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Criminologia 2
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  • 問題数 92 • 4/13/2024

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    問題一覧

  • 1

    LEZIONE 18 1. I protocolli di tutti i test somministrati dovrebbero essere:

    allegati alla perizia

  • 2

    LEZIONE 18 2. In caso di dubbio del perito, deve prevalere:

    la soluzione più favorevole all’imputato

  • 3

    LEZIONE 18 3. In tema di valutazione della pericolosità sociale i test psicodiagnostici possono misurare:

    la potenzialità aggressiva

  • 4

    LEZIONE 18 4. La perizia criminologica:

    può fornire un utile supporto alla valutazione di quei percorsi psicodinamici che possono contribuire alla spiegazione dell’atto

  • 5

    LEZIONE 18 6. Quali sono i test più idonei nell’ambito forense?

    il Test delle macchie di Rorschach, il WAIS-R, il PCL-R e soprattutto l’MMPI-2

  • 6

    LEZIONE 19 1. Il giudizio sull’effettiva esistenza del vizio totale o parziale di mente è di tipo:

    storico, cioè è riferito al momento dell’effettuazione dell’evento criminoso

  • 7

    LEZIONE 19 2. L’ubriachezza accidentale

    deve essere valutata caso per caso, potendo escludere pienamente o parzialmente l’imputabilità

  • 8

    LEZIONE 19 3. Cos’è l’imputabilità?

    condizione sufficiente ad attribuire al soggetto l’azione e mettere in conto le conseguenze giuridiche

  • 9

    LEZIONE 19 4. L’ubriachezza volontaria

    non esclude l’imputabilità

  • 10

    LEZIONE 19 5. Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato se, al momento in cui lo ha commesso, non era imputabile. È imputabile chi…

    ha la capacità di intendere e di volere

  • 11

    LEZIONE 19 6. Dai 14 ai 18 anni

    sarà imputabile solo se ne verrà dimostrata la capacità di intendere e di volere caso per caso, ma in ogni caso la pena è diminuita

  • 12

    LEZIONE 19 7. Al di sotto dei 14 anni

    non si ha mai la capacità di intendere e di volere

  • 13

    LEZIONE 19 7. La definizione di “volere”

    l’idoneità della persona a determinarsi in modo autonomo, resistendo agli impulsi che gli derivano dal mondo esterno

  • 14

    LEZIONE 19 9. La definizione di “intendere”

    la capacità di ogni persona di rendersi conto del valore sociale del proprio comportamento e di valutarne le ripercussioni sugli altri

  • 15

    LEZIONE 20 1. In cosa consiste l’Assessment?

    la valutazione globale e differenziale del soggetto, consta di due fasi, la misurazione e l’ipotesi

  • 16

    LEZIONE 20 2. Che tipo di test è il Rorschach?

    proiettivo

  • 17

    LEZIONE 20 3. La somministrazione del Rorschach prevede tre momenti differenti

    la raccolta delle risposte, le prove supplementari e la fase dell’inchiesta

  • 18

    LEZIONE 20 4. Quali sono i diversi tipi di test

    interviste strutturate; test autovalutativi; tecniche proiettive e test d’intelligenza

  • 19

    LEZIONE 20 5. Qual è uno degli obiettivi fondamentali dei test?

    ridurre le fonti di errore provenienti dalla soggettività dell’esaminatore permettendo di analizzare meccanismi ed aspetti difficilmente valutabili mediante il solo colloquio

  • 20

    LEZIONE 20 6. Definizione di Test Psicologici

    una situazione standardizzata nella quale il comportamento di una persona viene campionato, osservato e descritto producendo una misura oggettiva e standardizzata di un campione di comportamento

  • 21

    LEZIONE 21 1. Chi è il conduttore/intervistatore?

    il soggetto in grado di condurre una conversazione e creare un ambiente tale da consentire lo svilupparsi di una situazione dinamica tesa a favorire un processo di conoscenza

  • 22

    LEZIONE 21 2. L’utilizzare tecniche induttive e/o manipolatorie durante un normale colloquio

    è tollerato nel caso d’interrogatorio

  • 23

    LEZIONE 21 3. L’intervista contestualizzata

    è una tecnica che presuppone che l’intervistato sia riportato sul luogo dei fatti a distanza di tempo per aiutare al ricordo dei fatti

  • 24

    LEZIONE 21 4. La relazione, tra le due persone che effettuano il colloquio, è

    asimmetrica

  • 25

    LEZIONE 21 6. Il colloquio investigativo si basa su

    il diritto di sapere da parte dell’investigatore

  • 26

    LEZIONE 21 7. La condizione indispensabile per un colloquio efficace è che la motivazione alla fine diventi

    intrinseca

  • 27

    LEZIONE 21 8. Che differenza ha un colloquio clinico rispetto a un colloquio diagnostico?

    il clinico è finalizzato alla cura della personalità del soggetto

  • 28

    LEZIONE 21 9. Il colloquio strutturato

    si basa sull’utilizzo di riferimenti testologici, è una forma di colloquio che si fonda su una serie di presupposti teorico-clinici già prefissati

  • 29

    LEZIONE 21 10. Il tema del colloquio

    permette di distinguere tra contenuti che riguardano il soggetto ed i suoi problemi e contenuti maggiormente centrati sui temi oggetto di conoscenza

  • 30

    LEZIONE 21 11. Nell’ambito del colloquio le pause

    vanno rispettate essendo una componente importante

  • 31

    LEZIONE 21 12. Di che tipo può essere la motivazione di un colloquio?

    intrinseca ed estrinseca

  • 32

    LEZIONE 22 1. Quanto è approssimativamente la distanza “amicale”?

    due braccia

  • 33

    LEZIONE 22 2. Cos’è la prossemica?

    è la gestione dello spazio personale ed in particolare la distanza spaziale tra le persone che interagiscono

  • 34

    LEZIONE 22 4. Quali sono, per esempio, i segnali non controllati nella menzogna?

    asimmetria della muscolatura tra parte sx e dx del volto e blocco dei gesti manuali

  • 35

    LEZIONE 22 5. I segnali non controllati

    gesti che spesso sono così rapidi che difficilmente vengono percepiti dai destinatari (se non a livello subliminale), la loro manifestazione viene definita anche “fuga di informazioni non verbali”

  • 36

    LEZIONE 22 6. In caso di incoerenza tra le 3 forme di comunicazione, quale dovrà essere meno tenuta da conto?

    la comunicazione verbale

  • 37

    LEZIONE 22 7. La comunicazione non verbale

    è l’informazione fornita dal corpo; mimica facciale, postura, relazione spaziale con l’altro, il contatto. La scelta del proprio abbigliamento etc.

  • 38

    LEZIONE 22 8. La comunicazione para-verbale

    è legata al tono, al volume, al ritmo della voce, alla velocità del parlare, alle pause etc.

  • 39

    LEZIONE 22 9. La comunicazione verbale

    è legata al significato convenzionale delle parole e della struttura sintattica della frase/periodo

  • 40

    LEZIONE 22 10. La comunicazione è formata dalle seguenti parti ben distinte

    verbale, non verbale, para-verbale

  • 41

    LEZIONE 22 12. Quanto il linguaggio del corpo influenza la conversazione

    dal 50 al 60%

  • 42

    LEZIONE 23 1. Come si chiama la particolare condizione psicologica per cui la persona sequestrata manifesta sentimenti positivi e di affetto nei confronti di chi l’ha rapita?

    sindrome di Stoccolma

  • 43

    LEZIONE 23 2. Da dove deriva il “danno secondario”?

    deriva dalla risposta formale e informale che viene data alla vittimizzazione (atteggiamenti negativi assunti da parenti, amici, agenzie di controllo sociale)

  • 44

    LEZIONE 23 3. Chi sono le vittime attive?

    quelle aggressive, provocatrici, favorenti, disonoranti e consenzienti

  • 45

    LEZIONE 23 4. Quale importante concetto ha introdotto Mendelsohn nel 1965, relativamente alla vittimologia?

    il concetto di “colpa” della vittima che però non giustifica il reato

  • 46

    LEZIONE 23 5. Quale branca della criminologia studia: “la sfera bio-psico-sociale della vittima, il rapporto che la vittima ha avuto con il proprio aggressore, il contesto ambientale, la fenomenologia e, nel caso di vittima sopravvissuta, studia le conseguenze fisiche, psicologiche e sociali”?

    la vittimologia

  • 47

    LEZIONE 23 6. Beniamin Mendelsohn, negli anni ‘40, operò una classificazione basata sulla vittima, tale scala aveva nei due estremi:

    vittima completamente innocente/vittima più colpevole

  • 48

    LEZIONE 23 7. Relativamente alle dichiarazioni dei basilari principi di giustizia per le vittime del reato ed abuso di potere, agitata dall’assemblea generale delle Nazioni Unite il 29 novembre 1985, possono essere inclusi in qualità di vittima:

    chi è intervenuto a difesa della vittima

  • 49

    LEZIONE 23 8. Chi sono le vittime passive?

    quelle accidentali, professionali, simboliche e trasversali

  • 50

    LEZIONE 25 1. Segni di abusi sessuali post mortem sono indice maggiormente

    un omicida disorganizzato

  • 51

    LEZIONE 25 2. L’utilizzo di costrizioni sulle vittime fa pensare

    ad un omicida organizzato

  • 52

    LEZIONE 25 3. In caso di omicidio “disorganizzato” cosa è possibile desumere?

    l’autore è un individuo poco intelligente, non adeguato socialmente e sessualmente, eventualmente con psicopatologie e/o abuso di sostanze

  • 53

    LEZIONE 25 4. Cos’è la firma?

    qualcosa fatto per adempiere o soddisfare lo stato emotivo dell’offender, generalmente inutile all’azione omicidiaria

  • 54

    LEZIONE 25 5. Gli ordigni lasciati da Mad Bomber erano

    tubi riempiti di esplosivo

  • 55

    LEZIONE 25 6. In quale occasione è stato effettuato il primo criminal profiling?

    nel caso americano di Mad Bomber

  • 56

    LEZIONE 25 7. Che cos’è il criminal profiling?

    è la costruzione di un profilo psicologico, comportamentale e demografico di un criminale ancora sconosciuto, che possa avere commesso uno o più reati, realizzato analizzando: la scena del crimine nei più piccoli dettagli, da ogni notizia disponibile sulla vittima e da qualunque altra informazione

  • 57

    LEZIONE 25 9. Quali tipi di reati vengono catalogati nel crime classification manual?

    omicidio, violenza sessuale e incendio doloso

  • 58

    LEZIONE 25 12. In caso di omicidio “organizzato” cosa è possibile desumere?

    l’autore è un individuo caratterizzato da intelligenza, competenza sociale, sessualmente adeguato e con controllo emotivo durante il compimento del crimine

  • 59

    LEZIONE 26 1. Cosa sono le Inner narratives utilizzate da Canter?

    sono delle storie, dei racconti personali rivelatori che ogni individuo produce e utilizza per incorporarci una visione di sé, per dar senso all’esperienza

  • 60

    LEZIONE 26 2. Statisticamente l’87% degli offender rientra nella categoria

    residenti (marauder) che utilizzano la propria area come centro attorno al quale si sviluppa l’attività predatoria

  • 61

    LEZIONE 26 3. Quale affermazione è corretta riguardo il metodo Rossmo

    è un metodo di geographical profiling ma che utilizza anche molti elementi della scena del crimine: ubicazione del crimine; strade e autostrade di collegamento; limitazioni fisiche e psicologiche; conoscenza del territorio; composizione demo-sociografica del quartiere; attività abituali delle vittime; disposizione dei cadaveri

  • 62

    LEZIONE 26 5. I presupposti per la scelta di un valido geographical profiling

    I crimini con ragionevole certezza sono collegati fra di loro; devono esserci almeno 5; ogni informazione geografica, di sopralluogo e relativa alle caratteristiche della vittima deve essere tenuta in considerazione

  • 63

    LEZIONE 26 6. Secondo la teoria del geographical profiling i luoghi dove avvengono delitti seriali

    sono scelti opportunamente

  • 64

    LEZIONE 26 7. Che scopo ha la teoria del geographical profiling?

    di determinare un’area con un’alta probabilità di contenere al suo interno l’abitazione del reo, o della sua base

  • 65

    LEZIONE 26 8. David Canter inserisce il concetto di mappa (immagine mentale) come

    prodotto della codificazione delle informazioni che giungono all’individuo e di come l’individuo utilizza il suo ambiente

  • 66

    LEZIONE 26 9. Quali sono le tre metodologie dell’omicidio desunte da Canter?

    espressiva o affettiva; strumentale opportunistica; strumentale cognitiva

  • 67

    LEZIONE 26 10. I racconti “inner narratives” sono

    in continua evoluzione, si creano e modificano in relazione con gli altri e con l’ambiente

  • 68

    LEZIONE 26 11. Su quali assunti principali si basa la psicologia investigativa di Canter?

    coerenza interpersonale dell’offender; significatività del tempo e del luogo del delitto; caratteristiche dell’autore di reato; carriera criminale; forensic awareness (consapevolezza forense)

  • 69

    LEZIONE 27 1. Le vittime degli assassini seriali (secondo uno studio di Holmes ed De Burger) sono prevalentemente

    donne

  • 70

    LEZIONE 27 2. Quale di questa affermazione è corretta?

    alcuni assassini iniziano con un comportamento organizzato per giungere, dopo vari omicidi, ad avere un comportamento disorganizzato

  • 71

    LEZIONE 27 3. Quali sono i comportamenti della Triade di MacDonald?

    accendere fuochi; crudeltà verso gli animali; enuresi notturna

  • 72

    LEZIONE 27 4. Negli assassini seriali normalmente

    vittima ed autore non si conoscono

  • 73

    LEZIONE 27 5. Nella teoria di Colin Wilson sulle cause dell’omicidio seriale cosa si intende per “teoria della sovrappopolazione del 5% dominante”?

    visto che in tutte le specie animali il 5% è dominante e nel caso di sovraffollamento questo diventa criminale, queste considerazioni valgono anche per l’uomo secondo Wilson

  • 74

    LEZIONE 27 6. Secondo il Crime Classification Manual quali sono i 3 tipi di serial killer?

    organizzato; disorganizzato; misto

  • 75

    LEZIONE 27 8. Cosa si intende con la Triade di MacDonald?

    dei comportamenti che si sviluppano nell’adolescenza e che sono dei campanelli d’allarme riguardo la possibilità che il ragazzo possa diventare in futuro un serial killer

  • 76

    LEZIONE 27 9. Cosa si intende con The Mask of Sanity?

    un’apparenza normale che spesso hanno gli psicopatici che possono apparire addirittura affascinanti

  • 77

    LEZIONE 27 19. A livello patologico la maggior parte dei serial killer tendono ad avere

    disordine da personalità antisociale A.P.D.

  • 78

    LEZIONE 27 11. In caso di omicidi seriali

    l’intervallo che separa le azioni omicidiarie può andare da qualche ora a interi anni e le vittime coinvolte in ogni singolo evento possono essere più di una

  • 79

    LEZIONE 27 12. Hickey divide gli assassini seriali in 3 categorie

    assassini seriali “itineranti”; assassini seriali “locali”; assassini seriali “stazionari”

  • 80

    LEZIONE 27 13. Qual è la definizione universalmente riconosciuta di serial killer?

    l’uccisione illegale di due o più vittime dello stesso reato in eventi separati

  • 81

    LEZIONE 27 15. La classificazione classica dei serial killer proposta da Holmes e De Burger nel 1988 e riportata anche da Mastronardi e Palermo nel 1995 prevede 5 distinte categorie

    il visionario; il missionario; l’edonista; il padrone; il lussurioso

  • 82

    LEZIONE 27 16. Secondo il criminologo-psicologo Ruben De Luca per poter parlare di un assassino seriale è necessario che

    il soggetto mostri una chiara volontà di uccidere anche se poi gli omicidi non si compiono e le vittime sopravvivono; l’elemento centrale è la ripetitività dell’azione omicidiaria

  • 83

    LEZIONE 29 1. Quali sono le due motivazioni degli Anichilatori della famiglia

    motivati dall’amore; motivati dal potere e dall’odio

  • 84

    LEZIONE 29 2. Da dove deriva il modo di dire: going postal (letteralmente “andare alla posta”)?

    da una serie di stragi avvenute dal 1986 in poi presso gli uffici postali statunitensi (USPS) dove gli impiegati, in diversi episodi, hanno sparato e ucciso dirigenti, compagni di lavoro, e membri della polizia od il pubblico presente

  • 85

    LEZIONE 29 3. Chi è uno spree killer (“assassino compulsivo”)?

    uccide due o più vittime in luoghi diversi ed in uno spazio di tempo molto breve; questi delitti spesso hanno un’unica causa scatenante e sono tra loro concatenati; il soggetto non conosce le sue vittime, non si preoccupa di nascondere le sue tracce

  • 86

    LEZIONE 29 4. Chi è uno mass murderer (“assassino di massa”)?

    uccide quattro o più vittime nello stesso luogo e in un unico evento; di solito il soggetto non conosce le proprie vittime e la scelta è per lo più casuale

  • 87

    LEZIONE 29 5. Che tipo di assassino è il marito che uccide la moglie al suo lavoro, va ai suoceri e li spara, poi va a casa e uccide i bambini?

    mass killer

  • 88

    LEZIONE 29 6. Quali sono le tipologie dei Mass killer?

    anichilatori della famiglia; gli individui con difetti mentali; lavoratori scontenti (going postal)

  • 89

    LEZIONE 30 1. La serie di omicidi rientrante nel caso “Mostro di Firenze” si sviluppa in quale periodo

    1968-1985

  • 90

    LEZIONE 30 3. Per il duplice omicidio di Antonio Lo Bianco e Barbara Locci chi venne condannato in via definitiva?

    Stefano Mele

  • 91

    LEZIONE 30 4. L’omicidio dei due ragazzi tedeschi Horst Meyer e Uwe Rush dove avvenne?

    in un furgoncino Volkswagen

  • 92

    LEZIONE 30 5. In che anno nasce la SAM, la squadra anti mostro?

    1984