記憶度
7問
18問
0問
0問
0問
アカウント登録して、解答結果を保存しよう
問題一覧
1
IL CLORURO DI VINILE MONOMERO (CVM) È CAUSA DI:
Angiosarcoma epatico che è un tumore ad alta frazione eziologica occupazionale
2
LA FRASE DI HAZARD INTRODOTTA CON LA NORMATIVA CLP SI COMPONE DI:
Lettera H (per Hazard), prima cifra per (indicazione della tipologia di rischio) e ulteriore doppia cifra associata a specifica fase di pericolo
3
IL MONITORAGGIO BIOLOGICO DI UN AGENTE CHIMICO A CUI I LAVORATORI POSSONO ESSERE ESPOSTI PROFESSIONALMENTE:
può risultare utile laddove il monitoraggio ambientale è difficoltoso o laddove l’assorbimento per via cutanea è elevato
4
IN GENERALE LA PROPRIETÀ DI UN GAS O VAPORE IRRITANTE DI ESSERE SOLUBILE NEL MUCO DELLE VIE RESPIRATORIE CONDIZIONA:
sfavorevolmente la possibilità di giungere in grandi concentrazioni a livello alveolare e quindi rende possibile soprattutto un effetto irritativo sulle prime vie aeree, anche se è comunque possibile arrivare ad un quadro di edema polmonare chimico
5
LA LISTA I IARC:
comprende sostanze, agenti fisici o attività lavorative che sono riconosciute come sicuramente associate ad un aumentato rischio di sviluppare tumori
6
SOSTANZE CHIMICHE QUALI IL TRICLORETILENE E I SOLVENTI PRESENTANO UN MAGGIOR ACCUMULO NELLE DONNE:
vero perché le donne hanno generalmente una maggior percentuale di tessuto adiposo
7
IL PICCO DI INCIDENZA PER IL MESOTELIOMA MALIGNO DELLA PLEURA È PREVISTO IN ITALIA:
tra 2018 e 2020
8
IL MONITORAGGIO BIOLOGICO ED IL MONITORAGGIO AMBIENTALE
Forniscono informazioni che si complementano risultando utili sia in caso confermino una determinata esposizione sia qualora il monitoraggio biologico si discosti da quanto previsto dal monitoraggio ambientale (ad es. l’aumento di un marker di esposizione in un isolato e ben identificabile gruppo di lavoratori)
9
LA RELAZIONE DOSE EFFETTO NELLO STUDIO DI UNA SOSTANZA CHIMICA IN TOSSICOLOGIA METTE IN RELAZIONE LA GRADUALITÀ DI UN DETERMINATO EFFETTO LESIVO CON LA DOSE DI ESPOSIZIONE AD UN AGENTE CHIMICO
Vero, ma vale solo per gruppi di persone e non per singoli
10
IL RISCONTRO DI UN VALORE SUPERIORE AI RIFERIMENTI PER LA POPOLAZIONE LAVORATIVA (BEI) DI UN INDICATORE DI EFFETTO
Può essere influenzato da fonti di esposizione extralavorativa
11
LA LIFETIME AVERAGE DAILY DOSE È
La stima della quantità di sostanza chimica assunta da una persona rapportata a 70 anni di vita e misurata in mg/kg/giorno
12
LO UR (UNIT RISK) STIMA:
il rischio di cancro in eccesso durante tutta la vita durante la quale vi sia stata una esposizione continua a un agente cancerogeno ad una concentrazione di 1 microgrammo/ m3 in aria per 70 anni consecutivi
13
GLI EFFETTI DANNOSI DI SOSTANZE CHIMICHE INTRODOTTE NEL NOSTRO ORGANISMO SONO:
talora il risultato dell’interazione diretta della sostanza chimica con gli organi target, altre volte il risultato dell’interazione tra il metabolita della sostanza chimica con gli organi target
14
GLI ENZIMI DI FASE I AGISCONO
Scindere il metabolita in un composto più semplice e generalmente meno tossico attraverso meccanismi di riduzione, ossidazione
15
IL CRISOLITO, UNA FORMA DI AMIANTO, HA UNA STRUTTURA:
fibrosa ondulata appartenendo al gruppo del serpentino
16
LA CLASSIFICAZIONE IARC CI PERMETTE DI
NON CI PERMETTE DI Verificare la progressione della malattia
17
IL CROMO
Esavalente è classificato cancerogeno gruppi 1 dalla IARC ed è causa anche di tumore del polmone
18
LA SILICE LIBERA CRISTALLINA SI TROVA
Nel granito
19
GLI EFFETTI ACUTI DETERMINATI DAI SOLVENTI ORGANICI AD ALTO DOSAGGIO A CARICO DEL SNC
Si caratterizzano per un iniziale effetto eccitatorio simil-ebbrezza alcolica seguito da un effetto depressorio con riduzione della capacità di riflesso, riduzione del sensorio e vari gradi alterazione dello stato di coscienza fino al coma e anche all’exitus
20
LO SLOPE FACTOR È:
un indice della forza cancerogena della sostanza chimica, più è alto e maggiore è la forza cancerogena esprimendo concretamente la probabilità individuale di sviluppare tumore
21
LA CROCIDOLITE, UNA FORMA DI AMIANTO, HA UNA STRUTTURA
Fibrosa aghiforme appartenendo al gruppo degli anfiboli
22
IL PRINCIPALE INDICATORE DI MONITORAGGIO DI ESPOSIZIONE DELL’ESANO È
2,5 esandione che è anche il metabolita responsabile di gran parte della tossicità
23
L’ISOTIPO DI CANCRO DEI SENI PARANASALI CHE PIÙ FREQUENTEMENTE SI ASSOCIA AD UNA EZIOLOGIA PROFESSIONALE, IN SOGGETTI ESPOSTI A POLVERI DI LEGNO DURO È
Adenocarcinoma di tipo intestinale
24
IL PIOMBO ACCUMULATO NEL CORPO DI UN LAVORATORE LUNGAMENTE E MASSICCIAMENTE ESPOSTO NEL PASSATO ANCHE DI DIVERSI MESI O ANNI, OVVERO UN ABNORME ACCUMULO DI PIOMBO NEI TESSUTI DI DEPOSITO, PUÒ ESSERE RILEVATO DA
Una radiografia delle ossa lunghe, Un alto titolo di Pb nelle urine delle 24 h dopo somministrazione di Versenato di calcio , Un alto dosaggio della zincoprotoporfirina eritrocitaria
25
IL PIOMBO ATTRAVERSO LE SUE PROPRIETÀ TOSSICOLOGICHE DI TIPO DETERMINISTICO PUÒ DARE
Anemia da alterazione della sintesi dell’eme , Gradi diversi di insufficienza renale con danno iniziale di tipo prevalentemente tubulare prossimale , Neuropatia del sistema nervoso centrale , Neuropatia del sistema nervoso periferico
26
LA MAGGIOR PARTE DEI SOLVENTI ORGANICI PUÒ TRA I VARI EFFETTI DARE
Effetti acuti tra cui la dermatite irritativa da contatto, Effetti cronici tra cui diverse forme di danno epatico la cui forma iniziale più frequente è la steatosi , Effetti cronici a carico del sistema nervoso periferico come le polineuriti sensitivo-motorie
27
IL PRINCIPALE INDICATORE PER IL MONITORAGGIO DELL’ESPOSIZIONE A STIRENE È RAPPRESENTATO DA
La somma di acido mandelico e fenil- gliossidico
28
LE POLVERI PNEUMOCONIOTICHE RESPONSABILI DI PATOLOGIE FIBROSANTI/SCLEROSANTI
Sono in grado di produrre effetti tossicologici complessi con induzione di flogosi cronica, deposito di fibre collagene e talvolta con interessamento significativo del sistema immunitario
29
I CORPUSCOLI DELL’ASBESTO SONO
Elementi istopatologici importanti ma non necessari per la diagnosi di asbestosi , Elementi istopatologici riscontrabili nel polmone e nel liquido di lavaggio broncoalveolare
30
NELLA PATOGENESI DI ASBESTOSI IL MECCANISMO INIZIALE SI CARATTERIZZA PER UNA INCAPACITÀ DEI MACROFAGI ALVEOLARI DI DIGERIRE LA FIBRA DI AMIANTO
Vero, perché questo porta alla liberazione di enzimi digestivi in matrice extracellulare
31
NELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO SANITARIO
Si adottano approcci mirati alla rilevazione della probabilità di sviluppare effetti probabilistici a lungo termine attraverso metodologie che si rifanno a conoscenze epidemiologiche e di tossicologia, Si valutano sia gli effetti da danno deterministico che probabilistico
32
IL CADMIO È UN ELEMENTO METALLICO CHE SI ACCUMULA PIÙ FACILMENTE
Dotato di effetti deterministici e probabilistici (tumore del polmone e della prostata)
33
LA METALLOTIONEINA È UNA PROTEINA IMPORTANTE PER LA TOSSICOCINETICA DEL CADMIO PERCHÉ
Funge da proteina di trasporto nel plasma e fattore di protezione intracellulare impedendone finché non si esaurisce la sua capacità legante gli effetti tossici intracitoplasmatici
34
LA SILICE LIBERA CRISTALLINA È UNA SOSTANZA CANCEROGENA RICONOSCIUTA DALLA IARC IN GRUPPO I
Vero ma l’associazione con il tumore del polmone è stata dimostrata. È classificato cancerogeno gruppo 1 IARC ed è a causa anche di tumore del polmone prevalentemente nei soggetti già silicotici
35
UN TUMORE A BASSA FRAZIONE EZIOLOGICA DAL PUNTO DI VISTA EPIDEMIOLOGICO NON PUÒ MAI RISULTARE IN NESSUNA CIRCOSTANZA UN TUMORE AD ALTA FRAZIONE EZIOLOGICA DAL PUNTO DI VISTA MEDICO-LEGALE
Falso
36
GLI ENZIMI DI CONIUGAZIONE AGISCONO CON IL FINE ANCHE DI
Trasformare il metabolita in un composto più idrosolubile
37
IL MONITORAGGIO BIOLOGICO DI UN AGENTE CHIMICO A CUI I LAVORATORI POSSONO ESSERE ESPOSTI PROFESSIONALMENTE
Può risultare particolarmente utile laddove il monitoraggio ambientale è difficoltoso o laddove l’assorbimento per via cutanea è elevato
38
L’ASSENZA DI DOSE SOGLIA NELLE SOSTANZE CANCEROGENE
È un dato valido per le sostanze con proprietà genotossiche
39
IN UN’OFFICINA METALMECCANICA DOVE SI TROVANO DIVERSE MACCHINE PER LA LAVORAZIONE DI PROFILATI METALLICI (TORNI, PRESSE PER STAMPAGGIO, SEGHE CIRCOLARI…) CHE IMPIEGANO LIQUIDI LUBRO-REFRIGERANTI
Si possono creare nubi di sostanze organiche oleose che possono essere assorbite per via inalatoria e cutanea e per questo è significativo in termini protettivi l’impiego costante di DPI per il respiratorio e di un vestiario adeguato che esponga la minore superficie cutanea possibile
40
AI FINI DELL’APPLICAZIONE DEGLI OBBLIGHI NORMATIVI DI ADOZIONE DI MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E DI ATTIVAZIONE DELLA SORVEGLIANZA SANITARIA PER ATTIVITÀ ESPONENTI A CANCEROGENI CHIMICI
È necessario che le sostanze cancerogene implicate siano classificate 1 A o 1 B dalla CE
41
PARLANDO DI MONITORAGGIO BIOLOGICO (MB) E MONITORAGGIO AMBIENTALE (MA), INDICARE TUTTE LE RISPOSTE VERE
In casi singoli è possibile avere valori di MB con indicatori di dose interna superiori ai parametri di riferimento BEI e contemporaneamente valori di MA inferiori ai TLV , In casi singoli è possibile avere valori di MB con indicatori di dose interna inferiori ai parametri di riferimento BEI e contemporaneamente valori di MA superiori ai TLV
42
A PROGRAMMAZIONE DEI CAMPIONI DI MATRICE BIOLOGICA PER L’ANALISI DI INDICATORI DI ESPOSIZIONE (OVVERO DOSE INTERNA) CON EMIVITA MOLTO LUNGA (DIVERSI GIORNI) DOVREBBE ESSERE FATTA PER UNA VALUTAZIONE OTTIMALE
Fine turno settimanale, Delta tra fine ed inizio turno settimanale
43
LA CLASSIFICAZIONE IARC VALUTA IL GRADO DI EVIDENZA INRELAZIONE ALL’ASSOCIAZIONE TRA ESPOSIZIONE A FATTORE DI RISCHIO CANCEROGENO E SPECIFICI TUMORI NEGLI ANIMALI E NELL’UOMO
Per la classificazione in gruppo 1 basta un grado di evidenza sufficiente dedotto dagli studi sull’uomo, anche se gli studi sugli animali sono inadeguati o mancanti
44
IL D.LGS 81/08 AL TITOLO IX SOSTANZE PERICOLOSE SI CARATTERIZZA PER LA SEQUENZA: 1 VALUTAZIONE DEL RISCHIO E 2 MISURE GENERALI DI PREVENZIONE PER LE SOSTANZE CHIMICHE NON CANCEROGENE (SOSTITUZIONE SOSTANZE O RIDUZIONE AL MINIMO E VALUTAZONE DEL RISCHIO PER LE SOSTANZE CANCEROGENE
Perché le sostanze cancerogene hanno effetti probabilistici senza soglia e le sostanze non cancerogene hanno effetti deterministici con soglia
45
IL RAGGIUNGIMENTO DELLE PARTI PIÙ PROFONDE DELL’ALBERO RESPIRATORIO DA PARTE DI SOSTANZE CHIMICHE ALLO STATO SOLIDO IN FORMA DI POLVERE È INFLUENZATO PRINCIPALMENTE DA
Diametro aerodinamico medio delle polveri ed in parte anche dalla loro carica elettrica
46
PER L’ATTRIBUZIONE DI UNA DIAGNOSI EZIOLOGICA OCCUPAZIONALE AD UN FATTORE DI RISCHIO CANCEROGENO A CUI POSSIAMO ESSERE SOTTOPOSTI IN AMBITO LAVORATIVO PUÒ ESSERE RILEVANTE
Tutte le risposte sono vere
47
IL CADMIO
Dotato di effetti deterministici e probabilistici (tumore del polmone e della prostata)