問題一覧
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LEZIONE 59 6. Nel concorso di persone nel reato, le circostanze
sono configurabili
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LEZIONE 60 1. Ai sensi dell’articolo 116 comma 2 c.p., la pena per il concorrente che non volle il reato diverso realizzato da taluno degli altri concorrenti
è diminuita
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LEZIONE 60 2. Ai sensi dell’articolo 116 c.p., prima dell’intervento della Corte Costituzionale, il concorrente risponde del reato non voluto realizzato
sempre a titolo di responsabilità oggettiva
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LEZIONE 60 3. Ai sensi dell’articolo 116 c.p., successivamente all’intervento della Corte Costituzionale, il concorrente risponde del reato non voluto realizzato
solo se il reato diverso rappresenta uno sviluppo logico e prevedibile del primo reato
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LEZIONE 61 1. In tema di concorso di persone nel reato, le circostanze che escludono la pena per taluno dei concorrenti
si applicano esclusivamente a questi ultimi
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LEZIONE 61 2. L’articolo 117 comma 2 c.p. prevede una circostanza attenuante
facoltativa
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LEZIONE 61 3. L’articolo 117 c.p., prevede
il mutamento della qualifica del fatto per taluno dei concorrenti
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LEZIONE 62 1. Le pene previste per i delitti sono
l’ergastolo, la reclusione e la multa
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LEZIONE 62 2. Le conseguenze giuridiche del reato sono
le pene e le misure di sicurezza
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LEZIONE 62 3. La pena della multa va
dai 5 ai 5164 euro
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LEZIONE 62 4. La durata legale della pena dell’arresto è
da 5 giorni a 3 anni
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LEZIONE 62 5. La durata legale della pena della reclusione è
da 15 giorni a 24 anni
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LEZIONE 63 1. La pena dell’ammenda va
dai 2 ai 1032 euro
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LEZIONE 64 1. Le misure di sicurezza si applicano ai soggetti pericolosi che
hanno commesso un reato o un quasi reato ex artt. 49 e 115 c.p.
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LEZIONE 64 2. Le misure di sicurezza si fondano
sulla pericolosità del reo
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LEZIONE 64 3. I presupposti per l’applicazione delle misure di sicurezza sono
che sia stato commesso un reato e il soggetto agente sia socialmente pericoloso
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LEZIONE 65 1. La persona offesa
è il soggetto passivo, cioè il titolare del bene giuridico protetto dalla norma incriminatrice
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LEZIONE 65 2. Il soggetto passivo del reato
può essere più di uno
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LEZIONE 65 3. Il danneggiato dal reato
è la persona che ha subito il danno ma non sempre coincide con il soggetto passivo
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LEZIONE 65 4. I reati casco, come il possesso ingiustificato di grimaldelli
non hanno un soggetto passivo, ma sono funzionali a prevenire la commissione di reati
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LEZIONE 66 1. Ai sensi dell’articolo 74 c.p.p. l’azione civile
può essere esercitata nel processo penale
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LEZIONE 66 2. Le obbligazioni civili nascenti da reato sono
solidali e indivisibili
23
LEZIONE 66 3. La pubblicazione della sentenza ha una funzione
mista e cioè sia sanzionatoria che riparatoria
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LEZIONE 68 1. L’oblazione è
una causa di estinzione delle contravvenzioni
25
LEZIONE 68 2. La prescrizione è
una causa di estinzione del reato
26
LEZIONE 68 3. Ai sensi dell’articolo 198 c.p., l’estinzione del reato o della pena
non comporta l’estinzione delle azioni civili
27
LEZIONE 69 1. La sospensione condizionale della pena si applica
a condanne non superiori ad anni 2 di reclusione
28
LEZIONE 70 1. Nel nostro ordinamento
è prevista una responsabilità da reato degli enti
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LEZIONE 70 2. Ai fini dell’affermazione della responsabilità da reato degli enti, si accede alla teoria della colpevolezza in senso
normativo
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LEZIONE 70 1. Il d.lgs 231 del 2001 ha introdotto nel nostro ordinamento la disciplina
della responsabilità amministrativa da reato degli enti
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LEZIONE 71 1. I criteri di imputazione del reato all’ente sono
l’interesse e il vantaggio
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LEZIONE 71 2. Ai sensi del d.lgs 231 del 2001, i partiti politici e i sindacati
non sono responsabili per i reati commessi nel loro interesse o vantaggio
33
LEZIONE 72 1. L’organismo di vigilanza è
un organo deputato al controllo della corretta adozione del modello organizzativo da parte dell’ente
34
LEZIONE 72 2. I modelli organizzativi sono
dei criteri comportamentali che gli enti devono seguire per evitare la realizzazione di reati al loro interno
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LEZIONE 73 1. Le norme incriminatrici poste fuori dalla parte speciale del codice penale
sono comunque norme speciali del diritto penale
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LEZIONE 73 2. La parte speciale del diritto penale
nasce prima della parte generale
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LEZIONE 73 3. Tra le norme di parte speciale e quelle di parte generale
vi è un rapporto di reciproca integrazione
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LEZIONE 75 1. I delitti contro l’amministrazione della giustizia, sono funzionali
alla tutela di qualsiasi attività che ha come scopo ultimo la giustizia
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LEZIONE 75 2. Con i delitti contro l’amministrazione della giustizia, il legislatore intende tutelare
il buon andamento dell’amministrazione della giustizia
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LEZIONE 75 3. Il delitti contro l’amministrazione della giustizia si articolano in
3 capi
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LEZIONE 76 1. Se l’autorità giudiziaria già dispone della notizia criminis, il fatto che la stessa non è stata trasmessa da parte del pubblico ufficiale
non determina alcuna responsabilità in capo a quest’ultimo
42
LEZIONE 76 2. Il delitto di omessa denuncia del pubblico ufficiale
si consuma anche se l’omessa denuncia riguarda un fatto realizzato in presenza di una causa di giustificazione
43
LEZIONE 76 3. Il delitto di omessa denuncia da parte del pubblico ufficiale
non si realizza con riferimento ai fatti perseguibili a querela di parte
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LEZIONE 76 4. Il delitto di cui all’articolo 361 c.p., è
di natura omissiva
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LEZIONE 76 5. Le diversità tra l’articolo 361 c.p. e l’articolo 362 c.p. risiede
nel diverso soggetto attivo del reato
46
LEZIONE 76 6. Il sanitario non ha l’obbligo di trasmettere il referto all’autorità giudiziaria
se ciò esporrebbe a procedimento penale la persona assistita
47
LEZIONE 76 7. Ai sensi dell’articolo 366 comma 1 c.p. il delitto di rifiuto di uffici legalmente dovuti, può essere commesso
dal perito, dal consulente tecnico o dal custode nominati in un procedimento penale
48
LEZIONE 76 8. Il comma 2 dell’articolo 366 c.p. punisce la condotta
del perito, del custode giudiziario e del consulente tecnico che rifiuta di assumere o adempiere alle relative funzioni
49
LEZIONE 77 1. Il dolo del delitto di calunnia è
diretto
50
LEZIONE 77 2. Il delitto di calunnia
punisce chi incolpa di un reato una persona che sa innocente
51
LEZIONE 77 3. In caso di dubbio circa la commissione di un delitto da parte di un soggetto, Tizio che le denuncia comunque
non sarà punibile
52
LEZIONE 77 4. Il delitto di simulazione di reato consiste
nel denunciare, querelare o esporre all’Autorità Giudiziaria fatti di reato mai avvenuti, ovvero dissimulando le tracce
53
LEZIONE 77 5. La simulazione di reato reale consiste
nel dissimulare le tracce di un reato mai avvenuto
54
LEZIONE 78 1. Il delitto di falso giuramento, si consuma
nel processo civile
55
LEZIONE 78 3. Il delitto di false informazioni al pubblico ministero si consuma
solo in caso di false informazioni fornite a quest’ultimo ovvero alla polizia giudiziaria che agisce su delega dello stesso
56
LEZIONE 79 1. Il delitto di falsa informazione al difensore si realizza
sia con dichiarazioni scritte che orali
57
LEZIONE 79 2. L’articolo 371 ter c.p.
delinea un reato proprio
58
LEZIONE 79 3. Nei delitti di false informazioni al difensore o al pubblico ministero rilevano penalmente
solo le dichiarazioni false che possono incidere in modo determinante sull’esito del processo
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LEZIONE 80 1. Il delitto di falsa testimonianza
si consuma quando si afferma il falso, si nega il vero o si tace in tutto o in parte su ciò che si sa dinanzi all’Autorità giudiziaria dalla quale si è chiamati a deporre
60
LEZIONE 80 2. Il delitto di falsa testimonianza si configura
in relazione alle false affermazioni rese dinanzi a qualsiasi Autorità giudiziaria in cui si è chiamati come testimoni
61
LEZIONE 80 3. Il delitto di falsa testimonianza
è un reato proprio
62
LEZIONE 81 1. La frode processuale punisce la condotta
di chiunque, nel corso di un procedimento civile o amministrativo, al fine di trarre in inganno il giudice in un atto di ispezione o di esperimento giudiziale, ovvero il perito nell’esecuzione di una perizia, immuta artificiosamente lo stato dei luoghi o delle cose o delle persone, qualora il fatto non sia previsto come reato da una particolare disposizione di legge
63
LEZIONE 81 2. L’articolo 373 comma 1 c.p. punisce
il perito o l’interprete che danno pareri o interpretazioni mendaci o non conformi al vero quando vengono chiamati dall’Autorità Giudiziaria
64
LEZIONE 82 1. L’articolo 374-bis c.p. punisce
le false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all’autorità giudiziaria o alla Corte penale internazionale
65
LEZIONE 83 1. La ritrattazione è prevista
dall’articolo 376 c.p.
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LEZIONE 83 2. Ai sensi dell’articolo 376 comma 1 c.p. la ritrattazione delle falsità affermate nel processo penale può essere fatta
non oltre la chiusura del dibattimento
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LEZIONE 83 3. Affinché operi la causa di non punibilità di cui all’articolo 376 c.p., occorre
che chi ha dichiarato il falso ritratti quanto dichiarato e manifesti il vero
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LEZIONE 83 4. L’articolo 376 comma 1 c.p. prevede l’applicabilità della ritrattazione ai reati
di false informazioni al P.M. (art. 371-bis), false dichiarazioni al difensore (371-ter), falsa testimonianza (372), falsa perizia o interpretazione (373) e favoreggiamento personale (378)
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LEZIONE 83 5. La ritrattazione delle falsità affermate nel giudicio civile è valida
finché sulla domanda giudiziale non sia pronunciata sentenza definitiva, anche se non irrevocabile
70
LEZIONE 84 1. Il destinatario della condotta di induzione di cui all’articolo 377-bis c.p.
deve avere la facoltà di non rispondere
71
LEZIONE 84 2. Il delitto di intralcio alla giustizia
si configura anche se l’offerta o la promessa per compiere il reato presupposto non sia accettata, ma la pena è diminuita dalla metà ai due terzi
72
LEZIONE 8 3. Ai fini della configurazione del reato di cui all’articolo 377 c.p., la condotta tipica
deve essere volta ad indurre a commettere i reati previsti dagli articoli 371-bis, 371-ter, 372, 373 c.p.
73
LEZIONE 84 4. L’articolo 377-bis c.p.
mirano a tutelare le dichiarazioni proveniente esclusivamente da persone che hanno la facoltà di non rispondere nell’ambito di un processo penale
74
LEZIONE 85 1. Il delitto di favoreggiamento personale punisce
chiunque aiuta taluno a eludere le investigazioni dell’Autorità
75
LEZIONE 85 2. Ai fini della configurazione del delitto di cui all’articolo 378 c.p.
non occorre che le investigazioni da parte dell’autorità giudiziaria siano state effettivamente fuorviate
76
LEZIONE 85 3. L’autofavoreggiamento personale
non è punibile
77
LEZIONE 85 4. In caso di concorso nel reato presupposto, il delitto di favoreggiamento personale
non si configura
78
LEZIONE 85 5. Nel delitto di favoreggiamento personale, le cause di estinzione del reato presupposto
non fanno venir meno la responsabilità per il delitto se intervenute dopo la condotta favoreggiatrice
79
LEZIONE 86 1. Il delitto di cui all’articolo 379 c.p. si configura
solo in mancanza di un concorso (materiale o morale) del soggetto attivo nel reato presupposto
80
LEZIONE 86 2. Ai fini della configurazione del delitto di favoreggiamento reale, occorre
che non siano configurabili i reati di ricettazione e riciclaggio
81
LEZIONE 86 3. Il delitto di favoreggiamento reale consiste
nell’aiutare taluno ad assicurare il prodotto o il profitto o il prezzo di un reato
82
LEZIONE 87 1. Ai fini della configurazione del delitto di patrocinio infedele di cui all’articolo 380 c.p. occorre
il patrocinatore o il consulente tecnico che, rendendosi infedele ai suoi doveri professionali, arreca nocumento agli interessi della parte da lui difesa, assistita o rappresentata dinanzi all’Autorità giudiziaria
83
LEZIONE 87 2. La violazione del segreto istruttorio di cui all’articolo 379-bis c.p.
ha ad oggetto notizie attinenti agli atti di indagine compiuti dal P.M. o dalla polizia giudiziaria e di cui l’indagato non può avere conoscenza fino al momento della chiusura delle indagini
84
LEZIONE 88 1. Il comma 2 dell’articolo 381 c.p. punisce
il fatto del difensore o del consulente che dopo aver assistito una parte assume, senza il consenso di questa, la difesa della parte avversa
85
LEZIONE 88 2. Il soggetto attivo del delitto di cui all’articolo 382 c.p. è
il patrocinatore
86
LEZIONE 88 3. Il delitto di cui all’articolo 382 c.p. punisce
il patrocinatore che, millantando credito presso il giudice o il pubblico ministero che deve concludere, ovvero presso il testimone, il perito o l’interprete, riceve da dare o promettere dal suo cliente, a sé o ad un terzo, denaro o altra utilità col pretesto di doversi procurare il favore di costoro ovvero di doverli remunerare
87
LEZIONE 88 4. L’articolo 381 comma 1 c.p. punisce
la condotta del patrocinante o del consulente che, anche per interposta persona, presta contemporaneamente patrocinio o consulenza a favore di parti contrarie
88
LEZIONE 89 1. L’articolo 384 comma 2 c.p.
configura una causa di esclusione della tipicità dei fatti di cui agli artt. 371-bis, 371-ter, 372, 373 e 378 c.p.
89
LEZIONE 89 2. La ratio dell’articolo 384 comma 1 c.p. si fonda
sul principio di inesigibilità
90
LEZIONE 89 3. L’articolo 384 comma 1 c.p. rappresenta
un’esimente
91
LEZIONE 89 4. L’articolo 384 c.p.
prevede una causa di non punibilità per alcuni delitti contro l’amministrazione della giustizia
92
LEZIONE 90 1. Ai fini della configurazione del delitto di evasione propria
è necessario che il soggetto sia sottoposto ad un vincolo di restrizione consistente nell’arresto o nella detenzione
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LEZIONE 91 1. Il delitto di procurata evasione consiste
nel procurare o agevolare l’evasione di una persona legalmente arrestata o detenuta per un reato
94
LEZIONE 92 1. L’articolo 388 comma 1 c.p. descrive
un delitto punibile a titolo di dolo specifico
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LEZIONE 92 2. L’articolo 388 comma 2 c.p. punisce
chi elude l’esecuzione di un provvedimento del giudice civile, che concerna l’affidamento di minori o di altre persone incapaci, ovvero prescriveva misure cautelari a difesa della proprietà, del possesso o del credito