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STORIA DEL DIRITTO ITALIANO 1 parte
  • Laura Caramello

  • 問題数 100 • 5/27/2024

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    問題一覧

  • 1

    Lez1-01 Perché nelle facoltà di giurisprudenza si insegna la storia del diritto?

    Per fornire gli strumenti tecnici e concettuali per la comprensione della dimensione storica del fenomeno giuridico contemporaneo

  • 2

    Lez1-02 Cos’e il diritto?

    L’espressione, il prodotto, la vita stessa di una determinata comunità sociale in un determinato momento storico, colta in uno dei momenti più alti della condizione umana che è associativo-organizzativo

  • 3

    Lez1-03 A cosa serve il diritto?

    A comporre il pluralismo e di mantenere uniti gli uomini fra loro

  • 4

    Lez2-01 L’esperienza storico giuridica del diritto comune si è svolta nel periodo compreso tra:

    Il XII ed il XVIII secolo d.C.

  • 5

    Lez2-02 Il diritto comune è un diritto:

    Giurisprudenziale

  • 6

    Lez2-03 Secondo la tradizionale partizione della storia del diritto, per età tardo antica si intende il periodo:

    dal IV/V secolo d.C. al 476

  • 7

    Lez2-04 Quale processo storico giuridico metterà fine all’esperienza del diritto comune?

    La codificazione del diritto

  • 8

    Lez3-01 Quali sono le principali compilazioni emanate nel periodo compreso tra il IV ed il V secolo d.C.?

    Codice Gregoriano, Codice Ermogeniano, Codice Teodosiano

  • 9

    Lez3-02 Codice Gregoriano, Codice Ermogeniano e Breviarium Alaricianum sono le Principali compilazioni emanate:

    Nell’età tardo antica

  • 10

    Lez3-03 L’età tardo antica si caratterizza per:

    La prevalenza delle leges sugli iura

  • 11

    Lez4-01 L’insurrezione di Nika dell’11 gennaio 533 avvenne mentre Giustiano e Triboniano erano dediti alla compilazione di:

    Digestum

  • 12

    Lez4-02 Giustiniano istituì una commissione composta da Triboniano, magister officiurum, e altri nove giuristi assegnando il compito di:

    Rielaborare i codici Gregoriano, Ermogeniano e Teodosiano, e redigere un codice di agevole fruizione aggiornato alle esigenze correnti

  • 13

    Lez5-01 Le Institutiones di Giustiniano, prendono spunto dalle Istituzioni di:

    Gaio

  • 14

    Lez5-02 Il Codex Repetitae Prelectionis fu ema ari da Giustiano nell’anno:

    534 d.C.

  • 15

    Lez6-01 Quale giurista coordinò la promulgazione del Corpus Iuris Civilis di Giustiniano?

    Triboniano

  • 16

    Lez6-02 - Il Corpus Iuris Civilis

    Giustiniano e del suo giurista Triboniano

  • 17

    Lez7-01 Il popolo barbaro che non ebbe una doppia legislazione di stampo romano (l’una disegnata sul modello del diritto ufficiale, l’altra su quello volgare) fu il popolo dei:

    Franchi

  • 18

    Lez7-02 il metodo di costruire le pene in termini di composizione economica e procedimento tipico dei:

    Germani

  • 19

    Lez7-03 Quale popolazione barbarica emanò il Breviario Alariciano?

    I Visigoti

  • 20

    Lez7-04 Il pactus Legis Salicae è il più antico esempio:

    Di “tariffario penale” stabilito per legge

  • 21

    Lez7-05 La legge Salica emanata da Clodoveo conteneva:

    Una disciplina diretta ad attenuare il fenomeno della faida

  • 22

    Lez8-01 L’editto di re Rotari è del:

    643

  • 23

    Lez8-02 Il rito formale che rendeva irrevocabile la dismissione di un bene prezioso è denominato:

    Gairethinx

  • 24

    Lez8-03 Il Gairethinx indica:

    Il rito formale che rendeva irrevocabile la dismissione di un bene prezioso

  • 25

    Lez9-01 L’editto di Rotari è considerato il più ampio e organico testo normativo prodotto dalla società germanica, e si compone:

    I reati politici, i reati contro le persone e contro le cose, il diritto di famiglia, il diritto successorio, i diritti reali, le obbligazioni e la materia processuale

  • 26

    Lez9-02 Quali sono le principali caratteristiche dell’Editto di Rotari?

    Creazione di un sistema di ammende pecuniarie, personalità del diritto, redazione in lingua latina

  • 27

    Lez9-03 L’editto di Rotari è considerato il più ampio organico testo normativo prodotto dalla società germanica, e si compone:

    Di consuetudini e decisioni del sovrano

  • 28

    Lez9-04 Netta prevalenza, all’editto di Rotari, viene data:

    Alla materia penale

  • 29

    Lez10-01 Il morgincap:

    Aveva la funzione di provvedere all’eventuale vedovanza della moglie

  • 30

    Lez10-02 La donna era perennemente assoggettata al:

    Mundio

  • 31

    Lez10-03 Il mundio aveva carattere essenzialmente:

    Patrimoniale

  • 32

    Lez10-04 Quando la donna longobarda si sposava:

    Doveva prestare il proprio consenso

  • 33

    Lez10-05 Andando sposa, la donna longobarda portava con sé un corredo di vestiti e utensili detto:

    Faderfio

  • 34

    Lez11-01 Da chi dipendeva, nella tradizione germanica, l’autorità del re?

    Dal consenso dei maggiorenti del regno

  • 35

    Lez11-02 Nell’ambito della Respublica Christiana concepita da Carlo Magno l’autorità dell’Imperatore:

    Si riteneva derivata da Dio stesso, attraverso il tramite della chiesa

  • 36

    Lez11-03 Chi fu Teodulfo?

    Un missus dominicus

  • 37

    Lez12-01 In età altomedievale le normative locali consistono essenzialmente in:

    Consuetudini

  • 38

    Lez12-02 L’istituto feudale era originariamente caratterizzato:

    Dall’obbligo di fedeltà del sottoposto

  • 39

    Lez12-03 Il capitolare di Quierzy del 877, emanato da Carlo II il Calvo, prevede:

    Che in caso di morte del conte nel corso di una spedizione militare, il feudo sia trasmesso ereditariamente al figlio, pur in via indiretta

  • 40

    Lez12-04 A chi si deve il trattato di Verdun?

    A Ludovico il Pio, figlio di Carlo Magno

  • 41

    Lez13-01 Le Quaestiones de iuris subtilitatibus presentano il rilevante problema:

    Di come coniugare l’idea dell’unum ius nell’unum imperium con la pluralità degli ordinamenti giuridici esistenti nell’ambito dello stesso impero

  • 42

    Lez13-02 Nelle Quaestiones de Iuris subtilitatibus del Piacentino:

    L’autorità del diritto romano quale diritto dell’impero viene rinvenuta nel potere divino

  • 43

    Lez13-03 Il diritto comune può essere definito come:

    La tipica concezione che la scienza giuridica medievale gradualmente si costruì per conciliare entro un quadro Logico e razionalmente comprensivo il diritto romano dell’ordinamento universale e i vari diritti degli ordinamenti particolari

  • 44

    Lez13-04 nella visione altomedievale il diritto romano costituisce:

    Il diritto unico del Sacro Impero Romano, in coesistenza con i diritti locali

  • 45

    Lez14-01 Il diritto comune è un diritto:

    Di natura fortemente giurisprudenziale

  • 46

    Lez14-02 Il fenomeno del Diritto Comune ha durata:

    Più che millenaria

  • 47

    Lez14-03 Il sistema del diritto comune può essere inteso come:

    Un sistema di fonti giuridiche organizzate dall’attività giurisprudenziale

  • 48

    Lez14-04 Il sistema del diritto comune può essere allo stesso tempo inteso:

    Come sistema di fonti organizzate, come risultato dell’opera esegetico-interpretativa delle grandi scuole giuridiche e come risultato della prassi giurisprudenziale

  • 49

    Lez15-01 L’importanza del Placito di Marturi è dovuto al fatto che:

    È il primo giudizio in cui viene utilizzato per la prima volta, secoli dopo, un frammento, del Digestum del Corpus Iuris

  • 50

    Lez15-02 Il Rinascimento giuridico si avvia a partire:

    Dalla metà dell’XI secolo d.C.

  • 51

    Lez15-03 L’Expositio ad Liber Papiensis è:

    Un’opera contenente frammenti delle Istitutiones e delle Novelle

  • 52

    Lez16-01 La glossa è:

    Una postilla al testo, marginale o interlineare, grammaticale o interpretativa

  • 53

    Lez16-02 Dal punto di vista tecnico-contenutistico, la glossa è

    Grammaticale o interpretativa

  • 54

    Lez16-03 L’apparatus è:

    Un insieme di grosse che assume la consistenza del ragionamento giuridico complesso e dell’esposizione tecnica di portata generale, specialmente quando sono apposte a un titolo del Corpus Iuris

  • 55

    Lez16-04 Dal punto di vista tecnico-giuridico, la glossa è:

    Una annotazione al testo, marginale o interlineare, grammaticale o interpretativa

  • 56

    Lez17-01 Chi furono i principali esponenti della scuola giuridica bolognese dei Glossatori?

    Bulgaro, Ugo, Jacopo e Martino, Rogerio, Giovanni Bassiano, Pillio da Medicina, Piacentino, Carlo di Tocco, Ugolino De’ Presbiteri e Azzone

  • 57

    Lez17-02 Il bisogno di effettività del diritto connaturato alla scuola della glossa comporta:

    L’adattamento del diritto giustinianeo alla contemporaneità storica

  • 58

    17-03 Furono glossatori:

    Bulgaro, Ugo, Jacopo e Martino, Rogerio, Giovanni Bassiano, Piacentino, Pillio da Medicina, Azzone, Odofredo e Accursio

  • 59

    Lez17-04 Furono esponenti rilevanti del periodo aureo della Scuola di Bologna:

    Rogerio, Giovanni Bassiano (o Baziano), Pilio da Medicina, Piacentino, Carlo di Tocco, Ugolino De’ Presbiteri e Azzone

  • 60

    Lez17-05 L’atteggiamento culturale dei glossa tori rispetto al Corpus Iuris Giustinianeo è di tipo:

    Fideistico

  • 61

    Lez18-01 Chi deve verificare che le norme giustinianee siano conformi all’aequistas?

    Il giurista

  • 62

    Lez18-02 Chi deve trasformare l’aequitas rudis in aequitas constituta?

    Il legislatore

  • 63

    Lez18-03 L’aequitas bursalis:

    È l’interpretazione personalistico di una norma da parte del giurista

  • 64

    Lez18-04 L’aequitas consiste:

    Nel temperamento di una norma eccessivamente rigida

  • 65

    Lez18-05 L’aequitas constituta:

    È l’equità positivizzata nella norma

  • 66

    Lez19-01 Università di Bologna viene fondata:

    Nel 1088 d.C.

  • 67

    Lez19-02 A partire dall’XI secolo d.C., l’insegnamento universitario del diritto comporta:

    L’autonomia scientifica del diritto

  • 68

    Lez19-03 L’università nasce originariamente come:

    Universitas scholarium

  • 69

    Lez20-01 La Magna Glossa è composta:

    Da circa 97000 glosse realizzate dai principali glossatori sull’intero Corpus Iuris e raccolte, vagliate e strutturate da Accursio

  • 70

    Lez20-02 La Glossa magistralis rappresenta:

    L’apice e, al contempo, la conclusione dell’epoca dei glossatori

  • 71

    Lez20-03 La Magna Glossa è l’opera di:

    Accursio

  • 72

    Lez21-01 La scomunica era:

    Un provvedimento di esclusione dalla chiesa a mente del quale i sudditi potevano ritenersi sciolti dal vincolo di fedelitas nei confronti dei sovrani scomunicati

  • 73

    Lez21-02 A Gregorio VII si deve l’opera:

    Dictatus Papae

  • 74

    Lez21-03 Nel Clima della riforma gregoriana, tra le numerose collezioni canoniche tutte volte a tentare una prima riorganizzazione del materiale legislativo, quella di Ivo di Chartres è:

    La Panormia

  • 75

    Lez21-04 Il titolo per esteso dell’opera di Graziano conosciuta come Decretum era:

    Concordia discordantia canonum

  • 76

    Lez21-05 La riforma gregoriana è mirabilmente espressa:

    Nel Dictatus Papae e nella lettera a Ermanno di Metz

  • 77

    Lez21-06 Con riferimento all’ordinamento canonico, l’anarchia feudale aveva diffuso i fenomeni:

    Della chiesa privata, della simonia e del concubinato

  • 78

    Lez22-01 Alberto da Gandino è autore della seguente opera:

    Questiones Statutorum

  • 79

    Lez22-02 Guglielmo Durante è autore della seguente opera:

    Speculum Iudiciale

  • 80

    Lez22-03 Qual’e il genere letterario che caratterizza l’età dei Postaccursiani?

    Il tractatus

  • 81

    Lez23-01 La scuola del commento nasce nel 1235 a:

    Orléans

  • 82

    Lez23-02 La scuola del commento si caratterizza per la ricerca scientifica:

    Della ratio fondante la norma

  • 83

    Lez23-03 L’approccio scientifico dei Commentatori rispetto al Corpus Iuris Civilis è di tipo:

    Logico - sistematico

  • 84

    Lez23-04 Le tecniche esegetiche rivisitate ed adottate dai Commentatori venivano definite:

    Lectio, expositio, casus, notabilia, oppositiones, quaestiones

  • 85

    Lez24-01 L’approccio ai testi giuridici impiegato dai Commentatori, è chiamato:

    Mos italicus

  • 86

    Lez24-02 Chi fu maestro di chi?

    Jacques de Revigny fu maestro di Pierre de Belleperche, il quale fu maestro di Cino da Pistoia, il quale fu maestro di Bartolo da Sassoferrato, il quale, a propria volta, fu maestro di Baldo degli Ubaldi

  • 87

    Lez24-03 Il De significatione verborum è:

    Una sorta di enciclopedia circoscritta a voci giuridiche di Jacques de Revigny

  • 88

    Lez24-04 Fu giurista commentatore e poeta dello stilnovo:

    Cino da Pistoia

  • 89

    Lez24-05 Chi scrisse il De significatione verborum (o Dictionarium Iuris o Alphabetum)?

    Jacques de Revigny

  • 90

    Lez24-06 La teoria della persona rappresentata è attribuibile a:

    Jacques De Revigny, e per certi versi è simile a quella persona ficta di Innocenzi IV

  • 91

    Lez24-07 La teoria della persona rappresenta si deve a:

    Jacques de Revigny

  • 92

    Lez24-08 Quella della persona rappresentata è una teoria sulla personalità giuridica:

    Dell’impero

  • 93

    Lez25-01 I bartolisti Tiberio Deciani, Prospero Farinacci e Giulio Claro operarono nel campo del:

    Diritto penale

  • 94

    Lez25-02 Uno dei più famosi bartolisti fu:

    Giambattista De Luca

  • 95

    Lez25-03 Il famoso Bartolista Giambattista De Luca scrive:

    Il dottor volgare

  • 96

    Lez25-04 Le forme letterarie predilette degli esponenti del Bartolismo, o mos italicus, furono:

    Trattati e consilia

  • 97

    Lez25-05 Il tractatus, tipico del mos italicus, consisteva:

    In una monografia che analiticamente studia uno specifico settore del diritto

  • 98

    Lez26-01 I consilia pro veritate venivano richiesti:

    Ai giuristi dalla parte

  • 99

    Le26-02 I consilium pro veritate veniva chiesto:

    Dalla parte al giurista

  • 100

    Lez26-03 I consilia sapientis Iudiciale venivano richiesti:

    Ai giuristi dal magistrato