問題一覧
1
Quando si parla di apprezzamento del tasso di cambio nominale, questo si può anche definire come:
aumento del tasso
2
I prezzo dei beni nazionali in termini di beni esteri rappresenta:
tutte vere
3
Quali sono i documenti che vanno a far parte della bilancia dei pagamenti?
bilancia delle partite correnti, dei movimenti autonomi di capitale e dei movimenti compensativi di campitale
4
Se i prezzi nazionali crescono in misura maggiore dei prezzi esteri
i beni nazionali diventano più appetibili
5
se siamo in economia aperta un consumatore
può scegliere tra beni esteri e nazionali
6
Da cosa dipendono le importazioni?
positivamente dal reddito nazionale e dal tasso di cambio
7
Da cosa dipendono le esportazioni?
positivamente dal reddito estero e negativamente dal tasso di cambio
8
Cosa si intende per domanda nazionale di beni?
corrisponde alla domanda fatta dalla nazione anche per beni esteri
9
La domanda di moneta rappresenta la domanda che una nazione fa:
per gli scopi transattivi, precauzionali e speculativi
10
La domanda di moneta rappresenta la domanda che una nazione fa:
tutte e tre le risposte sono esatte
11
L'offerta di moneta:
è sempre un dato
12
Se i prezzi aumentano :
il potere di acquisto della moneta si ridurrà portando così i soggetti a richiedere una maggiore liquidità
13
La curva AD trasla verso destra nel caso di:
tutte esatte
14
La curva AS indica:
il livello dei prezzi corrispondente ai costi medi della imprese e al loro Mark-up percentuale per ogni dato livello di prodotto nel breve periodo.
15
Il motivo per cui un aumento del prodotto genera un aumento dei prezzi sono che
tutti e tre
16
Il motivo per cui un aumento del prodotto genera un aumento dei prezzi sono:
3
17
. Il Mark-up percentuale medio di un sistema economico:
dipende dalle condizioni concorrenziali
18
L'andamento della curva AS:
è crescente in quanto un aumento della produzione comporta un aumento dei costi
19
A fronte di una politica monetaria espansiva si avrà:
tutte false
20
Un aumento dei prezzi fa:
tutte e tre le risposte sono esatte
21
Sono shock positivi della domanda:
nessuno dei tre
22
Sono shock positivi della domanda:
tutti e tre
23
L'incrocio tra la curva AS e la AD definisce:
il livello dei prezzi e del corrispondente PIL
24
Cosa succede al modello generale, nel lungo periodo, dopo uno shock positivo della domanda:
il livello dei Prezzi rimane più elevato ma il PIL torna al suo livello di pieno impiego
25
La variazione dei prezzi nel breve periodo dipende:
positivamente dalla variazione dei costi di produzione, non dovuti alle variazioni salariali
26
La variazione dei prezzi va a modificare per primo:
il mercato monetario, facendo aumentare la domanda
27
Se i prezzi aumentano e di conseguenza la domanda di moneta aumenta, il tasso di interesse che tipo di variazioni avrà e che conseguenze ci saranno nel mercato reale:
il tasso di interesse aumenta e di conseguenza si contrae il PIL
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Un aumento dei prezzi nazionali che influenza ha sulle esportazioni nette:
i beni nazionali diventano relativamente più costosi e quindi le esportazioni nette diminuiscono
29
La curva AD ha un andamento:
decrescente rispetto a P
30
Cosa succede se varia P o se variano le altre componenti del PIL alla curva AD
nessuna variazione
31
Nel modello AD - AS le curve rappresentano:
la AS evidenzia come una variazione di P faccia variare il PIL, mentre la AD come una variazione del PIL faccia variare P
32
La curva AS ha un andamento:
crescente rispetto al PIL
33
Cosa succede alla curva AS se varia il PIL o se variano le altre variabili direttamente connesse ai costi ma non al livello della produzione:
se variano le altre variabili legate ai costi e non al livello di produzione la curva AS trasla mentre le variazioni di PIL fanno muovere lungo la curva
34
Uno shock positivo della domanda aggregata comporta nell'equilibrio generale di breve periodo:
nessuna delle risposte
35
Uno shock negativo della domanda aggregata comporta nell'equilibrio generale di breve periodo:
una riduzione della produzione e un aumento dei prezzi
36
La variazione dovuta ad uno shock della domanda crea la stessa variazione del PIL reale:
in caso di prezzi costanti o di prezzi variabili
37
Per studiare il rapporto che intercorre tra i prezzi ed il PIL reale si deve considerare:
il modello AD - AS
38
Cosa succede al modello generale, nel lungo periodo, dopo uno shock negativo permanente dell'offerta:
nessuna delle risposte
39
cosa succede al modello generale, nel lungo periodo, dopo uno shock positivo della domanda
il livello dei Prezzi e del PIL tornano al livello di pieno impiego
40
cosa succede al modello generale, nel lungo periodo, dopo uno shock negativo permanente dell'offerta
il livello dei Prezzi e del PIL tornano al livello di pieno impiego
41
i modelli statici di oligopolio non cooperativo:
entrambe le risposte sono corrette
42
nel caso di oligopolio non cooperativo:
le imprese pur consapevoli dell'interdipendenza, non sono in grado di assumere decisioni in modo indipendente, senza cercare accordi più o meno palesi
43
in oligopolio, visto che le imprese presenti sul mercato sono poche:
esiste una forte interdipendenza strategica
44
i modelli dinamici di oligopolio non cooperativo:
analizzano le interazioni di mercato considerano le azioni passate e quelle future
45
i modelli dinamici di oligopolio non cooperativo:
tutte le alternative sono corrette
46
sono modelli statici di oligopolio non cooperativo:
tutte vere
47
i modelli statici di oligopolio non cooperativo:
analizzano le interazioni senza considerare la dinamicità del processo produttivo
48
nell'analisi dell'oligopolio non cooperativo è possibile individuare:
entrambe le risposte sono corrette
49
l'oligopolio può essere:
entrambe le risposte sono corrette
50
in oligopolio, l'interdipendenza strategica:
obbliga le imprese presenti sul mercato ad effettuare le scelte strategiche sulla base delle aspettative di reazione delle concorrenti
51
sono modelli dinamici di oligopolio non cooperativo:
tutte false
52
in un mercato oligopolistico la quantità venduta in condizioni di equilibrio è pari:
2/3 di quella venduta in concorrenza perfetta
53
nel modello di Cournot le imprese si confrontano con:
un costo marginale nullo
54
nel modello di Cournot, individuiamo una sequenza di azioni dove:
tutte vere
55
il modello di Cournot:
entrambe le risposte sono corrette
56
nel modello di Cournot le imprese:
decino in modo simultaneo le proprie strategie
57
nel modello di Cournot quante imprese sono presenti sul mercato?
2 imprese
58
il modello di Stackelberg:
opera nell'ambito dell'oligopolio non cooperativo
59
il modello di Stackelberg:
si fonda sull'ipotesi che solo una delle imprese in gioco consideri le reazioni del concorrente, a fronte dell'immobilità dell'altra
60
il modello di Stackelberg:
tutte vere
61
modello di Stackelberg:
tutte vere
62
nel modello di Stackelberg:
l'impresa A fissa la quantità da vendere in considerazione della più probabile reazione di B
63
nel modello di Bertrand:
l'impresa si preoccupa di fissare il prezzo di vendita ma questo comporta cambiamenti di strategia da parte dei concorrenti
64
nel modello di Bertrand:
i consumatori effettuano le scelte di acquisto solo sulla base del prezzo
65
nel modello di Bertrand:
tutte vere
66
nel modello di Bertrand:
tutte vere
67
nel modello di Bertrand:
la competizione sul prezzo sembra costringere le imprese a ridurre continuamente il prezzo di vendita
68
nei modelli di leadership di prezzo si assume l'esistenza di un'impresa dominante:
che pratica azioni molto aggressive
69
nel modello di Edgeworth:
tutte vere
70
l'instabilità dell'equilibrio del modello di Edgeworth è data dal fatto:
che le imprese sono tentate di alzare il prezzo senza perdere tutti i clienti
71
nel modello di Edgeworth:
si introduce un vincolo di capacità produttiva
72
nei modelli di leadership di prezzo:
le imprese follower si confrontano con una funzione di domanda perfettamente elastica in corrispondenza del prezzo deciso dal leader .
73
Il cartello e?:
tutte vere
74
in materia di cartello:
si confronta un atteggiamento comune di contrasto normativo in quasi tutti i paesi del mondo
75
il cartello si forma:
tutte vere
76
il cartello è una delle forme più comuni di collusione:
attraverso cui le imprese di un medesimo settore si accordano per decidere la quantità? da produrre.
77
la collusione è più semplice:
tutte vere
78
nella collusione:
dato il numero ristretto di soggetti presenti, gli accordi hanno effetti rilevanti sull'equilibrio
79
l'elemento che spinge verso la collusione:
e? la relativa omogeneità? del prodotto, che provoca assoluta indifferenza , per il consumatore, nella scelta del soggetto da cui acquistare.
80
Il cartello e? una forma di collusione esplicita mirata ad eliminare o mitigare l'incertezza :
della concorrenza oligopolistica
81
Il cartello e? una forma di collusione:
esplicita
82
la collusione è più semplice:
nelle industrie dove sono presenti poche imprese
83
ipotizzando che tutte le imprese di un'industria appartengano ad un cartello:
il problema di massimizzazione del profitto dell'industria è identico a quello del monopolista
84
in una configurazione collusiva:
la minimizzazione del costo totale si ottiene suddividendo la produzione totale tra le imprese aderenti al cartello in modo che i costi marginali di ogni impresa si eguaglino
85
nel caso in cui aderiscono al cartello solo alcune imprese:
può emergere free riding
86
in una configurazione collusiva all'impresa più efficiente sarà assegnata una quota maggiore rispetto alle altre
solo in monopolio
87
in una configurazione collusiva:
tutte vere
88
Appartengono ad un medesimo settore produttivo :
tutti i prodotti che soddisfano uno stesso bisogno.
89
il grado di concentrazione di mercato è spesso misurato attraverso il test:
SSNIP
90
Ad elevati valori di elasticità? incrociata:
corrispondono beni strettamente sostituti.
91
La sostituibilità? e? misurata:
attraverso l'elasticità? incrociata della domanda.
92
Un settore produttivo si definisce sulla base:
tutte vere
93
la curva di Lorenz:
mostra graficamente la dimensione delle imprese presenti nell'industria
94
quando si parla di concentrazione settoriale si fa riferimento:
tutte vere
95
il rapporto di concentrazione:
presenta il limite di non tener conto della numerosità degli operatori e della distribuzione dimensionale delle imprese considerate
96
l'indice HH:
si basa sulla somma dei quadrati delle quote di mercato di tutte le imprese di un settore
97
il coefficiente di entropia:
è una ponderazione sulla base delle quote di mercato dell'impresa
98
Le determinanti della concentrazione sono:
tutte vere
99
Le barriere all'entrata e/o all'uscita di un settore sono fondamentali nel raggiungimento di un elevato livello di concentrazione dell'industria.
1
100
le economie di scala possono essere:
tutte le alternative sono corrette