrebbe dai lavoratori stessi successivamente devoluta in beneficenza o per finanziare una campagna pubblicitaria sulle ragioni dello sciopero
47
12.2 L'esercizio del diritto di sciopero
Determina la sospensione dell’obbligazione lavorativa e la correlativa perdita della retribuzione, ma continua a maturare l'anzianità di servizio
48
12.3 Il crumiraggio
Consiste nella volontà di non scioperare e può essere diretto o indiretto (interno o esterno)
49
12.4 Lo sciopero politico
È una libertà, ma qualora sia diretto a sovvertire l’ordinamento costituzionale o ad impedire od ostacolare il libero esercizio dei diritti o poteri nei quali si esprime la sovranità popolare costituisce reato
50
12.5 Il diritto di sciopero
Costituisce uno strumento di partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese
51
13.1 Lo sciopero articolato
Secondo la giurisprudenza, pur essendo legittimo, se la prestazione lavorativa non è proficuamente coordinabile all’interno della preesistente organizzazione produttiva, il datore di lavoro può legittimamente rifiutare la prestazione resa negli intervalli lavorat
52
13.2 La sentenza 711/1980 della Corte di Cassazione
Ha affermato che il diritto di sciopero presenta limiti esterni, che possono derivare da norme che tutelino gli interessi primari che si pongono in piano prioritario o paritario con il diritto di sciopero
53
13.3 Lo sciopero di categoria
Coinvolge una sola categoria merceologica
54
13.4 L'esercizio del diritto di sciopero nel settore privato
Salvo che non sia previsto diversamente, non è soggetto a un termine di preavviso
55
13.5 Lo sciopero a singhiozzo
Consiste in uno sciopero attuato attraverso un susseguirsi di brevi interruzioni e riprese del lavoro
56
14.1 I periodi di franchigia
Individuano i periodi in cui l’astensione collettiva è vietata, per garantire il pieno esercizio dei diritti della persona costituzionalmente tutelati
57
14.2 L'individuazione dei servizi pubblici che rientrano nel campo di applicazione della l. n. 146/1990
Si basa su una lista tassativa di diritti della persona costituzionalmente tutelati cui corrisponde una lista esemplificativa di servizi pubblici essenziali
58
14.3 Lo sciopero nei servizi pubblici essenziali
Riguarda anche lavoratori autonomi, professionisti e piccoli imprenditori che incidano sulle funzionalità dei servizi pubblici essenziali
59
14.4 In caso di giudizio negativo sugli accordi contenenti l’individuazione delle prestazioni indispensabili
La Commissione di Garanzia verifica la disponibilità delle parti di raggiungere un accordo su una sua proposta. Se la verifica non ha esito positivo, formula una provvisoria regolamentazione vincolante delle prestazioni indispensabili, delle procedure di raffreddamento e di conciliazione, nonché delle altre misure ritenute necessarie
60
14.5 Lo sciopero nei servizi pubblici essenziali
Può essere esercitato con un preavviso di 10 giorni alle amministrazioni o imprese che erogano il servizio e all'autorità competente per la precettazione
61
15.1 La serrata
Se posta in essere per fini contrattuali è una libertà
62
15.2 La serrata
Consiste nella sospensione dell’attività aziendale con la chiusura, totale o parziale, dell’impresa e il contestuale rifiuto di accettare la prestazione di lavoro dei propri dipendenti e, specularmente, di corrispondere la retribuzione
63
15.3 Il datore di lavoro che attua una serrata
Può incorrere in una duplice responsabilità contrattuale, sia quale debitore della retribuzione, sia quale creditore obbligato a cooperare all’adempimento della prestazione
64
15.4 La serrata di esercenti di piccole industrie e commerci, privi di dipendenti
È solo impropriamente denominata serrata, costituendo di fatto un sciopero esercitato da lavoratori autonomi, come tale tutelato dall’art. 40 Cost.
65
15.5 La serrata di ritorsione
Se adottata quale risposta a uno sciopero legittimo costituisce condotta antisindacale
66
17.1 Le tipologie di contratto collettivo sono
Quattro: Contratto collettivo corporativo; Contratto collettivo prefigurato dall’art. 39 Cost.; Contratto collettivo recepito in decreto ai sensi della l. n. 741/1959; Contratto collettivo di diritto comune
67
17.2 La sentenza della Corte costituzionale 106/1962
Ha sancito l'illegittimità costituzionale dell'art. 1, l. 1027/1960 per contrasto con l'art. 39 Cost. nella parte in cui estende l'efficiacia del CCNL a tutti gli appartenenti alla categoria alla quale il contratto si riferisce, in maniera diversa da quella stabilita dal precetto costituziona
68
17.3 Il contratto collettivo di diritto comune
Svolge tre funzioni: funzione normativa, di regolazione dei rapporti individuali di lavoro; funzione obbligatoria, ossia di regolazione del sistema di relazioni tra le parti sindacali; funzione gestionale
69
17.4 Le parti del contratto collettivo di diritto comune
Sono tre: parte normativa, parte obbligatoria, parte economica
70
17.5 Le clausole di tregua sindacale
Se contenute in contratti aziendali ai sensi del TU della rappresenza non hanno efficacia vincolante nei confronti dei singoli lavoratori ma solo nei confronti, oltre che del datore di lavoro, anche delle OOSS dei lavoratori.
71
18.1 L'art. 36, l. n. 300/1970
Prevede l'inserimento nei capitolati di appalto attinenti all'esecuzione di opere pubbliche dell'obbligo per il beneficiario o appaltatore di applicare o di far applicare nei confronti dei lavoratori dipendenti condizioni non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro della categoria e della zona
72
18.2 La c.d. Legge Vigorelli
Ha delegato il Governo ad emanare decreti legislativi che recepissero i CCNL, al fine di assicurare minimi inderogabili di trattamento economico e normativo nei confronti di tutti gli appartenenti ad una medesima categoria
73
18.3 L'efficacia soggettiva del CCNL
Di norma, è limitata ai soli lavoratori iscritti alle OOSS dei lavoratori che hanno stipulato il CCNL in virtù del principio della rappresentanza. La giurisprudenza e il legislatore hanno, però, cercato di estenderne l'ambito di applicazione
74
18.4 Il CCNL
Si può applicare anche ai lavoratori non iscritti al sindacato stipulante, purché le parti vi abbiano prestato esplicita o implicita adesione
75
18.5 Gli artt. 2099 c.c. e 36 Cost.
Sono stati utilizzati dalla giurisprudenza per estendere l’applicabilità dei minimi fissati dalla contrattazione collettiva anche a coloro che non sono iscritti alle OOSS stipulanti il CCNL, nonostante tali minimi non siano vincolanti per il giudice che può motivatamente discostarsene utilizzando altri criteri
76
19.1 La retroattività del CCNL
Può operare, secondo la giurisprudenza, anche in senso peggiorativo per i lavoratori, con il solo limite dei c.d. diritti quesiti, ossia di quei diritti che sono già entrati a far parte del patrimonio del lavoratore
77
19.2 La forma del CCNL è
libera
78
19.3 Il CCNL
Ha una durata di tre anni per la parte normativa e di tre anni per la parte economica
79
19.4 L'ultrattività del CCNL
Se prevista quale clausola del CCNL implica la prosecuzione dei suoi effetti dopo la scadenza, fino a che sia intervenuto un nuovo regolamento collettivo
80
19.5 L'interpretazione del CCNL
Segue i canoni ermeneutici di cui agli artt. 1362 e ss. c.c. e non quelli previsti per la legge dall’art. 12 disp. prel. c.c.
81
20.1 In caso di successione di contratto collettivi nel tempo
Il contratto individuale si adegua flessibilmente nel tempo al variare della disciplina collettiva che costituisce fonte eteronoma
82
20.2 Le clausole retributive di miglior favore stipulate a livello individuale
Se stipulate per particolari meriti individuali, sopravvivono e si cumulano con i benefici derivanti dal nuovo contratto collettivo
83
20.3 Nel valutare il rapporto tra CCNL e contratto individuale
Si segue il criterio del conglobamento, secondo il quale i contratti vanno raffrontati per istituti, ossia per insiemi omogenei di clausole
84
20.4 La derogabilità in melius del CCNL ad opera del contratto individuale
È fondata sull'art. 2077 c.c. e sulla l. n. 741/1959
85
20.5 L'inderogabilità del CCNL ad opera del contratto individuale
Vale solo in peius e trova un fondamento normativo negli artt. 2113 c.c. e 829 c.p.c.
86
21.1 La fissazione di limiti legislativi alla contrattazione collettiva
È giustificabile solo in situazioni eccezionali, a salvaguardia di superiori interessi generali, e quindi con carattere di transitorietà
87
21.2 Il CCNL
Può, di norma, derogare in melius le disposizioni di legge
88
21.3 Nel rapporto tra legge e CCNL si segue
Si segue il criterio del cumulo, verificandosi un effetto di cumulo tra le clausole del contratto eventualmente migliorative rispetto alla legge con i trattamenti migliorativi derivanti dalla legge, senza procedere a compensazione
89
21.4 La regola generale dell’inderogabilità in peius e della derogabilità in melius della legge a opera del CCNL
Subisce delle eccezioni
90
21.5 Il contratto di prossimità
Consentono di derogare in peius alla legge in materie tassativamente individuate
91
22.1 I contratti di prossimità
Operano anche in deroga alle disposizioni di legge che disciplinano le materie tassativamente individuate e alle relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali di lavoro nel rispetto della Costituzione e dei vincoli derivanti dalle normative comunitarie e dalle convenzioni internazionali sul lavoro
92
22.2 I contratti di prossimità
Ha efficacia nei confronti di tutti i lavoratori interessati a condizione di essere sottoscritte sulla base di un criterio maggioritario relativo alle associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o territoriale ovvero dalle loro rappresentanze sindacali operanti in azienda
93
22.3 Il contratto collettivo aziendale
Se sottoscritto dalla RSA, ai sensi del Testo unico sulla rappresentanza, può essere soggetto a referendum dietro richiesta avanzata da almeno una organizzazione sindacale espressione di una delle Confederazioni sindacali firmatarie dell'accordo o almeno dal 30% dei lavoratori dell’impresa
94
22.4 Gli accordi collettivi gestionali
Hanno un'efficacia generalizzata indiretta nei confronti dei lavoratori, attraverso l'esercizio del potere datoriale procedimentalizzato dall'accordo
95
22.5 Il contratto collettivo aziendale
Nell'ambito del Testo unico sulla rappresenza ha efficacia erga omnes, tra l'altro, se stipulato dalla maggioranza dei componenti della RSU
96
23.1 L'accordo interconfederale
È un contratto collettivo volto a definire regole generali che riguardano i lavoratori a prescindere dal settore merceologico di appartenenza
97
23.2 La struttura della contrattazione collettiva
è articolata su quattro livelli: Accordo interconfederale; Contratto collettivo nazionale di lavoro; Contratto collettivo territoriale; Contratto collettivo aziendale
98
23.3 I rapporti tra Accordo Interconfederale e contratto collettivo
Sono regolati dal principio di equiordinazione
99
23.4 Il rapporto tra CCNL e contratto aziendale secondo la giurisprudenza
È regolato dalla effettiva volontà delle parti sociali e, pertanto, dalla maggiore prossimità, in ragione di una reciproca autonomia delle due discipline
100
23.5 Il rapporto tra CCNL e contratto aziendale negli Accordi interconfederali
È regolato secondo il principio di competenza, avendo ciascuno dei due livelli specifiche caratteristiche e funzioni