問題一覧
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DURANTE L'ISOLAMENTO GIUDIZIARIO POSSONO AVERE CONTATTI CON IL DETENUTO ISOLATO, CON L'OSSERVANZA DELLE MODALITÀ STABILITE DAL DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA
il personale, nonché gli altri operatori penitenziari anche non appartenenti al personale dell'amministrazione, incaricati, autorizzati o delegati dal direttore dell'istituto
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CHE COS' È LA DEONTOLOGIA?
La deontologia rappresenta quell'insieme di regole e comportamenti che governano una professione, necessarie affinché chi la svolga lo faccia in maniera corretta, senza abusare del proprio potere.
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L'ART 22 RUBRICATO "AMMISSIONE IN ISTITUTO", STABILISCE CHE DIREZIONI DEGLI ISTITUTI PENITENZIARI DEVONO RICEVERE LE PERSONE:
Indicate nell'articolo 94 del decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 271, e quelle che si costituiscono dichiarando che ciò fanno per dare esecuzione ad un provvedimento da cui consegue la privazione dello stato di libertà.
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IN CASO DI ARRESTO IN FLAGRANZA O DI FERMO DI INDIZIATO DI DELITTO, LA PRESCRITTA INFORMAZIONE ALL'AUTORITÀ GIUDIZIARIA COMPETENTE DEVE
Essere effettuata dalla polizia giudiziaria prima dell'introduzione del detenuto nell'istituto, al fine di consentire la tempestiva emanazione dell'eventuale provvedimento di sottoposizione all'isolamento di cui al comma 3.
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IN UNA REALTÀ COME QUELLA CARCERARIA MOSTRARE LE PROPRIE DEBOLEZZE SIGNIFICA
soccombere alle prepotenze dei propri compagni di detenzione
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PER CLIFFORD GEERTZ IL PENSIERO UMANO È
sostanzialmente sociale e pubblico nel senso che non è costruito, sviluppato, da avvenimenti nella testa, ma solo sollecitato da fattori esterni
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IN UN REALTÀ COME QUELLA CARCERARIE ESSERE CONSIDERATI INFAMI, QUALE SIA LA CAUSA DI UN'ALLEANZA CON GLI AGENTI, SIGNIFICA:
perdere ogni prestigio nell'ambito della comunità di appartenenza, con il rischio concreto di ritorsioni
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LA CORRUZIONE PUÒ ESSERE REALIZZATA
Chiunque
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IL REATO DI CONCUSSIONE È
un reato proprio, ovvero che può essere commesso solo da un soggetto agente che si qualifichi come esercente una pubblica funzione.
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LA CORRUZIONE INDICA
l'agire contro i propri doveri su sollecitazione di qualcuno
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LA CONCUSSIONE È
La concussione è il reato del pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità o delle sue funzioni, costringa qualcuno a dare o promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità anche di natura non patrimoniale.
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RISPETTO ALLA STORIA DI ENNE, AGENTE DI POLIZIA PENITENZIARIA, ADDETTO ALLA SORVEGLIANZA DI UNA SEZIONE ALL'INTERNO DELLA QUALE SI TROVANO DEGLI EXTRACOMUNITARI CHE CREANO DISTURBO DURANTE LA NOTTE. IN VIRTÙ DELLE LORO LAMENTELE, ENNE RITIENE OPPORTUNO DEBBANO SUBIRE UNA LEZIONE AL FINE DI INSEGNARE LORO COME COMPORTARSI, PER FAR CIÒ SI AVVALE DELLA COLLABORAZIONE UN PAIO DI DETENUTI CHE SI TRAMUTA IN UN'AGGRESSIONE AI DISTURBATORI DURANTE L'ORA D'ARIA. TALE CONDOTTA PUÒ ESSERE DEFINITO
"criminale" poiché eseguita utilizzando la propria condizione di superiorità e rendendosi complice, anzi mandante di un'attività illecita sulla quale dovrebbe egli stesso vigilare.
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LA CONDOTTA DI ENNE PUÒ ESSERE SUSSUNTA NEL REATO DI
Concussione
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AI SENSI DELL'ART 32 DELLA LEGGE 345/1975 "NESSUN DETENUTO O INTERNATO PUÒ AVERE, NEI SERVIZI DELL'ISTITUTO, MANSIONI CHE
Comportino un potere disciplinare o consentano la acquisizione di una posizione di preminenza sugli altri
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PROCURARE UN TELEFONO PER CONSENTIRE AD UN DETENUTO DI PARLARE CON UN PROPRIO PARENTE È
Un gesto assolutamente non consentito perché derogare le norme significa costituire prassi di devianza deleterie agli scopi rieducativi dell'Istituzione.
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IL REGIME DISCIPLINARE È ATTUATO IN MODO DA STIMOLARE
Il senso di responsabilità e la capacità di autocontrollo. Esso è adeguato alle condizioni fisiche e psichiche dei soggetti
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I DETENUTI CHE ARRECANO DANNO ALLE COSE MOBILI O IMMOBILI DELL'AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA SONO
Tenuti a risarcirlo senza pregiudizio dell'eventuale procedimento penale e disciplinare
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SE IL CONCUSSO SI LASCIA CORROMPERE PER SUPERFICIALITÀ E IMMATURITÀ, IL CORRUTTORE AGISCE PER SODDISFARE UNA NECESSITÀ O UNA VOLONTÀ CHE DIVERSAMENTE NON POTREBBE SODDISFARE. QUESTO COMPORTAMENTO FA PERCEPIRE LA PENA COME
giusta e nonostante la sua condizione di recluso è convinto che le regole possano essere infrante.
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IL TRATTAMENTO PENITENZIARIO DEVE RISPONDERE A
Particolare bisogni della personalità di ciascun soggetto
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UN INDIVIDUO CHE NON IMPARA A SUBIRE LE CONSEGUENZE DELLE PROPRIE AZIONI SIN DA PICCOLO, O ABITUATO A SEGUIRE LA VIA PIÙ SEMPLICE PER APPAGARE I PROPRI DESIDERI
È un potenziale criminale in quanto non riesce a superare la banalità del proprio volere per adeguarsi al bene comune
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IL CONDANNATO PUÒ ESSERE AMMESSO AL REGIME DI SEMILIBERTÀ
Dopo l'espiazione di almeno metà della pena, ovvero se si tratta di un condannato per taluno dei delitti indicati nei comma 1, 1 - ter e 1 quater dell'art 4 bis, di almeno due terzi di essa
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IL PERSONALE DELLA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA DI CUI ALL'ARTICOLO 3 DEL D.L. 29 OTTOBRE 1991, N. 345, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA L. 30 DICEMBRE 1991, N. 410, E DEI SERVIZI CENTRALI E INTERPROVINCIALI DI CUI ALL'ART. 12 DEL D.L. 13 MAGGIO 1991, N. 152, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA L. 12 LUGLIO 1991, N. 203, NONCHÉ GLI UFFICIALI DI POLIZIA GIUDIZIARIA DESIGNATI DAI RESPONSABILI, A LIVELLO CENTRALE, DELLA PREDETTA DIREZIONE E DEI PREDETTI SERVIZI, HANNO
facoltà di visitare gli istituti penitenziari e possono essere autorizzati, a norma del comma 2 del presente articolo, ad avere colloqui personali con detenuti e internati, al fine di acquisire informazioni utili per la prevenzione e repressione dei delitti di criminalità organizzata.
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È CONSENTITO CHIAMARE I DETENUTI
quando non effettuino da almeno 15 giorni alcun tipo di colloquio o quando non abbiano altra possibilità di contatto con i congiunti
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LA RICHIESTA DI PERMESSI DI COLLOQUIO CON PERSONA DETENUTA
può essere presentata da chiunque (anche tramite il difensore dell'imputato), sarà poi il magistrato a valutare l'ammissibilità della richiesta.
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LA FINALITÀ DEL REINSERIMENTO SOCIALE DEI CONDANNATI E DEGLI INTERNATI DEVE ESSERE
perseguita anche sollecitando ed organizzando la partecipazione di privati e di istituzioni o associazioni pubbliche o private all'associazione rieducativa.
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UNA CONDOTTA RECIDIVA È
una condotta che si ripete nel tempo
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NEGLI ISTITUTI DEVONO ESSERE FAVORITE E ORGANIZZATE
attività culturali, sportive e ricreative e ogni altra attività volta alla realizzazione della personalità dei detenuti e degli internati, anche nel quadro del trattamento rieducativo
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AI CONDANNATI CHE HANNO TENUTO REGOLARE CONDOTTA AI SENSI DEL SUCCESSIVO COMMA 8 E CHE NON RISULTANO SOCIALMENTE PERICOLOSE, IL MAGISTRATO DI SORVEGLIANZA, SENTITO IL DIRETTORE DELL'ISTITUTO, PUÒ
concedere permessi premio di durata non superiore ogni volta a quindici giorni per consentire di coltivare interessi affettivi, culturali o di lavoro. La durata dei permessi non può superare complessivamente quarantacinque giorni in ciascun anno di espiazione
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L'EMPATIA È
la capacità di porsi nei panni degli altri, nasce da sentimenti positivi, dall'aver avuto qualcuno che si è preso cura di noi, ha compreso e assecondato le nostre esigenze
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"BUFALO", ALIAS CLAUDIO SABATINI NEL ROMANZO, SI TRATTA DI UN INDIVIDUO
ideale per ricoprire la carica di gregario di fiducia. Troppo poco intelligente per essere un leader ma che la malavita organizzata lo utilizza per controllare zone e per spedizioni punitive, certo della sua fedeltà
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GENERALMENTE, L'INDIVIDUO DOMINANTE
è consapevole del proprio potere e proprio perché dotato di maggior raziocinio, sa individuare e rendere funzionali all'acquisizione di potere alcuni aspetti della personalità
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IL FAR PARTE DI UNA ASSOCIAZIONE CRIMINALE ORGANIZZATA CREA NELL'ASSOCIATO
la previsione che prima o poi potrebbe andare in carcere ma non per questo desiste, anzi crede che questo potrebbe essere visto bene e con riconoscenza dalla stessa associazione
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L'ORGANIZZAZIONE, NON PUÒ ESSERE TRADITA PER NESSUNA RAGIONE COME RISULTA DEL RESTO DAL RITO DI INIZIAZIONE. I PENTITI E I COLLABORATORI DI GIUSTIZIA SONO CONSIDERATI
degli infami, dei traditori e dei partigiani a tutti gli effetti
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LE MOTIVAZIONI CHE INDUCONO UN INDIVIDUO AD UNIRSI AD UN GRUPPO E PERSEGUIRE OBIETTIVI COMUNI POSSONO ESSERE
svariate, e spaziano dalla necessità di trovare una collocazione sociale che da soli non si raggiungerebbe, al bisogno di essere guidati, accuditi, per l'incapacità di prendere decisioni in modo autonomo.
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UNA PERSONA NON DOTATO DI PERSONALITÀ FORTE, DI CAPACITÀ DI PRENDERE DECISIONI AUTONOME, CHE NECESSITA DI IN UN CONTINUO BISOGNO DI ESSERE ACCETTATO, È UNA PERSONALITÀ CHE
infida e pronta al tradimento perché non investe la propria affettività nei rapporti
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IL MODO DI ESPRIMERSI, COME DEL RESTO QUELLO DI COMPORTARSI, DEI SOGGETTI APPARTENENTI ALL'ORGANIZZAZIONE È CARATTERIZZATO DA UN LINGUAGGIO
verbale e gestuale che si esterna mediante i doppi sensi, le metafore e alcuni termini dialettali, che se tradotti in lingua italiana perderebbero tutto il loro significato
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I VALORI DI UN'ASSOCIAZIONE CRIMINALE SONO
lealtà all'associazione, solidarietà tra gli associati e il rispetto delle regole che la stessa detta
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L'OBIETTIVO PRIORITARIO PER UNO STATO DEMOCRATICO ED UNA SOCIETÀ CIVILE è
il contrasto alla organizzazioni criminali che detengono in molti luoghi la primazia della gestione dei mercati è
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COSA LIBERA I COMPORTAMENTI ANTISOCIALI?
Egocentrismo, Sofferenza psicologica (frustrazione), ricerca del piacere e del potere, edonismo a breve termine i deficit controllo impulsi (motorio, cognitivo, non pianificatorio)
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AFFINCHÉ UN SOGGETTO DESISTA DAL COMMETTERE REATO, QUAL È LA MIGLIORE STRATEGIA PREVENTIVA A TAL FINE?
Presuppone l'adozione di interventi sui plurimi fattori di rischio, prevede una molteplicità di interventi in ambiti differenti (famiglia, scuola, aggregazioni informali, etc). Pertanto, presuppone la promozione di una strategia complessiva di intervento di carattere culturale, educativo, sociale e socio-sanitario
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COMPRENDERE UN ATTO CRIMINALE VUOL DIRE:
comprendere la creazione di un compromesso, espressione di un conflitto interno o di una rappresentazione mentale disturbata. Una successione di azioni organizzate attraverso cui scaricare le pulsioni inconsce mascherandole.
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NELLA CRESCITA DI UN INDIVIDUO IL LUTTO COMPORTA LA NECESSITÀ DI UCCIDERE LE PROPRIE EMOZIONI PER EVITARE L'ANNIENTAMENTO. CIÒ SI EVINCE IN MANIERA INDIRETTA NELLO STUDIO DI SPITS DOVE I BAMBINI ISTITUZIONALIZZATI, IN ASSENZA DI CURE MATERNE
si lasciavano morire di inedia, al contrario i sopravvissuti a tale marasma interiore devono necessariamente morire dentro per evitare una grande sofferenza.
43
LA MANCANZA DI CAPACITÀ DI PROVARE AFFETTI PROFONDI, COMPORTA
l'assenza di emozioni in grado di inibire comportamenti crudeli, la incapacità di immedesimarsi nell'altro.
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LA PERDITA DEI GENITORI IN MODO TRAGICO NELLA PRIMA INFANZIA E L'ISTITUZIONALIZZAZIONE, PORTA
alla deprivazione del contatto, cioè alla mancanza di cure, coccole e gesti affettuosi e all'anaffettività.
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UNO DEI PROTAGONISTI DELLA SERIE TV GOMORRA, TRATTA DALL'OMONIMO LIBRO DI ROBERTO SAVIANO, CIRO DI MARZIO HA PERSO I GENITORI GIOVANISSIMO, MORTI DURANTE IL TERREMOTO DELL'80, ED È CRESCIUTO IN UN ORFANOTROFIO DOVE È ENTRATO IN CONTATTO CON LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA. DOPO UNA SERIE DI VICISSITUDINI CI MOSTRANO UN INDIVIDUO
privo di scrupoli e capace delle azioni più efferate
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UNO DEI PROTAGONISTI DELLA SERIE TV GOMORRA, TRATTA DALL'OMONIMO LIBRO DI ROBERTO SAVIANO È IMMA SAVASTANO, LA BELLA MOGLIE DEL BOSS PIETRO
donna fedele e dedita alla famiglia, dall'apparenza dolce e gentile, ascolta e accoglie le richieste della povera gente, segue e consiglia il marito nelle sue azioni criminali. In realtà dietro questo aspetto quasi dimesso si cela una donna decisa e autoritaria capace di crudeltà e di ribellarsi al volere del marito
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DONNA IMMA SPEDISCE IL FIGLIO IN HONDURAS E CIRO A BARCELLONA
per allontanare i due designati a guidare il clan e prendere il loro posto. Disubbidisce, ma lo fa per il bene della famiglia e davanti alle rimostranze del marito riesce a convincerlo delle sue ragioni
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I CLAN VENGONO CHIAMATI FAMIGLIE, PERCHÉ
Ne rispecchiano i legami forti e inossidabili
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IN UN'ORGANIZZAZIONE COME QUELLA CAMORRISTICA LE DONNE SONO
Figure secondarie, ma non per questo non decise. Capaci di prendere decisioni quando questo dovesse essere necessario guidando i mariti e tramandato la cultura criminale ai figli
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IN CAMBIO DI PROTEZIONE IL GREGARIO
è disposto ad assecondare il boss e a compiacerne la vanità e l'ambizione dandogli sempre ragione anche quando ragione non ha.
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LA FEDELTÀ DEL GREGARIO È
Una fedeltà che può durare per sempre, anche quando la leadership dell'altro viene meno in quanto ormai lo riconosce come guida in cui riflettersi in ogni azione, vive di gloria riflessa e questo lo porta a non avere etica.
52
LA CONDOTTA DEL GREGARIO È FINALIZZATA
dalla necessità di assumersi meno rischi in un'impresa, di impegnarsi di meno, di essere guidato e protetto, alle volte anche fisicamente
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L'AMBIZIONE E LA SETE DI SUCCESSO RAPPRESENTANO LA MOLLA CHE SPINGE IL CAPO DI UN ASSOCIAZIONE CRIMINALE
a prendere decisioni e ad agire, per farlo però deve cercare alleati che lo affianchino e lo aiutino nell'impresa
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SECONDO L'ART 2 DELLA LEGGE 345/1975 RUBRICATO "SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE", L'ORDINE E LA DISCIPLINA NEGLI ISTITUTI PENITENZIARI GARANTISCONO
la sicurezza che costituisce la condizione per la realizzazione delle finalità del trattamento dei detenuti e degli internati
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IL SERVIZIO DI SICUREZZA E CUSTODIA NEGLI ISTITUTI PENITENZIARI DIVERSI DALLE CASE MANDAMENTALI È
agli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria
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SECONDO QUANTO STABILITO DALLA LEGGE 395 DEL 15/12/1990, ALL'ART ART. 5. RUBRICATO "COMPITI ISTITUZIONALI" IL CORPO DI POLIZIA PENITENZIARIA
attende ad assicurare l'esecuzione dei provvedimenti restrittivi della libertà personale; garantisce l'ordine all'interno degli istituti di prevenzione e di pena e ne tutela la sicurezza; partecipa, anche nell'ambito di gruppi di lavoro, alle attività di osservazione e di trattamento rieducativo dei detenuti e degli internati; espleta il servizio di traduzione dei detenuti ed internati ed il servizio di piantonamento dei detenuti ed internati ricoverati in luoghi esterni di cura, secondo le modalità ed i tempi di cui all'articolo 4.
57
IL TRATTAMENTO PENITENZIARIO DEVE RISPONDERE
ai particolari bisogni della personalità di ciascun soggetto.
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LA LEGISLAZIONE EUROPEA STIGMATIZZA UN SISTEMA CARCERARIO
Con molti agenti di polizia
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FATTE SALVE LE RISPETTIVE ATTRIBUZIONI E LE NORMATIVE DEI VIGENTI ORDINAMENTI, SONO ALTRESÌ FORZE DI POLIZIA E POSSONO ESSERE CHIAMATI A CONCORRERE NELL'ESPLETAMENTO DI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA
il Corpo degli agenti di custodia e il Corpo forestale dello Stato.
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NELLO STATO DI NEW YORK DURANTE UNO SCANDALO SUGLI ABUSI DELLA POLIZIA UN GIUDICE AFFERMÒ SENZA ESITAZIONE
che "la polizia fa il suo dovere" ed il rischio che abusi o sia corrotta è inevitabile.
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SECONDO QUANTO STABILITO ART 16 DELLA LEGGE N.121/1981, RUBRICATO "FORZE DI POLIZIA" AI FINI DELLA TUTELA DELL'ORDINE E DELLA SICUREZZA PUBBLICA, OLTRE ALLA POLIZIA DI STATO SONO FORZE DI POLIZIA
l'Arma dei carabinieri, quale forza armata in servizio permanente di pubblica sicurezza e il Corpo della guardia di finanza, per il concorso al mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica.
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IL PUBBLICO MINISTERO PUÒ DISPORRE CHE
l'arrestato o il fermato sia custodito in uno dei luoghi indicati nel comma 1 dell'articolo 284 ovvero, se ne possa derivare grave pregiudizio per le indagini, presso altra casa circondariale o mandamentale
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GLI UFFICIALI E GLI AGENTI DI POLIZIA GIUDIZIARIA TRASMETTONO IL VERBALE DI FERMO
al pubblico ministero che lo ha disposto
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L'ARRESTO O IL FERMO DIVIENE INEFFICACE
oltre le ventiquattro ore, salvo il caso in cui il pubblico ministero autorizzi una dilazione maggiore
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GLI UFFICIALI E GLI AGENTI DI POLIZIA GIUDIZIARIA CHE HANNO ESEGUITO L'ARRESTO O IL FERMO O HANNO AVUTO IN CONSEGNA L'ARRESTATO
ne danno immediata notizia al pubblico ministero del luogo ove l'arresto o il fermo è stato eseguito. Avvertono inoltre l'arrestato o il fermato della facoltà di nominare un difensore di fiducia.
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IL PROVVEDIMENTO DELL'AUTORITÀ GIUDIZIARIA CHE DISPONE L'ISOLAMENTO DEVE
precisare le modalità, i limiti e la durata dell'isolamento medesimo
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NEL MOMENTO IN CUI LA POLIZIA GIUDIZIARIA PROCEDE ALL'ARRESTO DI UN INDIVIDUO RESPONSABILE DI UN REATO IL CODICE PREVEDE
l'immediato accompagnamento nella Casa Circondariale che per sua destinazione dovrebbe sottrarre l'arrestato dalla polizia che indaga
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QUANDO VIENE RICEVUTA UNA PERSONA, CHE NON PUÒ ESSERE TRATTENUTA PERCHÉ DEVE ESSERE SOTTOPOSTA A MISURA PRIVATIVA DELLA LIBERTÀ DIVERSA DA QUELLA ALLA CUI ESECUZIONE L'ISTITUTO È DESTINATO
la direzione provvede ad informare il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, ai fini dell'assegnazione
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SI POSSONO VERIFICARE CASI IN CUI DURANTE LA PERQUISIZIONE DI PRIMO INGRESSO IL DETENUTO VENGA TROVATO IN POSSESSO DI ELEMENTI PERTINENTI AL REATO (ES. ALTRA DROGA, UN BIGLIETTINO) IN QUEL CASO
l'arrestato rimane a disposizione della polizia che dovrebbe preservarlo da pressioni
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IN ALCUNI PAESI DELL'AREA DEL COMMON LAW QUATTRO PERSONE SU DIECI HANNO RIVELATO CHE SI ERANO RIVOLTI ALLA POLIZIA IN VARIE SITUAZIONI DI EMERGENZA E SOLO QUATTRO SU CENTO SI SONO
dichiarate insoddisfatte del suo intervento
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PER FAR SI CHE IN UNA SOCIETÀ CIVILE LE REGOLE VENGANO RISPETTATE È NECESSARIO CHE
siano chiare e precise per tutti
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I POLIZIOTTI VIVONO CON GRANDE FRUSTRAZIONE L'OPINIONE CHE HANNO DI LORO I CITTADINI. CIÒ È DOVUTO AL FATTO CHE I TUTORI DELL'ORDINE SI OCCUPANO
di giovani, i recidivi e delle minoranze che non vogliono conformarsi al modo di vivere della maggioranza o alle idee coerenti con quello che viene tradizionalmente definito il senso civico
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IL POTERE DI CUI DISPONE L'UFFICIALE O L'AGENTE DI POLIZIA GIUDIZIARIA NON DISGIUNTO DA QUELLO DI UFFICIALE E/O AGENTE DI PUBBLICA SICUREZZA HA UNA INTENSITÀ CHE GENERA
fratture con il pubblico.
74
IL REATO DI RICETTAZIONE RIGUARDA
chi occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto
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LA POLIZIA GIUDIZIARIA DEVE
prendere notizia dei reati, impedire che vengano portati a conseguenze ulteriori, ricercarne gli autori, compiere gli atti necessari per assicurare le fonti di prova e raccogliere quant'altro possa servire per l'applicazione della legge penale
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LE FUNZIONI DI POLIZIA GIUDIZIARIA SONO SVOLTE ALLA DIPENDENZA E SOTTO LA DIREZIONE DELL'AUTORITÀ GIUDIZIARIA
dai servizi di polizia giudiziaria previsti dalla legge, dalle sezioni di polizia giudiziaria istituite presso ogni procura della Repubblica e composte con personale dei servizi di polizia giudiziaria e dagli ufficiali e dagli agenti di polizia giudiziaria appartenenti agli altri organi cui la legge fa obbligo di compiere indagini a seguito di una notizia di reato.
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SONO UFFICIALI DI POLIZIA GIUDIZIARIA
i dirigenti, i commissari, gli ispettori, i sovrintendenti e gli altri appartenenti alla polizia di Stato ai quali l'ordinamento dell'amministrazione della pubblica sicurezza riconosce tale qualità
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IL PUBBLICO MINISTERO E LA POLIZIA GIUDIZIARIA SVOLGONO, NELL'AMBITO DELLE RISPETTIVE ATTRIBUZIONI
le indagini necessarie per le determinazioni inerenti all'esercizio dell'azione penale
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LA CAPACITÀ A DELINQUERE DEL COLPEVOLE È DESUNTA
dai motivi a delinquere e dal carattere del reo, dai precedenti penali e giudiziari e dalla condotta e dalla vita del reo, antecedenti al reato ed , inoltre, dalla condotta contemporanea o susseguente al reato e dalle condizioni di vita individuale, familiare e sociale del reo.
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NELL'ESERCIZIO DEL POTERE DISCREZIONALE IL GIUDICE DEVE TENER CONTO
della gravità del reato desunta dalla natura, dalla specie, dai mezzi, dall'oggetto, dal tempo, dal luogo e da ogni altra modalità dell'azione, dalla gravità del danno o del pericolo cagionato alla persona offesa dal reato e dalla intensità del dolo o dal grado della colpa
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GLI UFFICIALI E GLI AGENTI DI POLIZIA GIUDIZIARIA HANNO FACOLTÀ DI
arrestare chiunque è colto in flagranza di un delitto non colposo, consumato o tentato, per il quale la legge stabilisce la pena della reclusione superiore nel massimo a tre anni ovvero di un delitto colposo per il quale la legge stabilisce la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni.
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NEI LIMITI FISSATI DALLA LEGGE, IL GIUDICE APPLICA
la pena discrezionalmente e deve indicare i motivi che giustificano l'uso di tale potere discrezionale