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Diritto Penale 3
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  • 問題数 95 • 2/12/2024

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    問題一覧

  • 1

    LEZIONE 59 6. Nel concorso di persone nel reato, le circostanze

    sono configurabili

  • 2

    LEZIONE 60 1. Ai sensi dell’articolo 116 comma 2 c.p., la pena per il concorrente che non volle il reato diverso realizzato da taluno degli altri concorrenti

    è diminuita

  • 3

    LEZIONE 60 2. Ai sensi dell’articolo 116 c.p., prima dell’intervento della Corte Costituzionale, il concorrente risponde del reato non voluto realizzato

    sempre a titolo di responsabilità oggettiva

  • 4

    LEZIONE 60 3. Ai sensi dell’articolo 116 c.p., successivamente all’intervento della Corte Costituzionale, il concorrente risponde del reato non voluto realizzato

    solo se il reato diverso rappresenta uno sviluppo logico e prevedibile del primo reato

  • 5

    LEZIONE 61 1. In tema di concorso di persone nel reato, le circostanze che escludono la pena per taluno dei concorrenti

    si applicano esclusivamente a questi ultimi

  • 6

    LEZIONE 61 2. L’articolo 117 comma 2 c.p. prevede una circostanza attenuante

    facoltativa

  • 7

    LEZIONE 61 3. L’articolo 117 c.p., prevede

    il mutamento della qualifica del fatto per taluno dei concorrenti

  • 8

    LEZIONE 62 1. Le pene previste per i delitti sono

    l’ergastolo, la reclusione e la multa

  • 9

    LEZIONE 62 2. Le conseguenze giuridiche del reato sono

    le pene e le misure di sicurezza

  • 10

    LEZIONE 62 3. La pena della multa va

    dai 5 ai 5164 euro

  • 11

    LEZIONE 62 4. La durata legale della pena dell’arresto è

    da 5 giorni a 3 anni

  • 12

    LEZIONE 62 5. La durata legale della pena della reclusione è

    da 15 giorni a 24 anni

  • 13

    LEZIONE 63 1. La pena dell’ammenda va

    dai 2 ai 1032 euro

  • 14

    LEZIONE 64 1. Le misure di sicurezza si applicano ai soggetti pericolosi che

    hanno commesso un reato o un quasi reato ex artt. 49 e 115 c.p.

  • 15

    LEZIONE 64 2. Le misure di sicurezza si fondano

    sulla pericolosità del reo

  • 16

    LEZIONE 64 3. I presupposti per l’applicazione delle misure di sicurezza sono

    che sia stato commesso un reato e il soggetto agente sia socialmente pericoloso

  • 17

    LEZIONE 65 1. La persona offesa

    è il soggetto passivo, cioè il titolare del bene giuridico protetto dalla norma incriminatrice

  • 18

    LEZIONE 65 2. Il soggetto passivo del reato

    può essere più di uno

  • 19

    LEZIONE 65 3. Il danneggiato dal reato

    è la persona che ha subito il danno ma non sempre coincide con il soggetto passivo

  • 20

    LEZIONE 65 4. I reati casco, come il possesso ingiustificato di grimaldelli

    non hanno un soggetto passivo, ma sono funzionali a prevenire la commissione di reati

  • 21

    LEZIONE 66 1. Ai sensi dell’articolo 74 c.p.p. l’azione civile

    può essere esercitata nel processo penale

  • 22

    LEZIONE 66 2. Le obbligazioni civili nascenti da reato sono

    solidali e indivisibili

  • 23

    LEZIONE 66 3. La pubblicazione della sentenza ha una funzione

    mista e cioè sia sanzionatoria che riparatoria

  • 24

    LEZIONE 68 1. L’oblazione è

    una causa di estinzione delle contravvenzioni

  • 25

    LEZIONE 68 2. La prescrizione è

    una causa di estinzione del reato

  • 26

    LEZIONE 68 3. Ai sensi dell’articolo 198 c.p., l’estinzione del reato o della pena

    non comporta l’estinzione delle azioni civili

  • 27

    LEZIONE 69 1. La sospensione condizionale della pena si applica

    a condanne non superiori ad anni 2 di reclusione

  • 28

    LEZIONE 70 1. Nel nostro ordinamento

    è prevista una responsabilità da reato degli enti

  • 29

    LEZIONE 70 2. Ai fini dell’affermazione della responsabilità da reato degli enti, si accede alla teoria della colpevolezza in senso

    normativo

  • 30

    LEZIONE 70 1. Il d.lgs 231 del 2001 ha introdotto nel nostro ordinamento la disciplina

    della responsabilità amministrativa da reato degli enti

  • 31

    LEZIONE 71 1. I criteri di imputazione del reato all’ente sono

    l’interesse e il vantaggio

  • 32

    LEZIONE 71 2. Ai sensi del d.lgs 231 del 2001, i partiti politici e i sindacati

    non sono responsabili per i reati commessi nel loro interesse o vantaggio

  • 33

    LEZIONE 72 1. L’organismo di vigilanza è

    un organo deputato al controllo della corretta adozione del modello organizzativo da parte dell’ente

  • 34

    LEZIONE 72 2. I modelli organizzativi sono

    dei criteri comportamentali che gli enti devono seguire per evitare la realizzazione di reati al loro interno

  • 35

    LEZIONE 73 1. Le norme incriminatrici poste fuori dalla parte speciale del codice penale

    sono comunque norme speciali del diritto penale

  • 36

    LEZIONE 73 2. La parte speciale del diritto penale

    nasce prima della parte generale

  • 37

    LEZIONE 73 3. Tra le norme di parte speciale e quelle di parte generale

    vi è un rapporto di reciproca integrazione

  • 38

    LEZIONE 75 1. I delitti contro l’amministrazione della giustizia, sono funzionali

    alla tutela di qualsiasi attività che ha come scopo ultimo la giustizia

  • 39

    LEZIONE 75 2. Con i delitti contro l’amministrazione della giustizia, il legislatore intende tutelare

    il buon andamento dell’amministrazione della giustizia

  • 40

    LEZIONE 75 3. Il delitti contro l’amministrazione della giustizia si articolano in

    3 capi

  • 41

    LEZIONE 76 1. Se l’autorità giudiziaria già dispone della notizia criminis, il fatto che la stessa non è stata trasmessa da parte del pubblico ufficiale

    non determina alcuna responsabilità in capo a quest’ultimo

  • 42

    LEZIONE 76 2. Il delitto di omessa denuncia del pubblico ufficiale

    si consuma anche se l’omessa denuncia riguarda un fatto realizzato in presenza di una causa di giustificazione

  • 43

    LEZIONE 76 3. Il delitto di omessa denuncia da parte del pubblico ufficiale

    non si realizza con riferimento ai fatti perseguibili a querela di parte

  • 44

    LEZIONE 76 4. Il delitto di cui all’articolo 361 c.p., è

    di natura omissiva

  • 45

    LEZIONE 76 5. Le diversità tra l’articolo 361 c.p. e l’articolo 362 c.p. risiede

    nel diverso soggetto attivo del reato

  • 46

    LEZIONE 76 6. Il sanitario non ha l’obbligo di trasmettere il referto all’autorità giudiziaria

    se ciò esporrebbe a procedimento penale la persona assistita

  • 47

    LEZIONE 76 7. Ai sensi dell’articolo 366 comma 1 c.p. il delitto di rifiuto di uffici legalmente dovuti, può essere commesso

    dal perito, dal consulente tecnico o dal custode nominati in un procedimento penale

  • 48

    LEZIONE 76 8. Il comma 2 dell’articolo 366 c.p. punisce la condotta

    del perito, del custode giudiziario e del consulente tecnico che rifiuta di assumere o adempiere alle relative funzioni

  • 49

    LEZIONE 77 1. Il dolo del delitto di calunnia è

    diretto

  • 50

    LEZIONE 77 2. Il delitto di calunnia

    punisce chi incolpa di un reato una persona che sa innocente

  • 51

    LEZIONE 77 3. In caso di dubbio circa la commissione di un delitto da parte di un soggetto, Tizio che le denuncia comunque

    non sarà punibile

  • 52

    LEZIONE 77 4. Il delitto di simulazione di reato consiste

    nel denunciare, querelare o esporre all’Autorità Giudiziaria fatti di reato mai avvenuti, ovvero dissimulando le tracce

  • 53

    LEZIONE 77 5. La simulazione di reato reale consiste

    nel dissimulare le tracce di un reato mai avvenuto

  • 54

    LEZIONE 78 1. Il delitto di falso giuramento, si consuma

    nel processo civile

  • 55

    LEZIONE 78 3. Il delitto di false informazioni al pubblico ministero si consuma

    solo in caso di false informazioni fornite a quest’ultimo ovvero alla polizia giudiziaria che agisce su delega dello stesso

  • 56

    LEZIONE 79 1. Il delitto di falsa informazione al difensore si realizza

    sia con dichiarazioni scritte che orali

  • 57

    LEZIONE 79 2. L’articolo 371 ter c.p.

    delinea un reato proprio

  • 58

    LEZIONE 79 3. Nei delitti di false informazioni al difensore o al pubblico ministero rilevano penalmente

    solo le dichiarazioni false che possono incidere in modo determinante sull’esito del processo

  • 59

    LEZIONE 80 1. Il delitto di falsa testimonianza

    si consuma quando si afferma il falso, si nega il vero o si tace in tutto o in parte su ciò che si sa dinanzi all’Autorità giudiziaria dalla quale si è chiamati a deporre

  • 60

    LEZIONE 80 2. Il delitto di falsa testimonianza si configura

    in relazione alle false affermazioni rese dinanzi a qualsiasi Autorità giudiziaria in cui si è chiamati come testimoni

  • 61

    LEZIONE 80 3. Il delitto di falsa testimonianza

    è un reato proprio

  • 62

    LEZIONE 81 1. La frode processuale punisce la condotta

    di chiunque, nel corso di un procedimento civile o amministrativo, al fine di trarre in inganno il giudice in un atto di ispezione o di esperimento giudiziale, ovvero il perito nell’esecuzione di una perizia, immuta artificiosamente lo stato dei luoghi o delle cose o delle persone, qualora il fatto non sia previsto come reato da una particolare disposizione di legge

  • 63

    LEZIONE 81 2. L’articolo 373 comma 1 c.p. punisce

    il perito o l’interprete che danno pareri o interpretazioni mendaci o non conformi al vero quando vengono chiamati dall’Autorità Giudiziaria

  • 64

    LEZIONE 82 1. L’articolo 374-bis c.p. punisce

    le false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all’autorità giudiziaria o alla Corte penale internazionale

  • 65

    LEZIONE 83 1. La ritrattazione è prevista

    dall’articolo 376 c.p.

  • 66

    LEZIONE 83 2. Ai sensi dell’articolo 376 comma 1 c.p. la ritrattazione delle falsità affermate nel processo penale può essere fatta

    non oltre la chiusura del dibattimento

  • 67

    LEZIONE 83 3. Affinché operi la causa di non punibilità di cui all’articolo 376 c.p., occorre

    che chi ha dichiarato il falso ritratti quanto dichiarato e manifesti il vero

  • 68

    LEZIONE 83 4. L’articolo 376 comma 1 c.p. prevede l’applicabilità della ritrattazione ai reati

    di false informazioni al P.M. (art. 371-bis), false dichiarazioni al difensore (371-ter), falsa testimonianza (372), falsa perizia o interpretazione (373) e favoreggiamento personale (378)

  • 69

    LEZIONE 83 5. La ritrattazione delle falsità affermate nel giudicio civile è valida

    finché sulla domanda giudiziale non sia pronunciata sentenza definitiva, anche se non irrevocabile

  • 70

    LEZIONE 84 1. Il destinatario della condotta di induzione di cui all’articolo 377-bis c.p.

    deve avere la facoltà di non rispondere

  • 71

    LEZIONE 84 2. Il delitto di intralcio alla giustizia

    si configura anche se l’offerta o la promessa per compiere il reato presupposto non sia accettata, ma la pena è diminuita dalla metà ai due terzi

  • 72

    LEZIONE 8 3. Ai fini della configurazione del reato di cui all’articolo 377 c.p., la condotta tipica

    deve essere volta ad indurre a commettere i reati previsti dagli articoli 371-bis, 371-ter, 372, 373 c.p.

  • 73

    LEZIONE 84 4. L’articolo 377-bis c.p.

    mirano a tutelare le dichiarazioni proveniente esclusivamente da persone che hanno la facoltà di non rispondere nell’ambito di un processo penale

  • 74

    LEZIONE 85 1. Il delitto di favoreggiamento personale punisce

    chiunque aiuta taluno a eludere le investigazioni dell’Autorità

  • 75

    LEZIONE 85 2. Ai fini della configurazione del delitto di cui all’articolo 378 c.p.

    non occorre che le investigazioni da parte dell’autorità giudiziaria siano state effettivamente fuorviate

  • 76

    LEZIONE 85 3. L’autofavoreggiamento personale

    non è punibile

  • 77

    LEZIONE 85 4. In caso di concorso nel reato presupposto, il delitto di favoreggiamento personale

    non si configura

  • 78

    LEZIONE 85 5. Nel delitto di favoreggiamento personale, le cause di estinzione del reato presupposto

    non fanno venir meno la responsabilità per il delitto se intervenute dopo la condotta favoreggiatrice

  • 79

    LEZIONE 86 1. Il delitto di cui all’articolo 379 c.p. si configura

    solo in mancanza di un concorso (materiale o morale) del soggetto attivo nel reato presupposto

  • 80

    LEZIONE 86 2. Ai fini della configurazione del delitto di favoreggiamento reale, occorre

    che non siano configurabili i reati di ricettazione e riciclaggio

  • 81

    LEZIONE 86 3. Il delitto di favoreggiamento reale consiste

    nell’aiutare taluno ad assicurare il prodotto o il profitto o il prezzo di un reato

  • 82

    LEZIONE 87 1. Ai fini della configurazione del delitto di patrocinio infedele di cui all’articolo 380 c.p. occorre

    il patrocinatore o il consulente tecnico che, rendendosi infedele ai suoi doveri professionali, arreca nocumento agli interessi della parte da lui difesa, assistita o rappresentata dinanzi all’Autorità giudiziaria

  • 83

    LEZIONE 87 2. La violazione del segreto istruttorio di cui all’articolo 379-bis c.p.

    ha ad oggetto notizie attinenti agli atti di indagine compiuti dal P.M. o dalla polizia giudiziaria e di cui l’indagato non può avere conoscenza fino al momento della chiusura delle indagini

  • 84

    LEZIONE 88 1. Il comma 2 dell’articolo 381 c.p. punisce

    il fatto del difensore o del consulente che dopo aver assistito una parte assume, senza il consenso di questa, la difesa della parte avversa

  • 85

    LEZIONE 88 2. Il soggetto attivo del delitto di cui all’articolo 382 c.p. è

    il patrocinatore

  • 86

    LEZIONE 88 3. Il delitto di cui all’articolo 382 c.p. punisce

    il patrocinatore che, millantando credito presso il giudice o il pubblico ministero che deve concludere, ovvero presso il testimone, il perito o l’interprete, riceve da dare o promettere dal suo cliente, a sé o ad un terzo, denaro o altra utilità col pretesto di doversi procurare il favore di costoro ovvero di doverli remunerare

  • 87

    LEZIONE 88 4. L’articolo 381 comma 1 c.p. punisce

    la condotta del patrocinante o del consulente che, anche per interposta persona, presta contemporaneamente patrocinio o consulenza a favore di parti contrarie

  • 88

    LEZIONE 89 1. L’articolo 384 comma 2 c.p.

    configura una causa di esclusione della tipicità dei fatti di cui agli artt. 371-bis, 371-ter, 372, 373 e 378 c.p.

  • 89

    LEZIONE 89 2. La ratio dell’articolo 384 comma 1 c.p. si fonda

    sul principio di inesigibilità

  • 90

    LEZIONE 89 3. L’articolo 384 comma 1 c.p. rappresenta

    un’esimente

  • 91

    LEZIONE 89 4. L’articolo 384 c.p.

    prevede una causa di non punibilità per alcuni delitti contro l’amministrazione della giustizia

  • 92

    LEZIONE 90 1. Ai fini della configurazione del delitto di evasione propria

    è necessario che il soggetto sia sottoposto ad un vincolo di restrizione consistente nell’arresto o nella detenzione

  • 93

    LEZIONE 91 1. Il delitto di procurata evasione consiste

    nel procurare o agevolare l’evasione di una persona legalmente arrestata o detenuta per un reato

  • 94

    LEZIONE 92 1. L’articolo 388 comma 1 c.p. descrive

    un delitto punibile a titolo di dolo specifico

  • 95

    LEZIONE 92 2. L’articolo 388 comma 2 c.p. punisce

    chi elude l’esecuzione di un provvedimento del giudice civile, che concerna l’affidamento di minori o di altre persone incapaci, ovvero prescriveva misure cautelari a difesa della proprietà, del possesso o del credito