問題一覧
1
L 2 01 Ai fini del diritto commerciale :
rileva l'art. 41 Cost.
2
L 2 02 Il diritto commerciale :
va studiato tenendo presente, tra gli altri, i principi del diritto pubblico che caratterizzano l ' ordinamento giuridico
3
L 2 03 Ai fini del diritto commerciale:
rileva,fra l'altro, anche una serie di disposizioni nel codice civile che concorre a formare lo stato dell'impresa
4
L 2 04 Lo studio dell'evoluzione storica del diritto commerciale
consente una migliore comprensione anche degli istituti
5
L 2 05 Unitarietà dell'ordinamento
è uno dei principi che regge ogni sistema giuridico dell'era moderna
6
L 2 06 Il diritto commerciale:
ha come obbiettivo quello di risolvere problemi della realtà
7
L 2 07 Le norme
sono suscettibili di essere comprese solo se contestualizzate storicamente
8
L 2 08 L'impresa si articola:
in forma collettiva e in forma individuale
9
L 2 09 Le norme elaborate con riferimento a contesti specifici:
possono diventare di generale applicazione
10
L 2 10 Il compito dell'interprete è:
quello di adeguare le norme alle esigenze della realtà empirica, che è dinamica
11
L 3 01 Nelle codificazioni del XIX secolo :
il diritto commerciale si applica agli atti di commercio
12
L 3 02 Nel diritto Mercantile, nascono :
forme associative tipiche per l'esercizio di attività mercantili
13
L 3 03 Il criterio della priorità temporale:
era di matrice romanistica
14
L 3 04 Le logiche che governano il diritto comune erano :
la solennità delle forme contrattuali
15
L 3 05 Nel diritto Mercantile :
allo scadere del termine, l'obbligazione produceva automaticamente interessi
16
L 3 06 l'Istituto del fallimento :
cominciò a diffondersi in età mercantile e, grazie all'applicazione di tale istituto, tutti i creditori erano chiamati a partecipare alle perdite del mercante
17
L 3 07 Nel Codice del 1942 :
gli atti sono soggetti ad una disciplina costante
18
L 3 08 Nel diritto Mercantile:
le regole erano distinti da quelle del diritto comune
19
L 3 09 Le grandi compagnie coloniali :
possono essere ritenute le prime forme di società per azioni
20
L 3 10 La tutela delle posizioni del ceto mercantile :
veniva garantita dall'applicazione degli usi mercantili
21
L 3 11 La politica economica degli Stati monarchici :
era era caratterizzata dall'interventinsmo
22
L 4 01 Attraverso il negozio giuridico :
si riconosce una forte rilevanza giuridica al consenso manifestato dalle parti che porta alla conclusione di un accordo tutelato dall'ordinamento
23
L 4 02 Nell'ordinamento italiano:
risulta costituzionalmente tutelato l'interesse alla collaborazione dei lavoratori alla gestione dell'impresa
24
L 4 03 Il principio di libertà di stabilimento :
opera sia per le persone fisiche che per le persone giuridiche
25
L 4 04 Ai sensi dell'art. 41 della costituzione italiana:
l'iniziativa economica privata è libera con il limite dell'utilità sociale
26
L 4 05 I trattati comunitari :
hanno introdotto una disciplina antimonopolistica
27
L 4 06 L'art 45 Cost :
concerne la promozione delle imprese cooperative a carattere di mutualità e senza fini di speculazione individuale
28
L 4 07 Il sistema normativo italiano
è influenzato, in particolar modo, dalla politica legislativa Europa
29
L 4 08 La nozione di "mercato" sta ad indicare :
sia il luogo fisico sia il luogo virtuale dove avvengono gli scambi
30
L 4 09 Un'economia di mercato:
è caratterizzata dalla libertà di scelta e dalla libertà di azione del privato
31
L 4 10 Il mercato è un luogo :
"artificiale"
32
L 5 01 L'impresa può essere esercitata :
anche in forma collettiva
33
L 5 02 I criteri di qualificazione delle imprese :
concernono anche la natura del soggetto che esercita l'attività
34
L 5 03 Le norme dello statuto dell'impresa commerciale :
si applicano in ragione del criterio dimensionale
35
L 5 04 Dello statuto generale dell'impresa
fanno parte le norme sui segni distintivi
36
L 5 05 Lo statuto generale dell'impresa :
contiene le norme sull'azienda e sul trasferimento dell'azienda
37
L 5 06 La nozione di impresa :
è unitaria ma vi sono pia articolazioni del fenomeno
38
L 5 07 Il codice civile del 1942 :
definisce quali siano i soggetti che possono essere considerati imprenditori
39
L 5 08 Per dirsi configurabile un'impresa, i requisiti dell'attività ai sensi dell'art. 2082 c.c :
devono necessariamente essere tutti presenti, concorrendo congiuntamente alla definizione di tale attività
40
L 5 09 Il Codice di Commercio del 1882 :
forniva una definizione di commerciante
41
L 5 10 Nel Codice di Commercio del 1882 :
forniva una definizione di commercianti che escludeva gli esercenti attività artigiane e gli agricoltori
42
L 5 11 Con il Codice Civile del 1942 il carattere dell'imprenditorialità viene riconosciuto:
anche all'imprese artigiane
43
L 5 12 La definizione codicistica di piccolo imprenditore:
ha valenza applicativa rispetto allo statuto dell'impresa commerciale
44
L 5 13 Lo statuto generale dell'impresa trova applicazione :
se l'attività non ha requisiti individuati nell'art.2082 c.c.
45
L 6 01 Lo scopo di lucro:
è un elemento naturale dell'esercizio dell'attività d'impresa
46
L 6 02 Risulta qualificabile come "attività d'impresa"
un’attività di godimento
47
L 6 03 L 'attività deve essere economica ai fini dell'art 2082 c.c nel senso che:
è sufficiente che la gestione sia finalizzata alla tendenziale copertura dei costi dell’attività con i ricavi
48
L 6 04 Nel sistema del Codice Civile, ai fini dell'applicazione degli Statuti normativi dell'impresa, assume rilievo:
l'esercizio dell'attività con determinati requisiti
49
L 6 05. Il lavoratore autonomo:
na figura diversa dall'imprenditore perché è soddisfatto il requisito dell'auto-organizzazione
50
L 6 06. Qualifica l’imprenditore sotto l’aspetto dell’organizzazione:
il coordinamento dei fattori produttivi
51
L 6 07. Perseguono scopo di lucro:
le imprese pubbliche
52
L 6 08. L'economicità dell'attività deve intendersi riferita:
all'attività dell'impresa nel suo complesso
53
L 6 09. Risulta qualificabile come attività d'impresa:
un'attività d'investimento
54
L 6 10. Le nozioni di imprenditore e di lavoratore autonomo:
sono distinte e tale distinzione si basa sul requisito dell’organizzazione
55
L 7 01 La circostanza che l’attività possa dirsi illegale od illecita:
pone un problema di tutela dei terzi che instaurano rapporti con l'impresa
56
L 7 02 In materia di impresa "per conto proprio":
si rinvengono plurime soluzioni interpretative in dottrina
57
L 7 03 In tema di impresa illecita:
secondo una parte della dottrina, si dovrebbe applicare la disciplina sull'impresa con effetti sfavorevoli
58
L 7 04. Secondo una parte della dottrina, sono riconducibili alla fattispecie delle "imprese per conto proprio":
le imprese caratterizzate dall'autoconsumo
59
L 7 05. Secondo una parte della dottrina, il requisito della destinazione al mercato:
non è necessario perché l’acquisto della qualità di imprenditore dipende da fattori oggettivi
60
L 7 06. Secondo una parte della dottrina, il requisito della destinazione al mercato:
coincide con quello della professionalità
61
L 7 07. Secondo una parte della dottrina, all'impresa illecita:
si dovrebbe applicare la disciplina del fallimento
62
L 7 08. Il requisito della liceità dell'attività:
non è previsto all'art. 2082 c.c.
63
L 7 09. L’impresa che non destina la propria attività al mercato:
secondo parte della dottrina, non può sussistere l’impresa per conto proprio, atteso che la destinazione al mercato dei beni e servizi un requisito essenziale
64
L 7 10. Il requisito della destinazione al mercato:
è nozione che si pone agli antipodi rispetto a quella di "autoconsumo"
65
L 8 01. Se non è agevole stabilire se una data attività costituisce professione intellettuale e se ricada perciò nell’ambito di applicazione dell’art. 2238 c.c.:
si basa sul carattere eminentemente intellettuale della prestazione
66
L 8 02. Per distinguere una professione intellettuale dalle altre attività:
si applica il criterio del carattere prevalentemente intellettuale della prestazione offerta solo a coloro che sono già iscritti a determinati albi professionali;
67
L 8 03. Il professionista, in stato di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile:
può utilizzare gli strumenti che gli sono riservati dalla legge sul sovraindebitamento
68
L 8 04. Il farmacista:
è un imprenditore perché vende farmaci al pubblico
69
L 8 05. Se l’espletamento di un'attività professionale richiede l’impiego di mezzi materiali e dell’opera di qualche ausiliario:
il professionista non può in ogni caso acquistare la qualità di imprenditore perché la disciplina dell'impresa si applica in ragione del criterio oggettivo
70
L 8 06. Risulta possibile che, nell'esercizio di una professione intellettuale, ricorrano i requisiti dell'attività d'impresa?
sì
71
L 8 07. Secondo parte della dottrina, i professionisti non possono acquistare la qualità di imprenditori perché:
manca in particolare l'organizzazione
72
L 8 08. Al professionista:
si applicano le disposizioni sulle prestazioni lavorative nell'impresa
73
L 8 09. Risulta possibile verificare se l’esclusione dalla disciplina dell’impresa sia effettivamente dovuta al carattere intellettuale dell’attività professionale svolta?
sì, applicandosi anche il criterio formale
74
L 8 10. Il professionista:
non acquista la qualità di imprenditore
75
L 9 01. L'imprenditore agricolo
è esonerato dalla tenuta delle scritture contabili
76
L 9 02. Le imprese agricole e le imprese commerciali:
sono assoggettate alla disciplina dello statuto generale dell'impresa
77
L 9 03 L’imprenditore agricolo:
non può fallire ma può chiedere di essere ammesso ad altre procedure come gli accordi di ristrutturazione del debito
78
L 9 04. Può essere imprenditore agricolo:
anche chi svolge attività di allevamento di animali "da cortile"
79
L 9 05. Non può essere qualificato come imprenditore agricolo:
colui che si limita alla raccolta del legname prodotto dal bosco senza espletare altre attività dirette alla produzione dello stesso
80
L 9 06. Le attività agricole per connessione:
sono attività oggettivamente qualificabili come commerciali
81
L 9 07. La nozione di imprenditore agricola ha valore negativo perché:
determina la disapplicazione della disciplina dell’imprenditore commerciale
82
L 9 08. Nell'art. 2135 c.c:
si fa riferimento alla necessaria prevalenza dell'attività agricola rispetto ad altre attività
83
L 9 09. L'imprenditore agricolo è:
chi esercita l'attività di coltivazione del fondo
84
L 9 10. Con riferimento all'attività agricola, si parla di coerenza, sotto il profilo soggettivo, per significare che:
chi esercita l'attività è già qualificabile come imprenditore agricolo
85
L 9 11. Per connessione soggettiva si intende:
necessità dell’identità soggettiva tra chi esercita l’attività agricola essenziale e chi esercita l’attività ad essa connessa;
86
L 9 12. L’imprenditore agricolo:
non è soggetto ad alcuna disposizione contenuta nella legge fallimentare
87
L 9 13. Ai fini della qualificazione di un'attività come agricola:
rileva che la produzione sia fondata sullo svolgimento di un ciclo biologico naturale
88
l 10 01. Se si interpreta il termine "industriale" come produzione in serie:
c'è spazio per l'impresa civile
89
l 10 02. Sono soggetti all’obbligo dell’iscrizione nel registro delle imprese:
gli imprenditori che esercitano un’attività industriale diretta alla produzione di servizi
90
l 10 03. Alle imprese commerciali:
si applicano anche le norme dello statuto generale dell'impresa
91
l 10 04. L’attività dell’agente di pubblicità:
può rientrare nella categoria delle imprese produttrici di servizi
92
l 10 05. L'attività di deposito:
è un'attività ausiliaria all'attività commerciale
93
l 10 06. L'interpretazione del termine "industriale" nell'art. 2195 n. 1 c.c.
è funzionale a delimitare l'area delle imprese commerciali
94
l 10 07. Le attività di cui all'art. 2195 nn. 3 e 4 c.c.:
non sono una specificazione delle attività previste dal n. 1 dell’art. 2195 c.c.
95
l 10 08. L’attività del mediatore:
è un'attività ausiliaria all'attività commerciale
96
l 10 09. Se si interpreta il termine "industriale" come trasformazione della materia prima in prodotto finito:
c'è spazio per l'impresa civile
97
l 10 10. Il termine "industriale" è interpretato secondo la dottrina prevalente:
nel senso che sono imprese commerciali quelle non agricole
98
L 11 01. A supporto della tesi sulla non configurabilità dell'impresa civile si adduce che:
manca ogni riscontro normativo al riguardo
99
L 11 02. Il quesito sulla configurabilità dell'impresa civile ruota attorno:
anche alla portata interpretativa della locuzione "attività intermediaria nella circolazione dei beni"
100
L 11 03. A supporto della tesi sulla non configurabilità dell'impresa civile si adduce che:
nel codice civile, l’aggettivo “agricolo” viene sempre accompagnato e contrapposto all’aggettivo “industriale”