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Tossicologia industriale
  • Maria Antonietta Paletta

  • 問題数 47 • 11/29/2023

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    問題一覧

  • 1

    IL CLORURO DI VINILE MONOMERO (CVM) È CAUSA DI:

    Angiosarcoma epatico che è un tumore ad alta frazione eziologica occupazionale

  • 2

    LA FRASE DI HAZARD INTRODOTTA CON LA NORMATIVA CLP SI COMPONE DI:

    Lettera H (per Hazard), prima cifra per (indicazione della tipologia di rischio) e ulteriore doppia cifra associata a specifica fase di pericolo

  • 3

    IL MONITORAGGIO BIOLOGICO DI UN AGENTE CHIMICO A CUI I LAVORATORI POSSONO ESSERE ESPOSTI PROFESSIONALMENTE:

    può risultare utile laddove il monitoraggio ambientale è difficoltoso o laddove l’assorbimento per via cutanea è elevato

  • 4

    IN GENERALE LA PROPRIETÀ DI UN GAS O VAPORE IRRITANTE DI ESSERE SOLUBILE NEL MUCO DELLE VIE RESPIRATORIE CONDIZIONA:

    sfavorevolmente la possibilità di giungere in grandi concentrazioni a livello alveolare e quindi rende possibile soprattutto un effetto irritativo sulle prime vie aeree, anche se è comunque possibile arrivare ad un quadro di edema polmonare chimico

  • 5

    LA LISTA I IARC:

    comprende sostanze, agenti fisici o attività lavorative che sono riconosciute come sicuramente associate ad un aumentato rischio di sviluppare tumori

  • 6

    SOSTANZE CHIMICHE QUALI IL TRICLORETILENE E I SOLVENTI PRESENTANO UN MAGGIOR ACCUMULO NELLE DONNE:

    vero perché le donne hanno generalmente una maggior percentuale di tessuto adiposo

  • 7

    IL PICCO DI INCIDENZA PER IL MESOTELIOMA MALIGNO DELLA PLEURA È PREVISTO IN ITALIA:

    tra 2018 e 2020

  • 8

    IL MONITORAGGIO BIOLOGICO ED IL MONITORAGGIO AMBIENTALE

    Forniscono informazioni che si complementano risultando utili sia in caso confermino una determinata esposizione sia qualora il monitoraggio biologico si discosti da quanto previsto dal monitoraggio ambientale (ad es. l’aumento di un marker di esposizione in un isolato e ben identificabile gruppo di lavoratori)

  • 9

    LA RELAZIONE DOSE EFFETTO NELLO STUDIO DI UNA SOSTANZA CHIMICA IN TOSSICOLOGIA METTE IN RELAZIONE LA GRADUALITÀ DI UN DETERMINATO EFFETTO LESIVO CON LA DOSE DI ESPOSIZIONE AD UN AGENTE CHIMICO

    Vero, ma vale solo per gruppi di persone e non per singoli

  • 10

    IL RISCONTRO DI UN VALORE SUPERIORE AI RIFERIMENTI PER LA POPOLAZIONE LAVORATIVA (BEI) DI UN INDICATORE DI EFFETTO

    Può essere influenzato da fonti di esposizione extralavorativa

  • 11

    LA LIFETIME AVERAGE DAILY DOSE È

    La stima della quantità di sostanza chimica assunta da una persona rapportata a 70 anni di vita e misurata in mg/kg/giorno

  • 12

    LO UR (UNIT RISK) STIMA:

    il rischio di cancro in eccesso durante tutta la vita durante la quale vi sia stata una esposizione continua a un agente cancerogeno ad una concentrazione di 1 microgrammo/ m3 in aria per 70 anni consecutivi

  • 13

    GLI EFFETTI DANNOSI DI SOSTANZE CHIMICHE INTRODOTTE NEL NOSTRO ORGANISMO SONO:

    talora il risultato dell’interazione diretta della sostanza chimica con gli organi target, altre volte il risultato dell’interazione tra il metabolita della sostanza chimica con gli organi target

  • 14

    GLI ENZIMI DI FASE I AGISCONO

    Scindere il metabolita in un composto più semplice e generalmente meno tossico attraverso meccanismi di riduzione, ossidazione

  • 15

    IL CRISOLITO, UNA FORMA DI AMIANTO, HA UNA STRUTTURA:

    fibrosa ondulata appartenendo al gruppo del serpentino

  • 16

    LA CLASSIFICAZIONE IARC CI PERMETTE DI

    NON CI PERMETTE DI Verificare la progressione della malattia

  • 17

    IL CROMO

    Esavalente è classificato cancerogeno gruppi 1 dalla IARC ed è causa anche di tumore del polmone

  • 18

    LA SILICE LIBERA CRISTALLINA SI TROVA

    Nel granito

  • 19

    GLI EFFETTI ACUTI DETERMINATI DAI SOLVENTI ORGANICI AD ALTO DOSAGGIO A CARICO DEL SNC

    Si caratterizzano per un iniziale effetto eccitatorio simil-ebbrezza alcolica seguito da un effetto depressorio con riduzione della capacità di riflesso, riduzione del sensorio e vari gradi alterazione dello stato di coscienza fino al coma e anche all’exitus

  • 20

    LO SLOPE FACTOR È:

    un indice della forza cancerogena della sostanza chimica, più è alto e maggiore è la forza cancerogena esprimendo concretamente la probabilità individuale di sviluppare tumore

  • 21

    LA CROCIDOLITE, UNA FORMA DI AMIANTO, HA UNA STRUTTURA

    Fibrosa aghiforme appartenendo al gruppo degli anfiboli

  • 22

    IL PRINCIPALE INDICATORE DI MONITORAGGIO DI ESPOSIZIONE DELL’ESANO È

    2,5 esandione che è anche il metabolita responsabile di gran parte della tossicità

  • 23

    L’ISOTIPO DI CANCRO DEI SENI PARANASALI CHE PIÙ FREQUENTEMENTE SI ASSOCIA AD UNA EZIOLOGIA PROFESSIONALE, IN SOGGETTI ESPOSTI A POLVERI DI LEGNO DURO È

    Adenocarcinoma di tipo intestinale

  • 24

    IL PIOMBO ACCUMULATO NEL CORPO DI UN LAVORATORE LUNGAMENTE E MASSICCIAMENTE ESPOSTO NEL PASSATO ANCHE DI DIVERSI MESI O ANNI, OVVERO UN ABNORME ACCUMULO DI PIOMBO NEI TESSUTI DI DEPOSITO, PUÒ ESSERE RILEVATO DA

    Una radiografia delle ossa lunghe, Un alto titolo di Pb nelle urine delle 24 h dopo somministrazione di Versenato di calcio , Un alto dosaggio della zincoprotoporfirina eritrocitaria

  • 25

    IL PIOMBO ATTRAVERSO LE SUE PROPRIETÀ TOSSICOLOGICHE DI TIPO DETERMINISTICO PUÒ DARE

    Anemia da alterazione della sintesi dell’eme , Gradi diversi di insufficienza renale con danno iniziale di tipo prevalentemente tubulare prossimale , Neuropatia del sistema nervoso centrale , Neuropatia del sistema nervoso periferico

  • 26

    LA MAGGIOR PARTE DEI SOLVENTI ORGANICI PUÒ TRA I VARI EFFETTI DARE

    Effetti acuti tra cui la dermatite irritativa da contatto, Effetti cronici tra cui diverse forme di danno epatico la cui forma iniziale più frequente è la steatosi , Effetti cronici a carico del sistema nervoso periferico come le polineuriti sensitivo-motorie

  • 27

    IL PRINCIPALE INDICATORE PER IL MONITORAGGIO DELL’ESPOSIZIONE A STIRENE È RAPPRESENTATO DA

    La somma di acido mandelico e fenil- gliossidico

  • 28

    LE POLVERI PNEUMOCONIOTICHE RESPONSABILI DI PATOLOGIE FIBROSANTI/SCLEROSANTI

    Sono in grado di produrre effetti tossicologici complessi con induzione di flogosi cronica, deposito di fibre collagene e talvolta con interessamento significativo del sistema immunitario

  • 29

    I CORPUSCOLI DELL’ASBESTO SONO

    Elementi istopatologici importanti ma non necessari per la diagnosi di asbestosi , Elementi istopatologici riscontrabili nel polmone e nel liquido di lavaggio broncoalveolare

  • 30

    NELLA PATOGENESI DI ASBESTOSI IL MECCANISMO INIZIALE SI CARATTERIZZA PER UNA INCAPACITÀ DEI MACROFAGI ALVEOLARI DI DIGERIRE LA FIBRA DI AMIANTO

    Vero, perché questo porta alla liberazione di enzimi digestivi in matrice extracellulare

  • 31

    NELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO SANITARIO

    Si adottano approcci mirati alla rilevazione della probabilità di sviluppare effetti probabilistici a lungo termine attraverso metodologie che si rifanno a conoscenze epidemiologiche e di tossicologia, Si valutano sia gli effetti da danno deterministico che probabilistico

  • 32

    IL CADMIO È UN ELEMENTO METALLICO CHE SI ACCUMULA PIÙ FACILMENTE

    Dotato di effetti deterministici e probabilistici (tumore del polmone e della prostata)

  • 33

    LA METALLOTIONEINA È UNA PROTEINA IMPORTANTE PER LA TOSSICOCINETICA DEL CADMIO PERCHÉ

    Funge da proteina di trasporto nel plasma e fattore di protezione intracellulare impedendone finché non si esaurisce la sua capacità legante gli effetti tossici intracitoplasmatici

  • 34

    LA SILICE LIBERA CRISTALLINA È UNA SOSTANZA CANCEROGENA RICONOSCIUTA DALLA IARC IN GRUPPO I

    Vero ma l’associazione con il tumore del polmone è stata dimostrata. È classificato cancerogeno gruppo 1 IARC ed è a causa anche di tumore del polmone prevalentemente nei soggetti già silicotici

  • 35

    UN TUMORE A BASSA FRAZIONE EZIOLOGICA DAL PUNTO DI VISTA EPIDEMIOLOGICO NON PUÒ MAI RISULTARE IN NESSUNA CIRCOSTANZA UN TUMORE AD ALTA FRAZIONE EZIOLOGICA DAL PUNTO DI VISTA MEDICO-LEGALE

    Falso

  • 36

    GLI ENZIMI DI CONIUGAZIONE AGISCONO CON IL FINE ANCHE DI

    Trasformare il metabolita in un composto più idrosolubile

  • 37

    IL MONITORAGGIO BIOLOGICO DI UN AGENTE CHIMICO A CUI I LAVORATORI POSSONO ESSERE ESPOSTI PROFESSIONALMENTE

    Può risultare particolarmente utile laddove il monitoraggio ambientale è difficoltoso o laddove l’assorbimento per via cutanea è elevato

  • 38

    L’ASSENZA DI DOSE SOGLIA NELLE SOSTANZE CANCEROGENE

    È un dato valido per le sostanze con proprietà genotossiche

  • 39

    IN UN’OFFICINA METALMECCANICA DOVE SI TROVANO DIVERSE MACCHINE PER LA LAVORAZIONE DI PROFILATI METALLICI (TORNI, PRESSE PER STAMPAGGIO, SEGHE CIRCOLARI…) CHE IMPIEGANO LIQUIDI LUBRO-REFRIGERANTI

    Si possono creare nubi di sostanze organiche oleose che possono essere assorbite per via inalatoria e cutanea e per questo è significativo in termini protettivi l’impiego costante di DPI per il respiratorio e di un vestiario adeguato che esponga la minore superficie cutanea possibile

  • 40

    AI FINI DELL’APPLICAZIONE DEGLI OBBLIGHI NORMATIVI DI ADOZIONE DI MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E DI ATTIVAZIONE DELLA SORVEGLIANZA SANITARIA PER ATTIVITÀ ESPONENTI A CANCEROGENI CHIMICI

    È necessario che le sostanze cancerogene implicate siano classificate 1 A o 1 B dalla CE

  • 41

    PARLANDO DI MONITORAGGIO BIOLOGICO (MB) E MONITORAGGIO AMBIENTALE (MA), INDICARE TUTTE LE RISPOSTE VERE

    In casi singoli è possibile avere valori di MB con indicatori di dose interna superiori ai parametri di riferimento BEI e contemporaneamente valori di MA inferiori ai TLV , In casi singoli è possibile avere valori di MB con indicatori di dose interna inferiori ai parametri di riferimento BEI e contemporaneamente valori di MA superiori ai TLV

  • 42

    A PROGRAMMAZIONE DEI CAMPIONI DI MATRICE BIOLOGICA PER L’ANALISI DI INDICATORI DI ESPOSIZIONE (OVVERO DOSE INTERNA) CON EMIVITA MOLTO LUNGA (DIVERSI GIORNI) DOVREBBE ESSERE FATTA PER UNA VALUTAZIONE OTTIMALE

    Fine turno settimanale, Delta tra fine ed inizio turno settimanale

  • 43

    LA CLASSIFICAZIONE IARC VALUTA IL GRADO DI EVIDENZA INRELAZIONE ALL’ASSOCIAZIONE TRA ESPOSIZIONE A FATTORE DI RISCHIO CANCEROGENO E SPECIFICI TUMORI NEGLI ANIMALI E NELL’UOMO

    Per la classificazione in gruppo 1 basta un grado di evidenza sufficiente dedotto dagli studi sull’uomo, anche se gli studi sugli animali sono inadeguati o mancanti

  • 44

    IL D.LGS 81/08 AL TITOLO IX SOSTANZE PERICOLOSE SI CARATTERIZZA PER LA SEQUENZA: 1 VALUTAZIONE DEL RISCHIO E 2 MISURE GENERALI DI PREVENZIONE PER LE SOSTANZE CHIMICHE NON CANCEROGENE (SOSTITUZIONE SOSTANZE O RIDUZIONE AL MINIMO E VALUTAZONE DEL RISCHIO PER LE SOSTANZE CANCEROGENE

    Perché le sostanze cancerogene hanno effetti probabilistici senza soglia e le sostanze non cancerogene hanno effetti deterministici con soglia

  • 45

    IL RAGGIUNGIMENTO DELLE PARTI PIÙ PROFONDE DELL’ALBERO RESPIRATORIO DA PARTE DI SOSTANZE CHIMICHE ALLO STATO SOLIDO IN FORMA DI POLVERE È INFLUENZATO PRINCIPALMENTE DA

    Diametro aerodinamico medio delle polveri ed in parte anche dalla loro carica elettrica

  • 46

    PER L’ATTRIBUZIONE DI UNA DIAGNOSI EZIOLOGICA OCCUPAZIONALE AD UN FATTORE DI RISCHIO CANCEROGENO A CUI POSSIAMO ESSERE SOTTOPOSTI IN AMBITO LAVORATIVO PUÒ ESSERE RILEVANTE

    Tutte le risposte sono vere

  • 47

    IL CADMIO

    Dotato di effetti deterministici e probabilistici (tumore del polmone e della prostata)