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Psicologia della dipendenza affettiva 2
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  • 問題数 86 • 6/19/2024

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    問題一覧

  • 1

    LEZIONE 26 1. Cosa è il controtransfert per Freud

    la risposta emotiva dell’analista agli stimoli che provengono dal paziente

  • 2

    LEZIONE 26 2. Con i suoi pazienti Freud si accorse che ciò che veniva ricordato non era un vero ricordo, ma…

    fantasia, che nascondeva un desiderio primitivo

  • 3

    LEZIONE 26 3. Secondo Freud “diventa la vera molla che induce il paziente a collaborare” con il terapeuta

    una traslazione positiva

  • 4

    LEZIONE 26 4. Il lavoro di Freud sull’isteria si era concentrato

    sulla sessualità femminile e sul suo potenziale di espressione nevrotica

  • 5

    LEZIONE 26 5. Cosa è il transfert per Freud

    resistenze del paziente proiettate sul terapeuta

  • 6

    LEZIONE 27 1. Lo sviluppo psico sessuale infantile per Freud

    fase orale fase anale fase fallico-edipica fase di latenza fase genitale

  • 7

    LEZIONE 27 2. La seconda topica freudiana

    Io Es e Super-io

  • 8

    LEZIONE 27 3. Prima topica freudiana

    inconscio preconscio e conscio

  • 9

    LEZIONE 27 4. La pulsione per Freud sarebbe

    il rappresentante psichico degli stimoli che traggono origine all’interno e sono una misura delle operazioni che vengono richieste alla sfera psichica in forza della sua connessione con quella corporea

  • 10

    LEZIONE 28 1. Il primo concetto fondamentale nel poter inquadrare Jung è

    lo scopo, la direzione

  • 11

    LEZIONE 28 2. Nella concezione junghiana dell’uomo il tratto caratteristico più importante è

    la combinazione della “casualità” con la “teleologia”

  • 12

    LEZIONE 28 3. Nella teoria della personalità di Jung occupa un posto centrale

    il Sè

  • 13

    LEZIONE 28 4. Il concetto di complesso in Jung

    è mutuato da quello di Freud ma è completamente diverso

  • 14

    LEZIONE 28 5. Nel carattere di tipo estroverso una delle caratteristiche per Jung è

    le azioni dipendono da ciò che gli altri possono pensare

  • 15

    LEZIONE 29 1. L’alchimia viene collocata in quel percorso chiamato da Jung

    percorso di individuazione

  • 16

    LEZIONE 29 2. L’archetipo dell’eroe in Jung è concepito

    non perde perché non si arrende. Potrebbe rivelarsi troppo ambizioso con manie di controllo

  • 17

    LEZIONE 29 3. Nel sogno per Jung

    il piano superiore rappresenta la personalità cosciente, il piano terra l’inconscio personale mentre, nel livello più profondo, vi è l’inconscio collettivo

  • 18

    LEZIONE 29 4. Jung ipotizza l’esistenza di un inconscio collettivo notando che

    certe immagini, concetti e situazioni vissute in sogno e non riguardanti l’esperienza personale, siano in qualche modo innate nella mente umana

  • 19

    LEZIONE 30 1. La teoria di Adler viene chiamata

    la Psicologia Individuale Comparata

  • 20

    LEZIONE 30 2. La volontà di potenza per Adler è

    ovvero la necessità di dominare e prevalere sugli ostacoli che si frappongono all’affermazione del soggetto

  • 21

    LEZIONE 30 3. Il fine ultimo della cura per Adler è

    lavora creativamente insieme al paziente alla ricerca di una via di compenso all’inferiorità che risulti adeguata alla storia

  • 22

    LEZIONE 30 4. Per Adler lo stile di vita è

    l’insieme dei modi con cui l’uomo si comporta di fronte ai problemi dell’esistenza in vista del fine che si è proposto per la sua vita

  • 23

    LEZIONE 31 1. Per Fromm, la nevrosi è

    la conseguenza dell’alienazione e depressione, dipendenza idoleggiamento

  • 24

    LEZIONE 31 2. Fromm considera il controtransfert

    un’espressione troppo vaga soprattutto in relazione al narcisismo del terapeuta

  • 25

    LEZIONE 31 3. Per Fromm i sintomi sono

    il prodotto di un’alienazione derivata dal bisogno dell’uomo di essere massificato

  • 26

    LEZIONE 31 4. Per Eric Fromm è fondamentale considerare la personalità in un altro modo

    la personalità deve essere considerata come totalità

  • 27

    LEZIONE 32 1. Per “condizioni adeguate” per il bambino, Horney intende

    un ambiente adeguato che consenta al bambino di sviluppare il necessario senso di sicurezza

  • 28

    LEZIONE 32 2. Horney considera la creatività e l’amore

    sane aspirazioni all’autorealizzazione

  • 29

    LEZIONE 32 3. Horney definisce “angoscia di base”

    un profondo sentimento di insicurezza e di apprensione che di fatto impedisce la spontaneità dei sentimenti

  • 30

    LEZIONE 32 4. Per Horney il comportamento e lo psichismo individuale

    erano influenzati molto più dalle condizioni socioculturali che da fattori innati o genetici

  • 31

    LEZIONE 33 1. La psicoterapia della Gestalt fonda i suoi presupposti sul fatto che l’uomo non percepisce le cose come elementi distinti e sconnessi eppure

    organizza il suo modo di vedere in un mondo di insiemi significativi e mediante processi creativi

  • 32

    LEZIONE 33 2. Secondo la Terapia della Gestalt, gli esseri umani non percepiscono il passato, il presente e il futuro come realtà separate

    I tre tempi conformano un’unità fatta solo del presente - passato e futuro che sono proiezioni del presente

  • 33

    LEZIONE 33 3. In psicoterapia della Gestalt, il termine aggressività

    “andare verso”, indica dunque un movimento in avanti, in direzione di uno scopo da raggiungere

  • 34

    LEZIONE 33 4. Nella concezione di Perls, il sogno è inteso come una proiezione, che contiene parti scisse e polari dell’individuo

    le varie e molteplici parti del sogno rappresentano frammenti della nostra personalità

  • 35

    LEZIONE 34 1. Secondo Hillman gli antichi dei si sono trasformati

    nelle malattie psichiatriche

  • 36

    LEZIONE 34 2. Il pensiero principale di ciò che Hillman definisce “fare anima” ha come corollario che

    non esiste il termine guarigione

  • 37

    LEZIONE 34 3. Archetipi, Hillman li definisce

    come “i modelli più profondi del funzionamento psichico, come le radici dell’anima che governano le prospettive attraverso cui vediamo noi stessi e il mondo”

  • 38

    LEZIONE 34 4. La psicoterapia ed ogni rapporto comunque interpersonale per Hillman è

    un processo che si svolge in modo intermittente nella nostra individuale esplorazione dell’anima, negli sforzi per capire le nostre complessità

  • 39

    LEZIONE 35 1. Per Stern, il neonato è rappresentato simbioticamente

    dalla figura di accudimento

  • 40

    LEZIONE 35 2. I “present moments” sono

    il momento della spontaneità e dell’imprevisto come parte integrante della relazione

  • 41

    LEZIONE 35 3. La teoria intersoggettiva elaborata da Daniel N. Stern

    configurazione dello sviluppo infantile, ove il bambino ed il proprio caregiver primario si orientano, fin dai primi momenti interattivi

  • 42

    LEZIONE 35 4. “Il senso emergente del Sè” per Stern è

    processo di integrazione e di organizzazione dell’esperienza

  • 43

    LEZIONE 36 1. La figura diabolica di Kalshed protegge l’io sognante allo scopo

    allo scopo di impedirgli di rivivere l’emozione impensabile associata al trauma

  • 44

    LEZIONE 36 2. Per Kalshed se si analizza la dinamica del trauma, si può vedere che, laddove la ritirata dalla scena traumatica non è possibile

    l’io si frammenta in modo da consentire che una parte del sé si ritiri

  • 45

    LEZIONE 36 3. Per Kalshed, primariamente

    “ogni esperienza che causa al bambino una sofferenza o un’angoscia psichica intollerabile, sopraffà i meccanismi di difesa consueti”

  • 46

    LEZIONE 36 4. Kalsched intende per “anima”

    il nucleo vitale che anima il sè incarnato, nucleo essenziale e sacro della personalità

  • 47

    LEZIONE 37 1. Carl Rogers individua tre condizioni fondamentali

    empatia, autenticità, accettazione incondizionata

  • 48

    LEZIONE 37 2. Il centro dell’approccio umanistico di Rogers

    enfatizza la nostra capacità di progredire e creare un mondo migliore, ci incoraggia a essere responsabili di noi stessi

  • 49

    LEZIONE 37 3. L’empatia e sulla non direttività del rapporto per Rogers è

    è quello di favorire la libera espressione del mondo emotivo del paziente

  • 50

    LEZIONE 37 4. “Person-centered” per Rogers è

    sta nella convinzione che il paziente è capace di far fronte alla sua situazione psicologica ed è capace di affrontare in modo costruttivo

  • 51

    LEZIONE 38 1. Per Damasio il centro della sua idea è che

    il cervello non può essere studiato senza tener conto dell’organismo a cui appartiene e dei suoi rapporti con l’ambiente

  • 52

    LEZIONE 38 2. Per Damasio la coscienza consiste nella costruzione di conoscenze rispetto a due aspetti

    l’organismo che entra in relazione con qualche oggetto - l’oggetto coinvolto nella relazione che causa un cambiamento nell’organismo

  • 53

    LEZIONE 38 3. Il proto-se

    tutte le risposte

  • 54

    LEZIONE 38 4. La coscienza estesa

    tutte le risposte

  • 55

    LEZIONE 39 1. Estrapola il costrutto di autoefficacia per Bandura

    è il prodotto di un sistema autoreferenziale e autoregolato che guida e dirige il comportamento

  • 56

    LEZIONE 39 2. L’apprendimento per Bandura

    si basa sull’imitazione

  • 57

    LEZIONE 39 3. Per Bandura il comportamento inumano

    diventa possibile quando una persona può giustificarlo

  • 58

    LEZIONE 39 4. Bandura introduce la concezione di meccanismi di disimpegno morale

    tutte le risposte

  • 59

    LEZIONE 40 1. L’alessitimia è

    di ridotta consapevolezza emotiva, che comporta l’incapacità sia di riconoscere sia di descrivere verbalmente i propri stati emotivi e quelli altrui

  • 60

    LEZIONE 40 2. Per quanto riguarda la diagnosi, la neuropsicologia si avvale principalmente

    batterie di test e delle tecniche di neuro-imaging

  • 61

    LEZIONE 40 3. La neuropsicologia clinica ha lo scopo

    di valutare e, qualora possibile, riabilitare, i deficit cognitivi e le annesse implicazioni di tipo psicologico, affettivo e di personalità conseguenti a patologie a carico del sistema nervoso centrale

  • 62

    LEZIONE 40 4. Il disturbo post traumatico da stress è

    è un grave quadro clinico che nella sua forma cronica di sviluppa solo in una piccola parte di sopravvissuti a un trauma

  • 63

    LEZIONE 41 1. Nelle reazioni al trauma la personalità a livello affettivo

    spesso ha scisso parte della consapevolezza della risposta affettiva al trauma

  • 64

    LEZIONE 41 2. Un trauma

    rappresenta un attacco massivo all’integrazione interpersonale

  • 65

    LEZIONE 41 3. L’esperienza dissociativa peritraumatica

    la perdita di ogni controllo sul corpo e sui movimenti, come se non appartenesse più a loro, come se si vedessero dal di fuori

  • 66

    LEZIONE 41 4. Nel trauma complesso

    la vergogna assume un ruolo così centrale da determinare un bloccante e pervasivo senso di inadeguatezza a vivere il presente

  • 67

    LEZIONE 42 1. La dinamica dell’abbandono è legata

    al lutto

  • 68

    LEZIONE 42 2. “L’attaccamento” è

    un concetto usato in psicologia per esprimere l’insieme di comportamenti, pensieri, emozioni

  • 69

    LEZIONE 42 3. Nella dinamica di attaccamento dipendente patologico

    la vittima collude con il suo carnefice

  • 70

    LEZIONE 42 4. Da cosa parte il processo di elaborazione dell’abbandono patologico?

    parte in primo luogo da un “dolore” troppo immenso per essere elaborato

  • 71

    LEZIONE 43 1. Come l’umanità ha affrontato il lutto nella sua millenaria storia?

    nel corso dei millenni l’uomo ha ideato e sviluppato complessi e sofisticati apparati filosofico- religiosi per affrontare il lutto

  • 72

    LEZIONE 43 2. Dal punto di vista cognitivo, il lutto è caratterizzato da

    incredulità, confusione, preoccupazione, senso di presenza, allucinazione

  • 73

    LEZIONE 43 3. Tipologie del lutto

    patologico, traumatico e deprivato

  • 74

    LEZIONE 43 4. Lindeman individua

    disturbi fisici, sensi di colpa, reazioni ostili ed irritabilità, irrequietezza ed iperattività

  • 75

    LEZIONE 44 1. Il narcisista covert

    inibito, vulnerabile, ipersensibile alle critiche, ha paura del rifiuto, prova spesso vergogna e imbarazzo, sente sempre un’enorme distanza tra sé e gli altri

  • 76

    LEZIONE 44 2. Il narcisista overt

    superiore, autosufficiente, dominante, euforico, trionfante (o alternativamente freddo e distaccato)

  • 77

    LEZIONE 44 3. Il narcisismo sano appartiene a

    quelle persone carismatiche, assertive, sicure di sé che sono galvanizzate dai complimenti e dalle lodi

  • 78

    LEZIONE 44 4. Un comportamento psicopatico è caratterizzato tra le tante cose da

    superficialità, incapacità di amare, mancanza di rimorsi, mentire patologico

  • 79

    LEZIONE 45 1. La relazione complementare

    il comportamento di uno tende a differenziarsi, ponendosi in posizione opposta e complementare rispetto all’altro

  • 80

    LEZIONE 45 2. Molto spesso la scelta dell’altro avviene

    attraverso la ripetizione di uno schema frustrante, ma “familiare” e quindi prevedibile, viene preservato il senso di coesione e integrità del sé

  • 81

    LEZIONE 45 4. Il concetto di collusione parte

    dalla sperimentazione nel setting di cura tra paziente e professionista

  • 82

    LEZIONE 46 1. Le relazioni come sistemi dinamici prevedono una serie di fasi specifiche

    accumulo, conoscenza e acquaintanceship, continuazione, deterioramento, ending

  • 83

    LEZIONE 46 2. Le relazioni diadiche patologiche

    la codipendenza, il narcisismo, le relazioni d’abuso

  • 84

    LEZIONE 46 3. Secondo Piotr Sztompka, forme di relazione e interazione possono essere descritte

    movimenti fisici del corpo, le azioni, azioni sociali, i contatti sociali

  • 85

    LEZIONE 46 4. Uno dei bisogni della piramide di Maslow

    bisogno di appartenenza

  • 86

    LEZIONE 45 3. Il concetto di transfert contemporaneo

    dalla coazione a ripetere, a sua volta a servizio della pulsione di morte