問題一覧
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101 La progettazione e realizzazione a regola d’arte degli impianti tecnologici e di servizio (impianti elettrici, gas, riscaldamento, eccc) può essere considerata una misura di prevenzione degli incendi
Si, perché la progettazione e realizzazione deve essere effettuata in modo da limitare la probabilità di costituire causa di incendio ed esplosione
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102 In un luogo di lavoro, per mantenere nel tempo il livello di sicurezza antincendio realizzato, è necessario organizzare un adeguato controllo degli ambienti (verificare che i percorsi di esodo siano sempre fruibili e liberi da ostacoli, verificare il funzionamento dei dispositivi di apertura delle porte, ecc )
Si, la verifica delle condizioni di esercizio stabilite nella progettazione della sicurezza è fondamentale ai fini della mitigazione del rischio incendio
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103 La segnaletica di sicurezza contribuisce alla prevenzione e protezione dai rischi di incendio
Si, l’adozione della segnaletica di sicurezza favorisce la corretta gestione dell’attività anche ai fini della sicurezza antincendio
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104 La segnaletica di sicurezza contribuisce alla prevenzione e protezione dai rischi di incendio
una segnaletica che, riferita ad un oggetto, ad un’attività o ad una situazione determinata, fornisce un’indicazione o una prescrizione concernente la sicurezza, e che utilizza, a seconda dei casi, un cartello, un colore, un segnale luminoso o acustico, una comunicazione verbale o un segnale gestuale
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105 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, con segnale di divieto intendiamo
un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo
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106 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, con segnale di avvertimento intendiamo
un segnale che avverte di un rischio o pericolo
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107 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, con segnale di prescrizione intendiamo
una segnaletica che prescrive un determinato comportamento
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108 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, con segnale di con segnale di salvataggio e soccorso intendiamo
un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio
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109 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, le forme e i colori utilizzati per i cartelli di sicurezza da impiegare nei luoghi di lavoro
Sono puntualmente definiti nel DLgs 81/2008 in funzione del loro oggetto specifico e delle indicazioni fornite (cartelli di divieto, di avvertimento, di prescrizione, di salvataggio e per le attrezzature antincendio)
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110 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, i cartelli di sicurezza di forma “rotonda”, con pittogramma nero su fondo bianco e boro e banda (verso il basso da sinistra a destra, inclinata di 45°) rossi sono
segnali di divieto
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111 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, il seguente cartello
È un cartello di divieto, che segnala il divieto di usare fiamme libere
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112 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, il seguente cartello
È un cartello di divieto, che segnala il divieto di utilizzare acqua per spegnere le fiamme
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113 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, i cartelli di sicurezza di forma “triangolare”, con pittogramma nero su fondo giallo e bordo nero sono
segnali di avvertimento
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114 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, il seguente cartello
È un cartello di avvertimento, che segnala un pericolo generico
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115 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, il seguente cartello
È un cartello di avvertimento, che segnala la presenza di sostanze infiammabili
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116 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, il seguente cartello
E’ un cartello di avvertimento, che segnala l’esposizione ad un rischio elettrico
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117 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, i cartelli di sicurezza di forma “rotonda”, con pittogramma bianco su fondo azzurro sono
Segnali di prescrizione
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118 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, il seguente cartello
E’ un cartello di prescrizione, che prescrive l’obbligo di protezione delle vie respiratorie
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119 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, il seguente cartello
E’ un cartello di prescrizione, che prescrive l’obbligo di usare i guanti protettivi
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120 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, i cartelli di sicurezza di forma “quadrata o rettangolare”, con pittogramma bianco su fondo verde sono
segnali di salvataggio
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121 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, il seguente cartello
di esodo è a destra E’ un cartello di salvataggio, che indica che la via di esodo è a destra
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122 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, il seguente cartello
E’ un cartello di salvataggio, che indica il punto di raccolta
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123 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, i cartelli di sicurezza di forma “quadrata o rettangolare”, con pittogramma bianco su fondo rosso sono
Segnali per le attrezzature antincendio
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124 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, il seguente cartello
E’ un cartello per le attrezzature antincendio, che segnala l’ubicazione di una lancia antincendio “naspo”
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125 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, il seguente cartello
E’ un cartello per le attrezzature antincendio, che segnala l’ubicazione di una lancia antincendio “idrante”
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126 Con riferimento al Dlgs 81/2008, cosiddetto “Testo Unico Sicurezza Lavoratori”, il seguente cartello
E’ un cartello per le attrezzature antincendio, che segnala l’ubicazione di un “estintore”
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127 Il datore di lavoro è responsabile dell’effettuazione di controlli e manutenzione sui presidi antincendio al fine di garantirne la costante efficienza e il regolare funzionamento
Si, l’attività di controllo e manutenzione sui presidi antincendio è obbligatoria al fine di garantire la costante efficienza ed il regolare funzionamento
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128 La manutenzione sui presidi antincendio, al fine di garantirne la costante efficienza e il regolare funzionamento, deve essere effettuata da personale qualificato
Si, il DM 1/09/2021 introduce la qualificazione dei manutentori dei presidi antincendio al fine di avere garanzie riguardo all’effettiva efficacia di manutenzione e controlli
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129 Con il termine “manutenzione” dei presidi antincendio intendiamo
un’operazione o un intervento finalizzato a mantenere in efficienza ed in buono stato, impianti, attrezzature e altri sistemi di sicurezza antincendio
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130 Con “sorveglianza” dei presidi antincendio intendiamo
lo svolgimento dei controlli visivi dei presidi antincendio atti a verificare, che gli impianti, le attrezzature e gli altri sistemi di sicurezza antincendio siano nelle normali condizioni operative, correttamente fruibili e non presentino danni materiali evidenti
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131 Il tecnico manutentore qualificato é
una persona fisica in possesso dei requisiti tecnico professionali previsti dal D.M 1 settembre 2021 (conoscenza, competenza, abilità)
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132 il controllo periodico é
L’insieme di operazioni che devono essere effettuate con frequenza non superiore a quella indicata da disposizioni, norme, specifiche tecniche o manuali d'uso e manutenzione per verificare la completa e corretta funzionalità di impianti, attrezzature e altri sistemi di sicurezza antincendio
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133 Il controllo periodico dei presidi antincendio
Può essere effettuato solo da un tecnico manutentore qualificato, in quanto presuppone un livello adeguato di competenze, conoscenze ed abilità
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134 La sorveglianza dei presidi antincendio
Può essere effettuato anche dai lavoratori normalmente presenti, dopo aver ricevuto adeguate istruzioni
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135 Per “aree a rischio specifico” si intende
ambito dell’attività caratterizzato da rischio di incendio sostanzialmente differente rispetto a quello tipico dell’attività
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136 L’eventuale presenza di “aree a rischio specifico
deve essere individuata dal progettista della sicurezza antincendio sulla base delle regole tecniche di prevenzione incendi, della valutazione del rischio incendio e di alcuni criteri definiti dalle regole di progettazione generale della sicurezza antincendio
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137 L’esplosione
È il risultato di una rapida espansione di gas determinata da una reazione di combustione molto veloce.
38
138 Le atmosfere esplosive sono
miscele di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o di polveri con l’aria, a condizioni atmosferiche, in cui, dopo l’accensione, la combustione si propaga nell’insieme della miscela incombusta
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139 Le sostanze in grado di produrre esplosioni sono
Tutte le sostanze indicate negli altri due punti
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140 Un’esplosione è chiamata deflagrazione quando
la reazione di combustione si propaga alla miscela infiammabile non ancora bruciata con una velocità minore di quella del suono
41
141 Un’esplosione è chiamata detonazione quando
la reazione procede nella miscela non ancora bruciata con una velocità superiore a quella del suono (velocità di propagazione supersoniche dell’ordine del chilometro al secondo)
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142 Ai seni del DLgs 81/2008, il seguente segnale
È un segnale di avvertimento per indicare le aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive
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143 La reazione al fuoco rappresenta
il comportamento di un materiale che, con la sua decomposizione, partecipa al fuoco al quale è stato sottoposto in specifiche condizioni
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144 La misura antincendio “reazione al fuoco
È una misura di protezione passiva che esplica i suoi principali effetti nella fase iniziale dell’incendio, con l’obiettivo di limitare l’innesco dei materiali e la propagazione dell’incendio.
45
145 Le classi di reazione al fuoco 1 IM, 2 IM e 3 IM
Esprimono la classificazione alla reazione al fuoco dei mobili imbottiti
46
146 Le classi di reazione al fuoco 0, 1, 2, 3, 4 e 5
Esprimono le classi italiane di reazione al fuoco dei materiali
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147 Le classi di reazione al fuoco A1, A2, B, C, D, E ed F
Esprimono le classi europee di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione
48
148 Le classi di reazione al fuoco
Sono determinate sperimentalmente, con prove di laboratorio
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149 la resistenza al fuoco rappresenta
la capacità portante in caso di incendio, per una struttura, per una parte della struttura o per un elemento strutturale nonché la capacità di compartimentazione in caso di incendio per gli elementi di separazione strutturali (es. muri, solai, …) e non strutturali (es. porte, divisori, …).
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150 La finalità della Resistenza al fuoco é
quella di garantire la capacità portante delle strutture in condizioni di incendio nonché la capacità di compartimentazione, per un tempo minimo necessario al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza di prevenzione incendi
51
151 La Classe di Resistenza al fuoco (es: R 60, R 90, … ) é
intervallo di tempo espresso in minuti, definito in base al carico di incendio specifico di progetto, durante il quale il compartimento antincendio garantisce la resistenza al fuoco
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152 Con il simbolo R, utilizzato nella sigla REI (es: REI 60, REI 90), indichiamo la seguente prestazione di resistenza al fuoco
La capacità portante, cioè la capacità di un elemento strutturale di portare i carichi presenti in condizioni di incendio normalizzato, per un certo periodo di tempo
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153 Con il simbolo E, utilizzato nella sigla REI (es: REI 60, REI 90), indichiamo la seguente prestazione di resistenza al fuoco
La tenuta, cioè la capacità di un elemento costruttivo o strutturale di impedire il passaggio di fumi e gas caldi per un certo periodo di tempo, in condizioni di incendio normalizzate
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154 Con il simbolo I, utilizzato nella sigla REI (es: REI 60, REI 90), indichiamo la seguente prestazione di resistenza al fuoco
L’isolamento, cioè la capacità di un elemento costruttivo o strutturale di impedire il passaggio calore di un incendio normalizzato per un certo periodo di tempo
55
155 Con il simbolo REI 60 si identifica un elemento costruttivo che
deve conservare, per 60 minuti, la capacità portante, la tenuta e l’isolamento termico
56
156 Con il simbolo RE 60 si identifica un elemento costruttivo che
deve conservare, per 60 minuti, la capacità portante e la tenuta
57
157 Con il simbolo R 60 si identifica un elemento costruttivo che
deve conservare, per 60 minuti, solo la capacità portante.
58
158 La Capacità di Compartimentazione rappresenta
attitudine di un elemento costruttivo a conservare, sotto l’azione del fuoco, un sufficiente isolamento termico (I) ed una sufficiente tenuta ai fumi e ai gas caldi della combustione (E), nonché tutte le altre eventuali prestazioni se richieste
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159 Con il termine “compartimento” intendiamo
parte dell’opera da costruzione delimitata da prodotti o elementi costruttivi idonei a garantire, sotto l’azione del fuoco e per un dato intervallo di tempo, la resistenza al fuoco (EI, …)
60
160 Con il termine “filtro” intendiamo
Un compartimento antincendio nel quale, per basso carico di incendio e limitata presenza di sorgenti di innesco, la probabilità di avvio e sviluppo dell’incendio è resa trascurabile
61
161 Con il termine “compartimento a prova di fumo” intendiamo
un compartimento realizzato in modo da limitare l’ingresso di fumo generato da un incendio che si sviluppa in compartimenti comunicanti
62
162 Con il termine “filtro a prova di fumo” intendiamo
Un compartimento antincendio realizzato con i requisiti di “filtro”, cioè dove è improbabile l’innesco di un incendio, e anche con i requisiti di un compartimento a “prova di fumo”, cioè nel quale è impedito anche l’ingresso di effluenti dell’incendio
63
163 La finalità della Compartimentazione è quella di
limitare la propagazione dell’incendio e dei suoi effetti verso altre attività, afferenti ad altro responsabile dell’attività o di diversa tipologia, e all’interno della stessa attività
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164 La compartimentazione è realizzata mediante
Entrambe le modalità indicate negli altri due punti
65
165 Al fine di realizzare una compartimentazione efficace è fondamentale che le chiusure d’ambito orizzontali e verticali costituiscano una barriera continua ed uniforme contro la propagazione degli effetti dell’incendio
La continuità delle chiusure di ambito orizzontali e verticali sono fondamentali per garantire una effettiva ed efficace compartimentazione; pertanto, la loro realizzazione deve essere particolarmente accurata (giunzioni, serrande tagliafuoco, ecc)
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166 Fra diverse attività o ambiti della stessa attività, separate da spazio a cielo libero, è possibile la propagazione di un incendio
Si, pertanto, al fine di impedire la propagazione di un incendio all’esterno di un’attività è sempre necessario verificare che sia esistente una adeguata distanza di separazione fra ambiti della stessa attività o verso altre attività
67
167 La porta “taglia fuoco” (porta EI) è
L’elemento di chiusura di un varco di comunicazione tra compartimenti adiacenti, in grado di limitare per un determinato intervallo di tempo la propagazione degli effetti di un incendio
68
168 La porta “taglia fuoco” (porta EI), elemento di chiusura di un varco di comunicazione tra compartimenti adiacenti, in grado di limitare per un determinato intervallo di tempo la propagazione degli effetti di un incendio
deve essere adeguatamente segnalata su entrambi i lati e oggetto di specifica attività di sorveglianza, controllo e manutenzione
69
169 Qualunque spazio a cielo libero (es: cortile, cavedio, …) è qualificabile come “spazio scoperto” ai fini del contrasto temporaneo alla propagazione dell’incendio tre le opere da costruzione o strutture che lo delimitano
No, un’area a “cielo libero” per potere essere qualificata come “spazio scoperto” deve avere una superficie determinata e deve essere garantita una adeguata distanza fra gli eventuali edifici che la delimitano
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170 L’interposizione di un’adeguata distanza di separazione “d” in spazio a cielo libero fra edifici adiacenti ovvero fra edifici e depositi esterni di materiale combustibile, opportunamente valutata sulla base delle indicazioni fornite dalle regole di prevenzioni incendi, consente di limitare la propagazione dell’incendio.
Si, un’adeguata distanza di separazione consente di limitare l’irraggiamento, al di sotto di valori critici, fra il compartimento interessato dall’incendio e altri compartimenti o materiali combustibili in deposito
71
171 Nella progettazione della sicurezza antincendio è consentito che si realizzino opere prive di resistenza al fuoco (Livello di prestazione I ai sensi del DM 03/08/2015)
Si, a condizione che l’attività non preveda la presenza di occupanti, ad esclusione di quella occasionale e di breve durata di personale addetto
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172 Le “Classi”, cioè l’intervallo di tempo nel quale è garantito il requisito di resistenza al fuoco del prodotto\elemento costruttivo
Sono codificati dalle disposizioni legislative in materia (ES: elementi portanti privi di funzione di compartimento R 15,20,30, 45, 60 ….)
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173 Con “carico di incendio” intendiamo
potenziale termico netto della totalità dei materiali combustibili contenuti in uno spazio, corretto in base ai parametri indicativi della partecipazione alla combustione dei singoli materiali, espresso in MJ
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174 Con “carico di incendio specifico” intendiamo
potenziale termico netto della totalità dei materiali combustibili contenuti in uno spazio riferito all’unità di superficie lorda di piano, espresso in MJ/m2
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175 Con “carico di incendio specifico di progetto” intendiamo
potenziale termico netto della totalità dei materiali combustibili contenuti in uno spazio riferito all’unità di superficie lorda di piano (MJ/m2), corretto in base ai parametri indicatori del rischio di incendio del compartimento antincendio e dei fattori relativi alle misure antincendio presenti
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176 Il “carico di incendio” è un parametro fondamentale per la progettazione della sicurezza antincendio
Si, in particolare il “carico di incendio specifico di progetto” è fondamentale per la progettazione della resistenza al fuoco delle strutture
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177 I valori del carico di incendio specifico di progetto adottati nel progetto della prevenzione incendi costituiscono un vincolo d’esercizio per le attività da svolgere all’interno della costruzione
Si, il mantenimento delle condizioni che hanno determinato il valore del carico di incendio specifico di progetto è un obbligo di esercizio per le attività che vengono svolte nella costruzione
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178 La finalità della misura Esodo (S.4) è quella di
assicurare che gli occupanti dell’attività possano raggiungere un luogo sicuro o permanere al sicuro, autonomamente o con assistenza, prima che l’incendio determini condizioni incapacitanti negli ambiti dell’attività ove si trovano
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179 Il Sistema di Esodo è
L’insieme delle misure di salvaguardia della vita che consentono agli occupanti di raggiungere un luogo sicuro o permanere al sicuro, autonomamente o con assistenza, prima che l’incendio determini condizioni incapacitanti negli ambiti dell’attività ove si trovano
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180 Nell’ambito dell’organizzazione del sistema di esodo, per “Luogo sicuro” intendiamo
un luogo in cui è permanentemente trascurabile il rischio d’incendio per gli occupanti che vi stazionano o vi transitano;
81
181 Nell’ambito dell’organizzazione del sistema di esodo, per “Luogo sicuro temporaneo” intendiamo
Un luogo in cui è temporaneamente trascurabile il rischio d’incendio per gli occupanti che vi stazionano o vi transitano durante l’esodo
82
182 Nell’ambito dell’organizzazione del sistema di esodo, per “spazio calmo” intendiamo
un luogo sicuro temporaneo ove gli occupanti possono attendere e ricevere assistenza per completare l’esodo verso luogo sicuro
83
183 Nell’ambito dell’organizzazione del sistema di esodo, per “via di esodo” intendiamo
Un percorso senza ostacoli al deflusso, appartenente al sistema d’esodo, che consente agli occupanti di raggiungere un luogo sicuro dal luogo in cui si trovano
84
184 Nell’ambito dell’organizzazione del sistema di esodo, per “corridoio cieco” intendiamo
Una porzione di via d’esodo da cui è possibile l’esodo in un’unica direzione
85
185 Nell’ambito dell’organizzazione del sistema di esodo, le modalità di esodo da un’opera di costruzione possono essere diverse
Si, esodo simultaneo, esodo per fasi, esodo orizzontale progressivo ovvero protezione sul posto
86
186 Nell’ambito dell’organizzazione del sistema di esodo, l’ “esodo simultaneo” da un’opera di costruzione é
modalità di esodo che prevede lo spostamento contemporaneo degli occupanti fino a luogo sicuro.
87
187 Nell’ambito dell’organizzazione del sistema di esodo, l’“esodo per fasi” da un’opera di costruzione é
modalità di esodo di una struttura organizzata con più compartimenti, in cui l’evacuazione degli occupanti fino a luogo sicuro avviene in successione dopo l’evacuazione del compartimento di primo innesco
88
188 Nell’ambito dell’organizzazione del sistema di esodo, l’“esodo orizzontale progressivo” da un’opera di costruzione è
modalità di esodo che prevede lo spostamento degli occupanti dal compartimento di primo innesco in un compartimento adiacente capace di contenerli e proteggerli fino a quando l’incendio non sia estinto o fino a che non si proceda ad una successiva evacuazione fino a luogo sicuro
89
189 Nell’ambito dell’organizzazione del sistema di esodo, la “protezione sul posto” é
modalità di esodo che prevede la protezione degli occupanti nell’ambito in cui si trovano
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190 Una pubblica via può essere qualificata come “luogo sicuro” ai fini dell’esodo
si sempre
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191 Uno “spazio a cielo libero” può essere qualificato come “luogo sicuro” ai fini dell’esodo
Si, se è collegato ad una pubblica via in ogni condizione di incendio e nel quale siano garantita la protezione delle persone dai prodotti della combustione, dal pericolo di crolli e sia di ampiezza sufficiente e contenere gli occupanti che lo impiegano nell’esodo
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192 Nell’ambito dell’organizzazione del sistema di esodo, possono essere considerate ed utilizzate le scale portatili, gli ascensori e le rampe con grande pendenza (superior a 20 %)
no
93
193 Le superfici dei percorsi individuati come vie di esodo (corridoi, scale, androni, …) devono garantire specifici requisiti
Si, non devono essere sdrucciolevoli, né presentare avvallamenti o sporgenze pericolose e devono essere in condizioni tali da rendere sicuro il movimento ed il transito degli occupanti
94
194 Le porte installate lungo le vie di esodo devono garantire specifici requisiti
Si, devono essere facilmente identificabili ed apribili da parte di tutti gli occupanti e l’apertura delle porte non deve ostacolare il deflusso degli occupanti lungo le vie d’esodo
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195 Le porte ad apertura manuale installate lungo le vie di esodo, in condizioni di elevata densità di affollamento, devono garantire specifici requisiti
Si, al fine di consentire l’affidabile, immediata e semplice apertura delle porte, devono essere dotate di dispositivi di apertura a semplice spinta, disciplinati da specifiche normative
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196 Il sistema di esodo deve essere facilmente riconosciuto e identificabile dagli occupanti
Si, sempre mediante apposita segnaletica di sicurezza
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197 Ai fini dell’identificazione degli elementi del sistema di esodo con il seguente cartello intendiamo
Luogo sicuro, punto di ritrovo
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198 Ai fini dell’identificazione degli elementi del sistema di esodo con il seguente cartello intendiamo
Spazio calmo, per attendere i soccorritori
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199 Ai fini dell’identificazione degli elementi del sistema di esodo con il seguente cartello intendiamo
via di esodo
100
200 Ai fini dell’identificazione degli elementi del sistema di esodo con il seguente cartello intendiamo
via di esodo verso spazio calmo